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Il ruolo centrale del Medico di Medicina Generale e del Pediatra

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Un corso di formazione per i medici del territorio nella sala conferenze dell’OMCeO di Caltanissetta

sul tema del ruolo centrale del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di Libera Scelta si e’ svolto ieri nella sede dell’OMCeO provinciale.

I medici presenti infatti hanno avuto modo di approfondire le proprie conoscenze e competenze sul tema della violenza genere, su come riconoscere il fenomeno e come agire, anche quando non viene palesata una richiesta di aiuto, durante il corso di aggiornamento multidisciplinare in Medicina Generale dal titolo

“CODICE ROSA: il ruolo centrale del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di Libera Scelta” , organizzato dall’OMCeO provinciale insieme all’Asp nissena. 

“L’evento formativo è importantissimo perché le donne vittime di violenza molto spesso non esplicitano una richiesta chiara agli operatori, ai medici, alle istituzioni con cui vengono a contatto ed è importante che queste istituzioni, questi operatori siano pronti a percepire il fenomeno e cercare di identificarlo- spiega la pedagogista Milena Avenia dell’Unità Operativa per l’Educazione e la Promozione della Salute dell’Asp 2- in questo senso il ruolo del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta è fondamentale”. 

Si tratta di iniziative avviate da tempo racconta Antonella Campo, Responsabile dell’Unità Operativa di Psicologia Facente Funzione dell’ASP di Caltanissetta, da anni “organizziamo questi corsi rivolti agli operatori sul Codice Rosa per l’emersione e l’assistenza delle donne vittime di violenza. Abbiamo organizzato sia su Caltanissetta che su Gela- afferma – rivolto a tutti gli operatori, in particolare agli operatori del Pronto Soccorso, dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, Ortopedia e  Pediatria, rivolto ai pediatri per i minori anche vittime di violenza assistita”. 

Tra esercitazioni e relazioni dei relatori, durante il corso sono stati affrontati i diversi aspetti della questione, dal ruolo del 118 e pronto soccorso ad esempio, al Centro Antiviolenza e la Rete dei Servizi Sanitari. 

E di rete parla anche Annamaria Oliva, medico di medicina generale, che fa riferimento all’importanza della formazione e della “digitalizzazione al massimo, perché faccio un esempio – sottolinea- il paziente o la paziente che afferisce molte volte nell’arco di mesi al pronto soccorso per fratture, per lividi si dovrebbe attenzionare o mettersi in contatto con il medico di medicina generale e vedere se quel determinato paziente si rivolge al medico di medicina generale per la stessa patologia o la tiene nascosta”. E poi ancora ribadisce: “il medico di medicina generale deve attenzionarlo questo problema della violenza anche se oggi il medico di medicina generale è preso da miliardi di impegni e soprattutto da una burocrazia estenuante e stancante”.

Attenzione rivolta anche nei confronti dei minori attraverso l’occhio del pediatra. “Il ruolo del pediatra è quello di verificare se nei bambini possono esistere sintomi ricollegabili ad atti di violenza che avvengono nella famiglia- evidenzia il pediatra di libera scelta Giuseppe Petrotto- Gli atti di violenza li subisce in genere la donna purtroppo, ma i bambini in modo diretto o indiretto possono subire la violenza, o direttamente essi stessi oppure attraverso la violenza domestica assistita, cioè assistono di fatto a violenza sulla madre o su altri familiari e questo può essere fatto in maniera diretta con l’osservazione diretta oppure in maniera indiretta perché possono essere testimoni nell’ascoltare o nell’osservare le violenze subite dalla madre”. E dunque il pediatra “potrebbe essere -esclama- il primo filtro nella percezione di questo disagio dei bambini, che si manifesta con sintomi più svariati”.

“È un argomento attualissimo, un argomento di estrema importanza e rilevanza, d’altronde le cronache degli ultimi periodi ce lo dimostrano, ma ahimé è un problema che spesso resta sommerso”, ha raccontato Roberto Leone Consigliere dell’OMCeO di Caltanissetta nonché moderatore dell’evento. “È un fenomeno che determina sulle donne situazioni di patologie in quanto esse sono particolarmente vulnerabili e quindi vanno spesso nei servizi sanitari pur non esternando la problematica -aggiunge- quindi è importante che il medico sappia riconoscere i problemi per poterli fare emergere, per potere indirizzare la donna nei giusti servizi territoriali, negli adeguati servizi territoriali che la potranno aiutare ad affrontare il  problema.

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8 marzo 2025: l’impegno delle scuole siciliane per i diritti e il rispetto delle donne

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Palermo- Un monitoraggio dell’USR rileva le attività promosse da 242 Istituzioni scolastiche  Si rinnova anche in Sicilia l’impegno della scuola in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti delle donne. Tante le iniziative promosse dalle scuole di ogni ordine e grado dell’Isola.

Un monitoraggio curato dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia restituisce una fotografia puntuale dell’impegno che dimostrano le istituzioni scolastiche dell’Isola nella promozione e pianificazione in autonomia di attività finalizzate al rispetto delle donne e alla valorizzazione della differenza di genere.

Sono 242 le scuole delle nove province siciliane che hanno risposto alla rilevazione dell’USR Sicilia, di cui oltre la metà (152) sono Istituti Comprensivi delle nove province dell’Isola e i CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti). A un numero consistente di Istituti superiori si aggiungono inoltre le scuole paritarie.  

Diverse le attività organizzate in autonomia dalle scuole (di cui si allega un prospetto riassuntivo) con momenti di laboratori creativi in classe, produzione o partecipazione a spettacoli, seminari, incontri, dibattiti e visione di film; tante sono le iniziative promosse anche all’esterno dei plessi scolastici con flashmob e cortei, adozioni di panchine rosse

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L’8 marzo del Rotary: “L’Empowerment delle Donne che cambiano Gela”

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La giornata internazionale della donna per il Rotary si celebra parlando dell’Empowerment delle Donne che cambiano Gela.

L’ 8 marzo, al Palazzo Mattina, ore 19:00 si terrà un incontro sulle Donne gelesi che cambiano Gela.

Ospiti dell’evento che relazioneranno sono: Anita Lopiano presidente Croce Rossa Gela; Franca Evangelista già Presidente ex ass. Antiracket Gela; Adriana La Barbera, referente ambulatorio Franco Bennici, Marika Costarelli in arte “ APNEA” cantautrice; Liliana Blanco Giornalista; Graziana Cannadoro Presidente Provinciale Federcasalinghe.


Moderano l’incontro, la professoressa Antonella Aquino, e la dottoressa Eugenia Romano.
Sarà un’occasione di confronto e networking tra professionisti , rappresentanti del mondo associativo e della musica con l’obiettivo di condividere il loro Empowerment ed il loro contributo personale nel cambiamento della società gelese.

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Violenza di genere, la Polizia incontra gli studenti

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La Polizia ha incontrato gli studenti dell’Istituto tecnico “Rapisardi – Da Vinci” di Caltanissetta. Nell’aula magna della scuola, l’Ispettore Superiore Nadia Lumia, della Divisione Polizia Anticrimine della Questura e la d.ssa Anna Giannone, Vice Presidente del Centro Antiviolenza Galatea Onlus, hanno sensibilizzato i ragazzi sulla tematica della violenza di genere e su ciò che prevedono le norme di legge per contrastarne l’odioso fenomeno.

L’incontro di prossimità rientra nella campagna permanente di educazione, sensibilizzazione e informazione dei giovani da parte della Polizia di Stato contro la violenza di genere, denominata “Questo non è amore”.

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