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Il gruppo di Buona idea denuncia il collasso dell’ospedale e lo strano silenzio del presidente della Commissione sanità

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I consiglieri di Una buona idea Davide Sincero e Rosario Faraci prendono posizione sulle gravi carenze dell’ospedale, annunciano un’ispezione e contestano lo strano silenzio del presidente della commissione sanita, il forzista Saro Trainito. Ecco il testo che hanno diffuso:

” In questi giorni purtroppo arrivano molte notizie preoccupanti circa le condizioni in cui versa il nostro Ospedale. Abbiamo già stigmatizzato i ritardi o meglio la situazione paradossale delle autoambulanze, subito dopo apprendiamo dai giornali del problema della piccola paziente che ha delle difficoltà per l’accesso venoso, per poi scoprire che il centro trasfusionale è privo di strumentazioni adeguate ad agevolare e alleviare le difficoltà dei pazienti costretti a sottoporsi a trasfusioni/terapie. Questa è la dimostrazione plastica di un inesorabile declino del nostro SSN che nella nostra città non sembra essere prioritario e che costringe a far vivere i cittadini in uno stato di profondo disagio . Le scuse pubbliche del manager sono ben accette, ancorché doverose , ma certamente non sufficiente a risolvere i tanti problemi divenuti oggi inaccettabile . E poiché Il nostro nosocomio continua ad essere crocevia di varie situazioni poco chiare, ci piacerebbe conoscere e parlare di un piano serio, che realmente riesca ad impattare e migliorare la situazione. Infatti, non escludiamo nei prossimi giorni di recarci personalmente a constatare la situazione attuale , poiché bisogna mettere sempre i bisogni della città davanti a tutto. Infine vorremmo capire la posizione della commissione sanità e del suo Presidente, ci stupiamo di questo silenzio imbarazzante e ci faremo promotori di una discussione in seno al consiglio comunale volta a valutare sull’opportunità di certe presidenze di alcune Commissioni”

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Attualità

“Ecce homo” del maestro Iudice alla collettiva di Parma “Se questo è un uomo”

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L’opera “Ecce homo” di Giovanni Iudice (olio su tela, 176 x 180 cm, 2008) sarà esposta a Parma dal 12 Aprile al 25 Maggio 2025: nell’ambito dell’ottantesimo anniversario delle Celebrazioni per la Liberazione, al Palazzo del Governatore di Parma si terrà infatti la grande mostra collettiva “Se questo è un uomo. L’Arte ricorda. L’Umanità resiste. Opere 1945-2025”, a cura di Chiara Canali e ispirata all’omonimo romanzo di Primo Levi.

La mostra propone, attraverso la rilettura del libro di Levi, un affresco sull’umanità del Novecento, che ha vissuto i drammi della guerra, la frammentazione dell’identità e l’irruzione dell’inconscio. L’esposizione costituisce una testimonianza dell’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte alla tragedia della guerra, alla follia dei campi di sterminio e alla strenua lotta delle resistenze.

Al tempo stesso, la mostra indaga il volto e la figura umana nel Novecento, sempre più spesso espressione del male e della sofferenza, riflesso di un’ “umanità dolente”. I volti e i corpi, privi di tratti fisionomici definiti, sono sfigurati da smorfie o urla e recano impresso il marchio di un dolore acuto e l’assenza di speranza dell’uomo contemporaneo. Nella sezione del contemporaneo, cui è inserito il pittore gelese, sono presenti le opere degli artisti della corrente della cosiddetta Nuova Figurazione Italiana, nati tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, dallo stile post-espressionista oppure iper-realista, dalla linea dolce oppure più graffiante, dal tono pittorico evocativo e simbolico oppure marcatamente crudo.

Qui la figura umana sembra vivere in una prigionia di terrore, solitudine e sofferenza interiore, come se fosse in un pre-Inferno terreno, dove l’uomo perde il suo nome, il suo volto, la dignità e la speranza. Per il maestro Iudice, l’ennesimo riconoscimento della sua arte in un contesto di notevole spessore. 

(L’opera “Ecce homo” di Iudice)

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Bloccato dalla burocrazia regionale il progetto della rete fognaria a Manfria

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“L’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) di Caltanissetta, a seguito della mia richiesta di accesso agli atti sul progetto di completamento della rete fognaria nella zona di Manfria , è stata chiara: nonostante il progetto sia stato approvato e finanziato per 3,3 milioni di euro, la Regione ha bloccato l’avvio dei lavori per delle ‘verifiche’, impedendo di fatto il completamento dell’assetto idrico-fognario dell’area.La denuncia viene dal senatore Pietro Lorefice.


“Un film già visto: il Governo dei ‘pronti’ che non è pronto.L’ennesimo caso – dice- di intoppi burocratici figli di una politica disiniteressata alla Sicilia, se non a favore di selfie. Mi rendo conto che l’argomento ‘fogne’ non sia così di moda come un mastodontico Ponte sullo Stretto o una borsa ‘fake in Italy’. Ma la Regione Sicilia,a braccetto con ilGoverno centrale, ha l’obbligo morale ancor prima che politico di occuparsi anche di zone di cui non sa probabilmente neanche l’esistenza. Che la Regione sblocchi tempestivamente l’iter e autorizzi i lavori per un’ infrastruttura necessaria per raccogliere e smaltire le acque reflue e migliorare le condizioni igienico-sanitarie di quella zona. Al contrario, Manfria resterà senza un sistema fognario adeguato, con il rischio, anzi la certezza, di inquinamento, disagi per i cittadini e uno spreco di fondi pubblici.
Infine, ricordo sommessamente che il progetto, al di là delle volontà dei patrioti, deve essere attuato poiché riguarda un’area coinvolta nella procedura di infrazione avviata dall’UE per il mancato rispetto della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Il suo adeguamento è dunque indispensabile per garantire la conformità alle normative ambientali europee.”

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L’arte delle donne, ancora nascosta….

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Niscemi – “La tela di Penelope. Arte di donne. Donne di arte”. In occasione del Marzo, tradizionalmente legato alla figura della donna, l’Inner Wheel di Niscemi, presieduto da Carmelinda Pepi ha organizzato una singolare iniziativa: una passeggiata nel mondo dell’arte al femminile.

Quell’arte pittorica che c’è sempre stata ma nessuno ha visto abbastanza perché coperta da una coltre di segreto che la società ha permesso per millenni. Una tela intessuta finemente da centinaia di donne ma mai esposte per essere apprezzate, mai quanto gli uomini.

L’elenco è lungo: Sofonisba Anguissola , Giada Policicchio, Adriana Capriotti, Lavinia Fontana, Consuelo Lollobrigida. Fede Galizia Artemisia Gentileschi, Rosa Bonheur, tanto per citarne qualcuna, ma non figurano nei testi di arte….

Dopo i saluti del sindaco Massimiliano Conti, dell’assessore alla cultura del Comune di Niscemi, Marianna Avila, del direttore del Museo Civico Enzo Liardo che ospita la conferenza, della presidente dell’Inner Wheel, con la moderazione della segretaria Tiziana Liardo, ne parlerà, sollecitato dalla giornalista Liliana Blanco, lo storico dell’arte Prof. Giuseppe Ingaglio, al Museo Civico venerdì 7 marzo a partire dalle 18.

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