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Cronaca

Il Tar condanna il Ministero della difesa

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Palermo – Nel 2022, il Maggiore dell’Esercito C.F., originario di Agrigento, di 36 hanni, ha presentato al Ministero della Difesa – Stato Maggiore dell’Esercito un’ istanza per ottenere il riconoscimento dei benefici di cui all’art. 33, co. 3 della Legge n. 104/1992, al fine di poter assistere un proprio familiare che versava in condizioni di grave disabilità.

A sostegno dell’istanza presentata il Maggiore dell’Esercito provvedeva ad illustrare dettagliatamente lo stato di grave necessità in cui versava il familiare portatore di handicap, evidenziando, come gli altri familiari, per comprovate ragioni oggettive, non avrebbero potuto prendersi cura del familiare bisognoso di assistenza.    

Ciononostante, lo Stato Maggiore dell’Esercito riteneva non meritevole di accoglimento l’istanza presentata dal militare, sostenendo che la concessione dei permessi mensili richiesti doveva considerarsi subordinata alla previa verifica delle esigenze organizzative della P.A. e, che nel caso di specie, detta concessione risultava assolutamente incompatibile con le esigenze organizzative e di servizio dello status di militare.

Ebbene, avverso il provvedimento di diniego il Maggiore dell’Esercito C.F., con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, proponeva un ricorso giurisdizionale innanzi al TAR – Palermo.

A mezzo del ricorso proposto, gli Avv.ti Rubino e Impiduglia, sostenevano l’illegittimità del provvedimento impugnato e, inoltre, rilevavano come nell’ipotesi di permessi mensili retribuiti –  ex art. 33 co. 3 L. 104/92 – ove sussistano i presupposti indicati dalla normativa, l’Amministrazione non può negare al lavoratore il diritto di fruire dei giorni di permesso mensile retribuito neppure per ragioni organizzative, in virtù del fatto che tale beneficio costituisce un diritto soggettivo del lavoratore, pubblico o privato, che deve ritenersi compatibile con qualsiasi attività lavorativa, dunque, anche con lo status di militare.

Inoltre, sempre gli Avv.ti Rubino e Impiduglia, evidenziavano come la normativa di riferimento, a seguito delle recenti modifiche, non ricomprende più tra i requisiti per la concessione del beneficio la continuità e l’esclusività dell’assistenza, ma al contrario ritiene rilevante il requisito del “referente unico” per ciascun soggetto disabile, ovvero del riconoscimento del permesso mensile retribuito a non più di un lavoratore dipendente per l’assistenza alla stessa persona con handicap, non assumendo più rilievo la circostanza che possano esservi anche ulteriori familiari astrattamente idonei a prestare assistenza.

Ebbene, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, con sentenza del 3 aprile scorso, condividendo le argomentazioni sostenute dagli Avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha accolto il ricorso proposto dal Maggiore dell’Esercito C.F. e, per l’effetto, annullando i provvedimenti impugnati e condannando altresì lo Stato Maggiore dell’Esercito al pagamento delle spese processuali. Pertanto, per effetto della sentenza il Maggiore dell’Esercito potrà godere dei permessi mensili per assistere il familiare affetto da grave disabilità.

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Cronaca

Fugge dalla comunità terapeutica e ruba in un asilo sfondando l’ingresso a pietrate

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Ragusa – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria iblea per furto aggravato, danneggiamento e violazione degli obblighi imposti un 24enne marocchino che, nella notte tra martedì e mercoledì scorso, si era allontanato dalla comunità terapeutica ove risulta associato con vincolo di permanenza notturna.


Non nuovo a simili episodi, in quest’ultima circostanza il cittadino marocchino, con problematiche legate all’abuso di stupefacenti, ha sfogato i propri istinti criminali verso un asilo nido, fortunatamente deserto a quell’ora della notte, posto nelle immediate vicinanze della struttura terapeutica, prendendo a pietrate, con un grosso masso recuperato nelle vicinanze, la porta a vetri che consente l’accesso all’asilo da dove, riuscito ad intrufolarsi, rubava alcuni elettrodomestici, indumenti e generi alimentari.


Per il giovane extracomunitario, subito identificato e raggiunto dai militari grazie alle immediate ricerche attivate nel circondario a seguito dell’allarme lanciato dai responsabili dell’asilo non appena accortisi dell’accaduto, è scattato il deferimento all’Autorità Giudiziaria iblea.


Terminate le formalità di rito, il marocchino è stato quindi riaccompagnato presso la comunità terapeutica dalla quale si era arbitrariamente allontanato.

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Cronaca

Droga e armi, licatese in manette

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I Carabinieri di Licata, hanno arrestato, in flagranza di reato, un 51enne del luogo, perché ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di arma clandestina e munizionamento.

I militari, con il supporto dei Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, nel corso di una perquisizione effettuata all’interno di un ovile di proprietà dell’uomo, in contrada Agrabona, hanno rinvenuto, abilmente occultati, oltre un chilogrammo di marijuana, suddivisa in 5 buste di cellophane, un fucile calibro 12 a canne mozze e quasi 100 cartucce di diverso calibro, alcune di queste caricate a pallettoni.

Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i successivi accertamenti.

L’arrestato, come disposto dalla Procura della Repubblica di Agrigento, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Agrigento in attesa dell’udienza di convalida.

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Cronaca

Quaranta stranieri irregolari espulsi dal territorio nazionale

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Ragusa – Nell’ambito dell’azione di contrasto al fenomeno dell’immigrazione irregolare avviata dalla Polizia e condotta su tutto il territorio della provincia, con servizi interforze finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati e di attività illecite.

Centinaia le posizioni amministrative di cittadini stranieri sottoposte al vaglio dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa, con particolare attenzione a soggetti gravati da pregiudizi penali e socialmente pericolosi nonché riguardanti cittadini extracomunitari sbarcati clandestinamente a Pozzallo.

Alla fine dell’attività istruttoria degli operatori di polizia specializzati dell’Ufficio Immigrazione, nell’ultimo mese sono stati 40 gli stranieri irregolari espulsi dal territorio nazionale. A seguito degli ultimi sbarchi avvenuti presso il porto di Pozzallo, per 11 cittadini extracomunitari il Questore di Ragusa ha firmato il decreto di respingimento alla frontiera ed il relativo trattenimento presso il Cpr di Caltanissetta per le procedure di rimpatrio.

L’intensificata azione di prevenzione e controllo del territorio ha portato al rintraccio di 24 stranieri risultati irregolari sul territorio nazionale, diversi dei quali già colpiti da precedenti provvedimenti di respingimento ed ordine di lasciare il territorio nazionale, a cui non avevano ottemperato nei tempi previsti.

Sottoposti ad espulsione, per 15 di loro è scattato il decreto di trattenimento presso il cpr per le fasi esecutive del rimpatrio coatto. 2 le espulsioni eseguite con partenza volontaria, una con misura alternativa al trattenimento e 6 con ordine a lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.

Nell’ambito delle procedure accelerate di frontiera, 3 richiedenti asilo politico, provenienti da Paese sicuro ai sensi del d.m. 7 maggio 2024, a cui è stato notificato il provvedimento di diniego per manifesta infondatezza della loro istanza di protezione internazionale, sono stati accompagnati presso il Cpr di Brindisi per il successivo rimpatrio.

Due sono stati invece i trattenimenti presso il Cpr di Caltanissetta disposti per altrettanti richiedenti asilo politico, gravati da precedenti di polizia e socialmente pericolosi, ai sensi dell’art. 6 decreto legislativo 142/2015.

I servizi di controllo del territorio e di accompagnamento, coordinati dall’Ufficio di Gabinetto della Questura di Ragusa sono stati eseguiti con la partecipazione attiva ed efficace dei Commissariati di Polizia di Vittoria, Modica e Comiso e del personale degli Uffici territoriali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

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