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Il sindaco sotto accusa per i pesanti giudizi sui gelesi.Spata e #Db all’attacco

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Gela.”Una città fragile dove non esiste senso civico e non si rispettano le regole.La capitale dei minori coinvolti in azioni illegali, la capitale della dispersione scolastica e dell’abusuvismo edilizio”: parole pesanti come macigni quelle pronunciate dal primo cittadino Lucio Greco durante la conferenza stampa sulle misure restrittive aggiunte alla zona rossa. Una radiografia impietosa che va a toccare anche il campo della dispersione scolastica che oggi non presenta i dati allarmanti di 20- 30 anni fa. Così come l’abusivismo  edilizio.Nella foga il sindaco mette nel calderone anche ciò che Gela è stata.I tanti cittadini che rispettano le regole non hanno gradito il metodo del ” fare di tutta l’erba un fascio”.Nei social tante reazioni stizzite e di protesta.Reazioni anche nel mondo della politica. ” Sembra il sindaco di un’altra città non di Gela – dice il capogruppo della Lega- con le sue dichiarazioni ha offeso la maggioranza di cittadini laboriosi e onesti che vengono travolti dai comportamenti di una minoranza.Se poi le regole non sono state rispettate è  intanto colpa sua che non  ha fatto scelte adeguate alla situazione.Ha consentito lo svolgimento del mercato sapendo già che 24 ore dopo sarebbe scattata la zona rossa.E tanto altro si potrebbe dire su un sindaco che agisce come Ponzio Pilato”.Dura pure la reazione di Diventerà bellissima  che ritiene che il sindaco debba porgere le proprie scuse ai gelesi.”Diventerà Bellissima-si legge in una nota – all’inizio di quest’anno aveva denunciato,  fra l’altro come il sindaco non avesse il dono della comunicazione; oggi ha stupito un’intera città accusandola davanti le telecamere di una rete nazionale di avere dei cittadini incivili; poiché pensiamo che egli sia stato eletto solamente dal 18% dei gelesi, tutti civili come la penserà lui, crediamo che non gli resta altro che dimettersi non potendo rappresentare una città a maggioranza incivile, considerato che il suo mandato non è neanche di fare ” il civilizzatore” . Basta con questo linguaggio improprio ed offensivo. Curi di fare il proprio dovere se lo sa fare. Diventerà Bellissima chiede che il Sindaco manifesti le proprie scuse ai gelesi”

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Renzo Bufalino è il candidato unico alla segreteria provinciale

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Con l’unanime sostegno di tutti i segretari di circolo della provincia, Renzo Bufalino è ufficialmente il candidato unitario alla Segreteria Provinciale del Partito Democratico di Caltanissetta.

Un segnale di grande coesione e maturità politica, che giunge al termine di un confronto – in alcuni momenti anche aspro, ma sempre profondo – tra i territori, e che conferma la volontà condivisa di aprire una nuova fase per il PD nisseno: un partito vicino alle persone, capace di parlare alle comunità locali, alle lavoratrici e ai lavoratori, ai giovani, ai più fragili.

La candidatura di Renzo Bufalino è stata sottoscritta da 104 iscritte e iscritti al Partito Democratico della provincia, a testimonianza di un consenso ampio, radicato e convinto, frutto di un percorso inclusivo e partecipato.

Renzo Bufalino è il segretario uscente della Federazione, incarico che ha ricoperto negli ultimi due anni in un contesto straordinario: di fatto ha svolto un ruolo di commissario, traghettando il partito attraverso una fase difficile, segnata da tensioni interne, sfiducia organizzativa e distacco dai territori. Il lavoro svolto ha consentito di ricostruire condizioni minime di unità e di riavviare la macchina organizzativa.

Proprio per questo, il congresso in corso non rappresenta soltanto un rinnovo formale, ma il tentativo di restituire piena vitalità politica e democrazia interna al Partito Democratico in provincia di Caltanissetta.

La mozione congressuale che accompagna la sua candidatura – “Per una stagione nuova. Per un PD di tutte e di tutti” – punta a superare definitivamente la gestione straordinaria, avviando una nuova fase politica a guida collegiale, basata su partecipazione, condivisione e apertura.

«La candidatura unitaria è prima di tutto un’assunzione collettiva di responsabilità. – dichiara Renzo Bufalino – Non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per dare nuova forza al Partito Democratico in tutta la provincia. Vogliamo costruire un partito che non si chiuda nelle sedi, ma che viva nei quartieri, nei comuni, nei luoghi del disagio e della speranza. Un partito che ascolta, che lotta, che propone. Ringrazio i segretari di circolo, le iscritte e gli iscritti per la fiducia: insieme possiamo davvero aprire una stagione nuova».

La candidatura unitaria è, quindi, il simbolo di una volontà diffusa di cambiamento: superare le logiche divisive del passato e costruire un partito presente, autorevole, riconoscibile nei contenuti e nella classe dirigente.
La fase congressuale rappresenta, pertanto, un’occasione fondamentale per rilanciare il ruolo del Partito Democratico come forza di cambiamento, giustizia sociale e sviluppo per tutto il territorio nisseno.

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Scontro Pd-M5s:per i Liberali intesa traballante e segnali inquietanti che minano la credibilità delle istituzioni

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Lo scontro recente tra i rappresentanti dei due maggiori partiti dell’attuale maggioranza cittadina ripropone con sempre maggiore vigore la traballante intesa tra due soggetti politici in forte competizione tra loro (PD e M5S) non solo per la tanto agognata conquista della leaderschip all’interno del centro sinistra (o di quel che ancora rimane), quanto piuttosto per l’indicazione della via maestra ove dirigere la stessa azione amministrativa, di cui non è neppure possibile cogliere segnali positivi.

È l’analisi del gruppo locale del Partito Liberale dopo lo scontro tra capigruppo di Pd e M5s.
“l grido di allarme lanciato dal capogruppo del PD, a proposito della “gestione ristretta” del M5S dei fondi per il turismo- sostiene il Pli- non può rimanere inascoltato, specie se, a farvi da cornice, concorrono le reazioni di chi, da fronte opposto alla Giunta di Governo, giustamente, ha inteso stigmatizzare il significato dato alle più recenti nomine uscite fuori dal cilindro del “Modello Gela”, tanto caro all’On.le Di Paola.Avvertiamo altrettanta forte inquietudine nell’ascoltare le parole del Consigliere Castellana che, lanciate dai banchi della stessa maggioranza cui appartiene il Dr. Orlando, non hanno mai inteso fugare dubbi sulla questione, concentrate come sono verso la sola invettiva, il dileggio e l’offesa personale di un suo alleato.Quelle del Capogruppo del PD sono e restano dichiarazioni dai toni “forti” e di chiaro significato: il PD con quelle nomine, non c’entra nulla. Se responsabilità ci sono, quelle sono – o dovrebbero essere – tutte dell’altro partito.
Non è qui certamente compito di noi Liberali assumere la difesa dell’uno o dell’altro dei due partiti, lontani come sempre sono stati dalle nostre idee, ma di tale scontro non possiamo fingere che nulla sia percepibile.
L’assenza di una chiara argomentazione volta al dovuto chiarimento sulla vicenda, lontana dall’ingiuria, ripropone in se tutti i limiti di un modello di gestione degli stessi fondi pubblici che pure dovrebbero servire a dar respiro e rendere concreta una prospettiva di vera crescita collettiva, estranea ad ogni forma anche di tendenziale individualismo, in una comune condivisione di scelte responsabili e autenticamente valide da parte di tutti coloro i quali abbiano voluto ambire a sedere sui posti di comando, assumendo infine il peso della responsabilità del governo della cosa pubblica.Governare e far politica non deve mai far dimenticare l’etica della responsabilità, il significato più profondo del peso assunto nei confronti degli stessi amministrati e dei cittadini tutti.
Se il PD dichiara di tirarsi indietro sulle scelte dell’amministrazione, vuol dire che le decisioni di Giunta non sono mai state condivise, difettando la stessa dichiarata collegialità espressa nei suoi indirizzi di governo. Sicuramente che, quantomeno quelle recenti scelte sui soggetti chiamati a dare attuazione ai importanti progetti di sviluppo e di coesione sociale, hanno avuto precise “indicazioni” probabilmente o molto verosimilmente (per restare fedeli alle dichiarazioni del Dr. Orlando) provenienti da una sola forza di maggioranza, sia pure a fronte delle indiscutibili discrezionalità offerte dalla stessa legge quanto alle stesse formalità di incarico.Nell’uno e nell’altro caso, siamo di fronte a segnali davvero inquietanti che minano la credibilità delle stesse istituzioni locali e di chi ne faccia parte.Avremmo preferito ascoltare parole più distensive dal Consigliere Castellana, trarre nel suo intervento a difesa del suo partito argomenti validi e idonei a rassicurare tutti che quelle del Dr. Gaetano Orlando erano – o potevano essere – parole rivolte magari all’invito per un riequilibrio interno tra le forze di maggioranza, non certamente apprendere (sia pure in forma non troppo larvata) che all’interno della Giunta di Governo la questione morale è ormai diventata un valore della politica caduto nella completa desuetudine e che il dibattito politico e il confronto tra idee opposte, anima della democrazia, ha ormai perso qualunque suo significato per diventare occasione per ingiuriare e offendere l’avversario”

I liberali non vedono all’orizzonte segni positivi. “Il freddo clima dello scontro apertosi in occasione delle recenti elezioni provinciali non ha più possibilità di essere mitigato dai più dolci venti della primavera, sopraffatti dai rigidi venti di tramontana destinati a cancellare quel che ancora rimane dell’esperienza di questa consiliatura, già adombrata da oscure nubi che già preannunciano l’imminente tempesta sull’intera città di Gela”- concludono.

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Politica

Termovalorizzatori in Sicilia, fra ricorsi e applausi

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PALERMO- “Altro che obiettivo epocale, gli inceneritori, perché è giusto chiamarli col loro nome, sono un salto nel passato e contro le direttive europee che chiedono fortemente agli Stati di ridurre le emissioni inquinanti” afferma il coordinatore siciliano del M5S Nuccio Di Paola, che critica il “trionfale annuncio del presidente della Regione per la pubblicazione della gara per gli impianti di Palermo e Catania da parte di Invitalia”.

Le associazioni WWF Sicilia, Legambiente Sicilia, Zero Waste Sicilia e Federconsumatori Sicilia esprimono forte preoccupazione e disappunto per “un’impostazione che prosegue in maniera unilaterale e priva di qualsiasi confronto con le comunità locali, il mondo scientifico e le realtà ambientaliste” – si legge nel ricorso.

«Si tratta di un’altra importante tappa in direzione di un traguardo voluto con forza dal governo Schifani e sostenuto concretamente da quello Meloni. La realizzazione in Sicilia di due termovalorizzatori di ultima generazione consentirà di rendere finalmente virtuosa la gestione dei rifiuti, riducendo drasticamente il ricorso alle discariche ed evitando la costosa spedizione all’estero». Dice Luca Sbardella, commissario regionale di Fratelli d’Italia in Sicilia, commentando la pubblicazione della gara per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dei due impianti che sorgeranno a Palermo e Catania e sottolineando: «Il governo nazionale presieduto da Giorgia Meloni sta garantendo un contributo decisivo con un investimento di 800 milioni di euro nell’ambito dell’Accordo sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 siglato nel mese di maggio del 2024

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