Seguici su:

Giudiziaria

Il Tar da’ l’assenso ai lavori per l’osservatorio astronomico

Pubblicato

il

Nel mese di luglio 2024 la Legambiente Sicilia, in testa ad un gruppo di associazioni ambientaliste, ha proposto ricorso innanzi al TAR Palermo per chiedere l’annullamento dei provvedimenti rilasciati dal SUAP Madonie Associato nel maggio 2023 e dall’Ente Parco delle Madonie nel maggio 2024, per la realizzazione  dell’osservatorio Astronomico sulla sommità del Monte Mufara, sito che ricade all’interno del Parco delle Madonie.

Il progetto consiste nella realizzazione del telescopio Flyeye, la prima unità di una rete globale di telescopi per il monitoraggio degli oggetti, potenzialmente pericolosi, vicini alla Terra.

Con decreto cautelare del 4 settembre 2024, il Presidente del Tar Palermo, in assenza di contraddittorio, ha sospeso provvisoriamente i provvedimenti impugnati nelle more della trattazione della domanda cautelare fissata per l’udienza del successivo 24 settembre 2024.

A questo punto, al fine di far valere la legittimità del proprio operato l’Ente Parco delle Madonie ha conferito incarico all’Avv. Girolamo Rubino, quale legale di propria fiducia.

In vista dell’udienza per la trattazione della domanda cautelare, l’Avv. Rubino, tra l’altro, ha eccepito preliminarmente la tardività e l’inammissibilità del ricorso poiché il vero e proprio provvedimento autorizzatorio rilasciato dal SUAP madonita, era stato rilasciato nel maggio 2023 e la Legambiente ne era venuta certamente a conoscenza almeno nel mese di novembre dello stesso anno.

Allo stesso tempo, il difensore dell’Ente Parco ha rilevato che contrariamente alle tesi delle associazioni ambientaliste, il progetto dell’osservatorio astronomico risulta compatibile con i vincoli vigenti all’interno del Parco delle Madonie ove è espressamente consentita la realizzazione di strutture destinate alla ricerca scientifica.

Nel giudizio si sono costituite anche la So.svi.ma s.p.a, che gestisce il SUAP Madonie Associato, l’Amministrazione regionale e l’Agenzia Spaziale Italiana, le quali anch’esse hanno sollevato l’eccezione di tardività del ricorso.

Il Tar Palermo, in accoglimento delle tesi e delle eccezioni dell’Avv. Girolamo Rubino in rappresentanza dell’Ente Parco delle Madonie e delle altre Amministrazioni intervenute in giudizio ha respinto la domanda cautelare delle associazioni ambientaliste.

La Prima Sezione del Tar Palermo, presieduta dal Presidente Salvatore Veneziano, relatrice il Consigliere Maria Cappellano ha rilevato che:ad una sommaria cognizione propria della fase cautelare – e a prescindere dagli ulteriori profili in rito eccepiti – la consistenza dell’eccezione di irricevibilità per tardiva impugnazione della determinazione del SUAP del 23 maggio 2023 preclude l’esame del fumus boni iuris, in quanto:

– le ricorrenti hanno avuto conoscenza di tale provvedimento conclusivo, che sostituisce ad ogni effetto tutti gli atti di assenso (v. art. 20 l.r. n. 7/2019), quantomeno dall’invio degli atti di diffida (gli ultimi, in atti, di novembre 2023 e di gennaio 2024);

– il (pure censurato) nulla osta reso espressamente dall’Ente Parco … non appare idoneo a riaprire i termini per l’impugnazione.

Per effetto dell’ordinanza del Tar Palermo i lavori per la realizzazione dell’osservatorio potranno essere avviati regolarmente.

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Giudiziaria

Estorsione per conto della “famiglia” Cammarata di Riesi, arresti

Pubblicato

il

Arresti da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta in esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta, per estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso. L’attività investigativa, condotta sotto la direzione della Procura Distrettuale nissena dal Reparto Operativo di Caltanissetta assieme alle Stazioni di Riesi e Butera, era stata avviata nel 2018 a seguito della denuncia di un imprenditore, cui era stato imposto il pagamento di 30.000 euro da corrispondere alla consorteria mafiosa “Cammarata”, operante nel mandamento di Riesi. In quella circostanza, i Carabinieri traevano in arresto, nel corso della consegna della prima tranche di 3.000 euro, Salvatore Cammarata. Le successive attività investigative consentivano di accertare la responsabilità di ulteriori sodali dello stesso gruppo criminale, tra i quali, in particolare, emergevano la figura apicale della moglie e la figlia del capo mandamento riesino, Francesco Cammarata, attualmente ristretto in regime del 41 bis, le quali, in costanza di detenzione dell’esponente di vertice, conducevano direttamente gli affari illeciti della famiglia mafiosa. Gli odierni arresti giungono a esito del rigetto dei ricorsi proposti in Cassazione avverso le condanne comminate nei diversi gradi di giudizio, che quindi divengono definitive nei confronti di Teresa Cammarata e Giuseppe Cammarata, figli di Francesco; condannati entrambi alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, e nei confronti di Orazio Migliore, ritenuto attiguo al sodalizio, condannato alle pena di 8 anni di reclusione; attivamente ricercato un quarto soggetto, destinatario di analogo provvedimento di esecuzione pena.

Continua a leggere

Giudiziaria

Condanna definitiva, gelese in carcere

Pubblicato

il

Un gelese di 40 anni, già sottoposto alla detenzione domiciliare, è stato arrestato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa. L’uomo è destinatario di un ordine di espiazione di pena detentiva, emesso dalla Procura della Repubblica di Ragusa – Ufficio Esecuzioni Penali, per reati contro la persona ed il patrimonio cui si è reso autore dal 2019 al 2021 e consumati a Vittoria. Il gelese è stato recluso presso la Casa Circondariale di Ragusa dove sconterà la pena residua della reclusione di 9 anni e 2 giorni.

Continua a leggere

Flash news

La Procura di Palermo chiede la condanna a sette anni per Rosario Crocetta

Pubblicato

il

Avrebbe favorito la compagnia Ustica lines con un bando ad hoc per il servizio di collegamento marittimo con le isole minori in cambio di tangenti: con questa accusa oggi la Procura di Palermo ha chiesto la condanna dell’ex presidente della Regione Rosario Crocetta a 7 anni di reclusione, a 6 anni e 6 mesi invece , per l’armatore Ettore Morace e per l’allora collaboratore di Crocetta Massimo Finocchiaro.

La Procura ha chiesto anche una multa di 400 mila euro per la compagnia marittima Liberty Lines. La tesi sostenuta dall’accusa è che l’allora presidente della Regione in cambio di tangenti avrebbe creato il bando a misura per la compagnia marittima di Morace in modo che potesse mantenere il monopolio dei traghetti per le isole minori.

Nelle more arrivò la proroga del servizio nel 2017, favore ricambiato da Morace con un contributo elettorale di 5 mila euro destinato a il movimento politico dell’ex presidente della Regione. Il processo riprende tra un mese.

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852