Seguici su:

Attualità

“Il Castello non é di Manfredi!” Scoperta storica del Prof. Vullo

Pubblicato

il

Mussomeli – Vincenzo Vullo, docente di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, in pensione, orgoglio della comunità di Mussomeli, annuncia la sua tesi sulla fondazione di Mussomeli attribuita da tempo immemorabile a Manfredi III Chiaramonte, dopo anni di studi ed elaborazione di documenti.

Il Castello definito manfredonico o chiaramontano viene restituito alla fedeltà storica , con i restauri dell’architetto Ernesto Armò dei primi del Novecento, passando per il toponimo di Manfreda o Manfrida. Il saggio storico sulle origini di Mussomeli si presenta come un percorso labirintico nella Sicilia terra di conquista col conflitto fra Angioini e Aragonesi, fino alla Guerra dei Novant’anni: dalla rivolta del Vespro del lunedì di Pasqua del marzo 1282.

All’autore va riconosciuto il merito di avere restituito la verità storica alla sua comunità,anche se questo presuppose il crollo di un mito. “Bando al mito, largo alla storia”, infatti, è stato l’imperativo categorico che ha caratterizzato il lavoro di indagine e ricognizione storica tessuto dal prof. Vullo.

Una revisione storica che equivale ad una scoperta per la capitale del Vallone che oggi rinuncia al suo mito ma riscopre la sua autenticità, negata da secoli di inesattezze, di errori fondati su credenze e supposizioni. Dal Fazello in avanti. Ma la storia non è dogma di fede. La storia è scienza e, ipso facto, va dimostrata con metodi scientifici come si addice ad un cattedratico di esperienza come Vullo. Uomo di scienza ma figlio della sua terra per la quale nutre un afferto filiale. A lui è toccato il compito di restituire la verita’ sui fatti che gli storici avevano dato per certi.

Ha consegnato alla stampa il suo ultimo trattato scientifico, con il “Saggio storico sulle origini di Mussomeli e del suo castello medievale, presente al Salone del Libro di Torino di maggio, sarà presentato domani in apertura delle giornate dedicate ai festeggiamenti del castello, all’interno dei locali della Scuderia. L’incontro è organizzato dalla “Lussografica Edizioni” a cura dell’editore Salvatore Granata col patrocinio del Comune di Mussomeli. Assieme all’autore, dopo i saluti del sindaco, on. Giuseppe Catania, relazioneranno Ferinando Maurici, soprintendente del mare di Palermo e Giuseppe Spera, architetto e storico. Modererà l’incontro Emilia Di Piazza, redattrice di Castelloincantato. La serata sarà impreziosita da una piece teatrale “Frammenti di un racconto d’amore”, testi di Liliana Genco Russo. Reciteranno Liliana Genco Russo, Flavio Spera e Maria Vincenza Nicosia

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

Crisi idrica: nuova stretta all’erogazione. Suppliscono i pozzi del Nisseno ed ennese

Pubblicato

il

Palermo – Al via la seconda fase del piano predisposto dall’Autorità di Bacino:
da lunedì riduzione dei prelievi dall’Ancipa
 Siciliacque informa che, come da indicazioni della Cabina di Regia per l’emergenza idrica e dell’Autorità di Bacino della Regione Siciliana, lunedì darà seguito all’ulteriore fase programmata di razionamento dei prelievi d’acqua dalla diga Ancipa, secondo le medesime modalità applicate nella fase precedente.


La riduzione sarà compensata in misura pari a circa il 50% dalle nuove risorse idriche provenienti dai pozzi del Nisseno e dell’Ennese, ripristinati dai rispettivi gestori d’ambito. La misura interesserà Acquaenna, Caltaqua, Consorzio di Bonifica 4 Cl, Consorzio Bonifica 6 En, Comune di Capizzi, Comune di Gangi e altri utenti minori.


Alla luce della programmazione già nota e nell’ambito delle rispettive competenze e responsabilità operative, spetterà ai gestori fornire indicazioni a Siciliacque su come distribuire le riduzioni definite nei punti di consegna presenti sui vari territori.

A Gela invece l’acqua si spreca con ke perdite ed il dissalatore è dismesso da anni.

Continua a leggere

Attualità

Domani ‘La serva padrona’

Pubblicato

il

Ragusa – Un’atmosfera intima ha abbracciato il pubblico presente ieri sera a cava Gonfalone per la seconda serata del festival Barocco in tutti i sensi.”Bach, father and sons”, il tema della serata, declinato dal Valletta Baroque Ensemble, il ViBE, in formazione quartetto ad accompagnare il pubblico in un tempo morbido e confortevole.

Le ‘incursioni’ profonde de ‘I sonnambuli’ prima, ma anche di Isabella Candeloro e Marco Brugaletta – organizzatori del festival – hanno fornito spunti di riflessione sul senso del tempo e della famiglia, sull’amore incondizionato di un padre per i suoi figli, sul calore di un desiderio da realizzare per dare il senso compiuto ad una perdita inaccettabile.

E poi l’ospite a sorpresa, Gabriele Dovis, la sua paura di morire a 40 anni e 140 chili, il suo percorso di crescita personale e il cambiamento che lo ha portato a correre come testimonial la maratona alle Olimpiadi di Parigi e a promuovere un progetto di inclusione.

Domani sarà una serata leggera e divertente. Il palcoscenico naturale di Cava Gonfalone sarà calcato da artisti, anche questa volta, di fama internazionale.Una tappa di un tour che porta in scena “La serva padrona” di Pergolesi, un intermezzo buffo, che sarà musicalmente narrato dall’Insieme strumentale di Roma diretto dal Maestro Giorgio Sasso e che vedrà come interpreti il soprano Minni Diodati, il baritono Roberto Abbondanza e il giovane attore Sergio Del Prato.

Ragusa rientra tra le date di un tour ‘riservato’ a manifestazioni di grande spessore artistico e musicale nel campo della musica barocca. “La serva padrona” ha fatto tappa al Festival di musica antica all’Aventino a Roma, e prima della partenza per Ragusa, gli artisti sono andati in scena a Proceno al festival Itinerari Musicali Francigeni. Al termine della rappresentazione, l’appuntamento con la cena-degustazione curata da Delicatessen.

Continua a leggere

Attualità

La discarica abusiva di amianto è servita

Pubblicato

il

La strada che dall’Aias di Borgo Manfria porta alla diga Comunelli è una pattumiera a cielo aperto.

Sui cigli a destra e a sinistra solo rifiuti: plastiche, sacchi con materiali di vario tipo, resti di edilizia e tanto altro.

Dopo il bevaio si è creata una discarica abusiva di materiali in amianto che cresce di giorno in giorno. Uno squallore pericoloso per ambiente e salute.

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852