In Vaticano tornano ad incontrarsi le Corali di tutto il mondo. Succederà dal 7 al 9 giugno. E parteciperà anche Papa Francesco, in Aula Paolo VI domani.
L’evento, promosso dal Coro della Diocesi di Roma per celebrare il 40° anniversario della sua fondazione, è organizzato da Nova Opera ed è patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e dal Pontificio Istituto di Musica Sacra. Il Convegno Internazionale sarà moderato dal M° Mons. Marco Frisina, compositore e fondatore del Coro della Diocesi di Roma e vedrà la presenza di grandi esperti di musica sacra e liturgica provenienti da tutto il mondo.
Il Coro polifonico Perfetta Letizia di Gela che rappresenterà la diocesi di Piazza Armerina, avrà il privilegio di esibirsi al fianco del coro della diocesi di Roma, diretti da Mons. Marco Frisina nel palco allestito in Sala Nervi di fronte ad oltre 8000 coristi. Momento culminante sarà l’udienza che Papa Francesco concederà a tutti i partecipanti, in Aula Paolo VI, la mattina di sabato 8 giugno.
Nello stesso pomeriggio, sempre in Aula Paolo VI, si terrà il grande Concerto delle Corali: tutti i cantori presenti si disporranno in Aula nelle quattro voci di canto e, cantando insieme ai 300 elementi del Coro della Diocesi di Roma, formeranno un unico grande coro polifonico. Tutti i coristi saranno accompagnati dagli oltre 80 musicisti della Nova Opera Orchestra e saranno diretti da monsignor Frisina. Il programma musicale prevede i brani più rappresentativi della tradizione musicale sacra classica e contemporanea.
Per l’occasione, sono stati composti, un brano inedito, “Christ is my hope”, che sarà eseguito per la prima volta al Concerto, ed un medley che racchiude i brani più significativi dei primi 40 anni del Coro fondato da Mons. Frisina proprio nel giugno del 1984. La tre giorni si concluderà quindi domenica 9 giugno alle 10.30 con la Messa nella Basilica vaticana presso l’Altare della Confessione, presieduta dal Cardinale Mauro Gambetti ed animata da tutti i cantori. Al termine della celebrazione, tutti i coristi raggiungeranno Piazza San Pietro per pregare l’Angelus insieme al Papa.
Il Comune di Gela ha celebrato la Libertà, la Democrazia, il coraggio di donne e uomini che hanno lottato per consegnarci un’Italia libera dall’oppressione e dalla dittatura con un raduno di associazioni e rappresentanze istituzionali per la classica deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti .
Gela ha ricordato ed onorato la memoria di caduti della Resistenza e di tutti coloro che, con il sacrificio e l’impegno civile, hanno reso possibile la nascita della nostra Repubblica.
” L’Amministrazione Comunale – ha sottolineato il sindaco Di Stefano- ribadisce con forza il valore dell’antifascismo e della partecipazione democratica come fondamenti imprescindibili della nostra comunità.
Il 25 Aprile non sia solo una data da ricordare, ma un impegno da rinnovare ogni giorno, per costruire una città più giusta, libera e solidale”.
Peccato che questa testimonianza è stato ascoltato da uno sparuto numero di cittadini adulti! Messaggi di questo tipo dovrebbero essere destinati alle giovani generazioni.
Il 25 aprile in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma il 25 aprile è considerato una data simbolo perché nel 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere il controllo delle città.
La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”.La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.
Durante la seconda guerra mondiale furono molti i volontari, uomini e donne, che rischiarono tutto per sconfiggere il nazifascismo. Il secondo conflitto mondiale ha infatti due facce. La prima è quella rappresentata dalle schiere degli eserciti regolari, di cui sono noti i nomi dei generali e dei capi di stato, dei luoghi delle battaglie decisive. La seconda è invece la guerra clandestina dei popoli vinti, combattuta nell’ombra dalle formazioni partigiane. La Resistenza in Europa assume caratteristiche che variano da paese a paese, ma il fine è ovunque identico: la liberazione del territorio nazionale, da cui dipende l’avvenire di tutti
Caltanissetta- Il fornitore di sovrambito Siciliacque ha comunicato nella tarda serata di ieri che, a causa di un guasto riscontrato lungo la condotta Ancipa – Blufi, ha dovuto interrompere la fornitura destinata ai comuni di Caltanissetta, San Cataldo e Serradifalco.
Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato per il territorio della provincia di Caltanissetta, ha consequenzialmente rimodulato la programmata distribuzione come di seguito indicato in dettaglio:
Caltanissetta: restando operativa solo la fornitura dall’acquedotto Madonie per circa 75 l/s, non sarà possibile garantire l’erogazione H24 ad eccezione delle utenze Ospedale e Carcere che saranno regolarmente servite. Distribuzione garantita altresì nel centro storico Sant’Anna e Centro Balate.