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Il regista Sciarra torna al festival siciliano ‘Versi di luce’ per parlare di bullismo.

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Giuseppe Sciarra è un regista, scrittore e giornalista pugliese che da anni vive a Roma. Ha alle spalle molti cortometraggi e documentari tra cui “Venere è un ragazzo”“Santità”“Il terzo occhio” e alcuni documentari, alcuni dei quali codiretti col collega Andrea Natale, dove spiccano, “S.O.S Sold out?” e “Fuori le Mura”, ma il lavoro a cui sicuramente deve di più è “Ikos”, la sua opera più personale e coraggiosa. 

Sciarra in questo documentario sperimentale dove la fiction, il cinema da camera e il racconto autobiografico sono accompagnati da performance art dello stesso Sciarra e dell’attore Edoardo Purgatori e da immagini della prima comunione del filmmaker foggiano, parla dell’esperienza che quest’ultimo ha vissuto col bullismo. 

IKOS – promo – anno 2021 – YouTube

Additato dalla tenera età di sette anni come gay, Giuseppe Sciarra, ha raccontato di essere stato preso di mira dai suoi compagni con angherie, minacce, botte, umiliazioni.  L’epilogo di questo inferno sarà un tentativo di suicidio a soli 14 anni. Una storia forte ma anche di rinascita quella del regista di Ikos che verrà raccontata al festival Versi di luce, (www.versidiluce.it). 

Il regista oltre a presenziare per il secondo anno consecutivo alla XV edizione del festival di cinema e poesia come giurato, presenterà con una proiezione anche il suo Ikos e parlerà di bullismo. “Versi di luce è la location ideale per parlare di un tema delicato come quello del bullismo, un problema radicato tra gli adolescenti che spesso porta alla depressione e al suicidio. Questo splendido festival siciliano si rivolge ai giovani e giovanissimi con cortometraggi che li portano a mettersi in gioco e ad aprirsi sui loro sentimenti. La scorsa edizione sono rimasto incantato dal lavoro che è stato fatto nelle scuole e dai cortometraggi che i ragazzi hanno creato con l’appoggio di professionisti del settore.”

La nuova edizione di Versi di luce si terrà dall’11 al 18 dicembre a Modica, Gela e Pozzalo.Saranno in gara lungometraggi, cortometraggi, videoclip, videoarte/videopoetry nazionali e internazionali. Il claim del festival è “Le città invisibili” e ci sarà una sezione dedicata a Italo Calvino per festeggiare i cent’anni dalla sua nascita. Un’occasione unica per rendere omaggio al grande scrittore e per vivere l’arte a 360 gradi. 

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Attualità

“Family Day” con parenti e amici dei poliziotti

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“La Polizia di Stato è una grande famiglia che vuole condividere sul luogo di lavoro con i propri cari, l’impegno quotidiano e i sacrifici che spesso si affrontano nei svariati compiti istituzionali”: queste le parole del Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello, pronunciate in occasione del “Family Day 2024”, accogliendo parenti e amici dei poliziotti nel proprio luogo di lavoro.


La manifestazione, che rientra nell’ambito della festività di San Michele Arcangelo, Santo Patrono della Polizia di Stato e della città di Caltanissetta, si è svolta con la partecipazione dei funzionari e del personale della Polizia di Stato con le proprie famiglie, dei familiari dei caduti della Polizia di Stato, dei rappresentanti delle sezioni Anps di Caltanissetta e Gela, degli atleti della locale sezione giovanile delle Fiamme Oro e delle segreterie provinciali delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione civile dell’Interno.


Nell’area esterna della Questura erano presenti gli stand della Polizia Scientifica, della Polizia Postale e della Polizia Stradale; i cinofili e gli artificieri della Polizia di Stato ognuna per spiegare le proprie specifiche attività di intervento. All’evento hanno partecipato anche i volontari donatori di sangue della Fidas Caltanissetta, presenti con il loro camper.
Un importante momento di incontro e condivisione di valori che quest’anno è stato celebrato anche a Caltanissetta.

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La festa per i 100 anni del prof. Galesi

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Una comunità in festa per i cento anni del prof. Vincenzo Galesi: a Niscemi gli auguri dell’amministrazione guidata dal sindaco Massimiliano Conti, con i suoi assessori, ma anche gli auguri di mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale già vescovo della diocesi di Piazza Armerina.

È arrivato l’omaggio ad un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla cultura e al servizio: docente, educatore, si è dedicato anche al ministero del sacerdozio. Le sue pubblicazioni e l’intera attività portata avanti nella sua lunga vita ne hanno fatto un punto di riferimento, stimato e sicuro, per tante generazioni.

Al prof. Galesi gli auguri e l’affetto anche degli editori, del direttore e delle redazioni de Il Gazzettino di Gela e di Radio Gela Express.

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Focus sull’osteoporosi fra i medici del territorio

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Focus sul tema spinoso dell’osteoporosi stamattina all’ Hotel Peretti, su organizzazione del settore specialistico.

Si sono confrontati gli igienisti ospedaliera di Gela , la direzione medica del presidio ospedaliero, reumatologi , ortopedici, medici di senologia, medici di famiglia per fare il punto sulla prevenzione sulla malattia osteoporotica.

Ecco il programma degli interventi con i relatori:

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea. Questa situazione porta a un aumento del rischio di frattura (in particolare di vertebre, femore, omero, ossa del polso e della caviglia) per traumi anche minimi. L’osteoporosi viene distinta in due forme: primaria, che include le varietà post-menopausale e senile, e secondaria, che è dovuta a diverse patologie e all’assunzione di alcuni farmaci nel medio-lungo periodo.

Nel corso della vita, circa il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni.
Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Secondo i dati ISTAT relativi all’anno 2020, l’8,1% della popolazione italiana (il 13,5% delle femmine e il 2,3% dei maschi) ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi, con prevalenza che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, in particolare nelle donne dopo i 55 anni, fino a raggiungere il 32,2% oltre i 74 anni (il 47% delle femmine e il 10,3% dei maschi).

Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali.
La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% a un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura.

Lo scheletro si sviluppa rapidamente durante l’infanzia, la pubertà e l’adolescenza, raggiungendo le sue dimensioni e densità minerale massimali intorno ai 20-25 anni di età (picco di massa ossea). Dopo il raggiungimento del “picco” e sino alla menopausa nella donna e ai 65-70 anni nell’uomo, i processi di rimodellamento dell’osso rimangono in equilibrio, a meno che non siano presenti malattie, condizioni o terapie farmacologiche particolari.
Successivamente il riassorbimento osseo tende a prevalere sulla formazione di nuovo osso e lo scheletro inizia a perdere minerali con conseguente riduzione della massa ossea.
Le caratteristiche genetiche individuali sono importanti in questo processo, ma lo sono altrettanto alcuni fattori di rischio modificabili quali la sedentarietà e la scarsa attività fisica, l’alimentazione non equilibrata povera di calcio e ricca di sale, il consumo rischioso e dannoso di alcol, l’abuso di caffeina, l’eccesso ponderale (sovrappeso e obesità), l’eccessiva magrezza, i disturbi del comportamento alimentare e il tabagismo. Inoltre, le donne hanno, rispetto agli uomini, una minore massa ossea e la riduzione degli ormoni sessuali che si verifica con la menopausa ne determina una più rapida e precoce perdita.
Una crescita ossea non ottimale nelle prime fasi della vita incide negativamente sulla salute dello scheletro quanto la perdita di massa ossea in età più avanzata e pertanto la prevenzione primaria dell’osteoporosi deve iniziare fin dalla prima infanzia.
Per proteggere la salute delle ossa è necessario mantenere un’alimentazione equilibrata e corretta e uno stile di vita sano e attivo.
Per “costruire l’osso” in età pediatrica è molto importante l’assunzione di calcio e vitamina D, ma quantità adeguate di calcio con la dieta sono necessarie anche in età successive, per minimizzare la perdita della massa ossea, in entrambi i sessi. Per la vitamina D, a tutte le età, è importante anche una appropriata esposizione alla luce solare.

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