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In fila per i tamponi: interviene la polizia

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In fila per sottoporsi all’esame del tampone rapido. In questi giorni di festa l’Asp ha disposto l’apertura del centro sanitario anche durante i giorni di Capodanno per permettere ai contagiati ed alle loro famiglie di avere contezza sul loro stato di salute. E le file sono estenuanti se si pensa che ieri è stato comunicato il numero di 1525 contagi nella sola città di Gela che diventa 5000 con i contatti familiari. Una enormità che convoglia al centro sanitario di contrada Brucazzi per effettuare il tampone. E come avviene spesso quando si riuniscono gruppi numerosi, la fila ha fatto esasperare gli animi ed è stato necessario l’intervento della polizia, come si vede nella foto, per sedare la rabbia di quanti si sono messi in coda dalle 8 e non hanno speranza alcuna di arrivare, anche se passano le ore. La fila, ogni giorno, arriva dalle pagode di Brucazzi alla zona del Tribunale. E non è solo un problema di Gela.

“Le lunghe file per tamponi e vaccini hanno una spiegazione: tra ottobre e novembre, l’assessore regionale della Salute, Razza, con una scelta quantomeno frettolosa, ha imposto alle Asp di ridurre le spese per l’emergenza Covid. Ecco perché oggi, in piena quarta ondata, ci troviamo davanti a scene indegne di una regione civile, con centinaia di auto e ore di attesa per un test o per la vaccinazione, pazienti in quarantena abbandonati, disorganizzazione e personale del tutto insufficiente”. Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e membri della commissione Sanità all’Ars, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Antonio De Luca e Salvo Siragusa. 

“C’è stata una furia dei tagli: a fine ottobre le Asp hanno ricevuto una circolare – affermano i deputati – in cui l’assessorato disponeva la drastica riduzione delle spese per l’emergenza Covid. A novembre, un’altra circolare imponeva alle Asp di rimuovere i punti di vaccinazione ospedalieri, che potevano restare attivi solo a discrezione (e a carico) delle stesse aziende sanitarie. Tutte le unità Covid che si occupano del tracciamento sono state depotenziate. Tagli decisi per rimediare ad una gestione precedente poco assennata dei fondi, dove spiccava una spesa eccessiva, rispetto ad altre regioni, evidenziata anche in sede nazionale. Così, la Regione-cicala della prima fase, dopo aver esagerato, si è improvvisamente trasformata nella formica attuale, tagliando i servizi essenziali”. 

“Oggi chi vuol fare un tampone o il vaccino – osservano i deputati – deve mettersi in fila per molte ore, senza poter andare in bagno. I siciliani che a migliaia si trovano chiusi in casa in quarantena, sono abbandonati dalle Asp, che non riescono a rispondere a tutte le richieste di assistenza, con un sistema che è andato in tilt a causa del personale sanitario del tutto insufficiente. Una situazione vergognosa che getta nel caos e nello sconforto i cittadini, di fatto abbandonati a se stessi. Non c’è stata la lungimiranza di mantenere il sistema dell’assistenza sanitaria in piena efficienza e pronto a quella che era una prevedibile recrudescenza dei contagi. Oltre che interventi risolutivi, ci aspettiamo che l’assessore Razza fornisca al più presto dettagliate spiegazioni in Aula”, concludono i deputati 5 Stelle.

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Due medici al pronto soccorso di Gela, uno a quello di Caltanissetta

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L’ASP continua a reclutare attingendo all’avviso pubblico aperto che consente di reperire risorse mediante procedure più celeri e snelle.
La Commissione esaminatrice nominata ha proceduto alla valutazione dei curricula , allo svolgimento del colloquio e alla formulazione di una graduatoria di merito che ha consentito di selezionare i medici Orazio Sammito, Claudia Calì e Marta Prizzi.


La Dr.ssa Prizzi darà il proprio supporto alle attività di emergenza-urgenza del Pronto soccorso di Caltanissetta mentre il Dr. Sammito e la Dr.ssa Calì presteranno servizio presso il Pronto soccorso del Vittorio Emanuele di Gela

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Lavori sulla statale 640, viabilità modificata

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Per circa 2 mesi a far data dal prossimo 1 febbraio, a causa di interventi per il completamento dei lavori della Strada statale 640 sulle rampe dello svincolo di Caltanissetta con l’Autostrada A19 “Palermo-Catania”, la viabilità per gli utenti della strada che da Caltanissetta raggiungeranno l’A/19 sarà modificata. Lo comunica la Sezione della Polizia Stradale di Caltanissetta.


Nello specifico, gli automobilisti provenienti dalla Strada statale 640 e diretti sull’A/19, direzione Catania, dovranno immettersi sull’autostrada in direzione Palermo e fare inversione di marcia allo svincolo “Ponte Cinque Archi”, che si trova ad una distanza di circa 5 km, con un incremento del percorso di circa 10 km.
Altro itinerario suggerito dalla Polizia Stradale per chi da Caltanissetta vuole raggiungere Catania, è quello di percorrere la Statale 626 “Caltanissetta/Gela” – intersezione Statale 122 “Capodarso” – Statale 117 Bis “Enna” – Statale 192 “Svincolo Enna A/19”.
Per gli utenti provenienti da Catania o da Palermo diretti verso Caltanissetta non ci saranno modifiche del percorso.

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Erogazione idrica in via di ripristino

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Dopo tante proteste dei cittadini sui social per l’interruzione della fornitura idrica ai serbatori di Caposoprano e Montungo per torbidità dell’acqua in uscita dal potabilizzatore, Caltaqua ha diramato un comunicato in cui non ci sono dato certi.

“Comunichiamo che Siciliacque sta gradualmente riattivando la fornitura idrica dall’impianto di potabilizzazione e al momento è stata ripristinata la distribuzione nella zona Macchitella.Seguiranno aggiornamenti”. Insomma:l’acqua arriverà.Prima o poi.

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