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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Il calo demografico: il punto di vista dello psichiatra dott. Franco Lauria

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Continua la denatalità. I morti sono ormai più delle nascite. Siamo in caduta libera. Il Covid e la crisi economico-finanziaria danno una mano a tutto ciò. L’individualismo narcisista, eletto a stile di vita,  promosso dal postcapitalismo contribuisce a tenere i giovani, ma anche i meno giovani, costantemente infantili, irresponsabili, immaturi, acritici, consumistici.

Vivono giorno per giorno, senza un futuro.

Vivono l’apatia, l’afasia e l’abulia. Si trascinano nel vuoto e nell’assenza di ogni desiderio.

Inoltre non lavorano, un pò per via della crisi, un po’ per infantilismo.

Il Sistema nel frattempo accentra e privatizza quanto più possibile tutto quello che riesce ad accaparrarsi. Scompare la classe media tradizionale fatta di piccoli e medi commercianti, artigiani, imprenditori, professionisti sostituita da politici di professione, giornalisti, operatori dell’effimero e dello spettacolo televisivo. Un pugno di famiglie domina il mondo, pochissimi produttori e distributori, il resto tutti consumatori acritici. Tutti dipendenti. Dal cibo, dall’alcool, dalle droghe, da internet, dagli acquisti compulsivi, dal sesso senza amore.

Sembra che il Sistema voglia indurci a transitare velocemente, complice il covid-19, da un consumismo edonista a un controllo totale e autoritario.

Meno libertà e più controllo in nome della sicurezza.

La sicurezza ci sta uccidendo dentro le case, più ansia, più depressione, più paranoia, più infelicità.

Le persone sono incarcerate dentro le proprie case, ormai adibite a prigioni private, in sostituzione delle prigioni statali, riempite da immigrati. Ma le case private oggi sostituiscono anche i luoghi dello sballo del sabato sera. Sballi clandestini in case private, in barba a ordinanze e dpcm.

Tutto si fa in casa, anche lo sport, anche la cucina. L’uomo social, così come lo abbiamo conosciuto, non c’è più. L’uomo che viveva la polis è scomparso, ucciso dal Covid e dal postmodernismo. Adesso solo nuda carne. Ammassi di carne si trascinano senza uno scopo e senza un senso divorati dalla depressione.

Approfittando di tutto ciò un pugno di lgbtq cerca di fare diventare Legge dello Stato l’individualismo apolide e ateo,  colliquando sesso e genere in una brodaglia indistinta di genere e di trans, creando ulteriore confusione e complicando la vita sino all’idiozia. Tutto a suon di anni di carcere, che puoi evitare solo auto condannandoti preventivamente all’afasia totale. Maschi che dicono di essere femmine, femmine che dicono di essere maschi. Il postcapitalismo legittima ogni desiderio che diventa diritto, che diventa iperconsumismo. Tutto fa brodo, “vietato vietare” gridavano i sessantottini. Ed i loro nipotini li hanno presi alla lettera. “L’utero è mio e lo gestisco io” dicevano le ragazze di allora, oggi nonne di nipotine che non sono più disposte a fare figli.

E mentre Il cristianesimo agonizzante tende a scomparire, ormai eterno secondo dietro il postcapitalismo ateo, i musulmani sono alle porte. Conquistarci per loro sarà uno scherzo. Gli stiamo spianando la strada noi stessi. La vecchia Europa, che fu cristiana, attende con ansia di essere stuprata dai giovani musulmani arrapati.   Troveranno la tavola imbandita, il piatto già pronto. Questione di due tre generazioni ed il gioco è fatto.

E che ne sarà dei vari Zan, Scalfarotto, Boldrini e company?

La loro fortuna è che per allora saranno già morti.

Franco Lauria

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Fondi per l’autismo: le famiglie chiedono l’intervento dell’Asp

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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Maria Grazia Pignataro, Presidente Ispedd e autismo; Calogera Ficarra, una delle quattro portavoci della Voce dei disabili; Antonino Biondo, Presidente di Amautismo, sui fondi per l’autismo in scadenza il prossimo 31 marzo. Le famiglie chiedono agli uffici amministrativi dell’ASP di Caltanissetta, di sbloccare le procedure per non perdere queste risorse preziose per i loro figli e figlie.

“L’associazione Ispedd Onlus, La Voce dei Disabili, entrambe di Caltanissetta, e Amautismo Odv di Gela, portano all’attenzione il fatto che, diversamente da quanto effettuato in altre ASP regionali, risulterebbero ancora non utilizzate, con adeguata progettazione, risorse economiche destinate dalla Regione anche all’ASP di Caltanissetta, e chiedono che queste non vadano perdute per scadenza dei termini.

Le risorse riguardano l’assegnazione fatta dal governo centrale, con un fondo del 2022, recepita dalla Regione siciliana con il decreto assessoriale del 24 gennaio 2023, denominato “Criteri e modalità di utilizzazione dei fondi per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico per l’anno 2022”, a cui ha fatto seguito il decreto assessoriale attuativo n°528 del 6.6.2023. 

In seguito al decreto assessoriale sarebbero stati assegnati all’Asp di Caltanissetta, unitamente alle altre aziende ospedaliere siciliane, € 104.382,35 e, con un altro fondo, 87.730,10 dell’anno 2021 (decreto assessoriale n°274 del 31.3.2023, in scadenza nel 2026). 

Ricordiamo che i pazienti affetti dal disturbo dello spettro autistico di Caltanissetta e Gela, che usufruiscono del   progetto ex pilota, hanno subito una diminuzione delle ore giornaliere del servizio, passando da 5 a 3, proprio per mancanza di risorse sufficienti. 

Queste ore, già insufficienti a coprire il fabbisogno dell’utenza, soprattutto se rientra nel livello 3 di gravità (il massimo livello per l’autismo), sembrerebbero destinate peraltro a ridursi ulteriormente a causa dell’aumentare della platea degli aventi diritto.

Non attivare velocemente, da parte dell’Asp nissena, il complesso e articolato apparato burocratico per l’utilizzo immediato di questi fondi, rappresenterebbe uno spreco inaccettabile di risorse.

Ricordiamo che per precisa indicazione del decreto n° 528/23, i fondi devono servire, su richiesta del Dipartimento di salute mentale, per individuare la carenza di personale dei centri diagnosi e intervento intensivo precoce, che possegga peraltro curricula formativi ed esperienziali specifici per i disturbi dello spettro autistico, secondo le linee guida da Piano Unitario Regionale (GURS n°32 del 12/7/2019).

Come famiglie, ci appelliamo al fatto che l’autismo rientra nei LEA, livelli essenziali di assistenza, e pertanto non possiamo e vogliamo rimanere in silenzio di fronte alla possibilità che si perdano risorse destinate a migliorare la qualità di vita dei nostri figli e figlie”.

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I Liberali stanno con Zelensky e l’Ucraina

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del rappresentante politico del gruppo dei Liberali, Grazio Trufolo, sul tema attuale di politica estera sullo sfondo della guerra.

“Nessuna motivazione può giustificare l’invasione di uno stato sovrano ne mai un liberale può essere dalla parte dell’aggressore.

Voglio evidenziare che una cosa è Trump altro è l’America, che tra le potenze mondiali è lo Stato più vicino ai valori occidentali.

I presidenti cambiano, le Nazioni restano. Noi siamo con Zelensky e con gli Ucraini ma non possiamo non dialogare con l’America che deve restare nostro alleato per onorare quei giovani americani che sono morti per la nostra libertà, liberandoci dal Nazismo. Questo è un momento molto delicato e serve tanto equilibrio.

Ho seguito la registrazione dell’incontro tra Trump, Zelensky e Vance. Ne ho tratto un senso di profondo disgusto se non anche di vero sgomento. Credo, a mia memoria, sia la prima volta che un incontro bilaterale tra rappresentanti di Governo venga ripreso e divulgato nei delicati contesti delle discussioni sui temi oggetto dell’incontro. Trump non si rende conto del ruolo e dell’importanza che riveste di fronte al mondo intero. Non è possibile che uno Stato fino a ieri garante dei valori di libertà e democrazia, finisca per identificarsi con la ferocia predatoria di chi, a fronte degli aiuti per resistere a una invasione militare di una nazione Onu, pretende ottenere il massimo dei guadagni, andando a braccetto con lo stesso invasore. Il mondo come lo abbiamo finora conosciuto, forse è davvero finito”.

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Panchine: la guerra continua…

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Ha sollevato un polverone la nota dei residenti di Borgo Valentina sulla rimozione delle panchine della piazzetta dell’amicizia. Hanno preso la parola anche esponenti della politica locale, valutando l’ episodio con parole altisonanti. Adesso riceviamo una risposta di un altro residente, Antonio Cipolla, che fornisce la sua versione diametralmente opposta.

“Mi preme chiarire la vicenda delle panchine di Borgo Valentina. Partendo dal fatto che quelle panchine sono state apposte abusivamente non dall’amministrazione, ma da un residente senza chiedere autorizzazione alcuna e tramite conoscenze, perché quelle panchine erano state spostate da qualche altra parte per fare dei lavori comunali (da qualche informazione presa in passato quando ce le siamo trovate installate lì), e mai più ritornate nel posto dove dovevano andare.

Aggiungo che quelle panchine non erano assolutamente frequentate da famiglie con bambini del quartiere, ma da ragazzi che a tutte le ore della notte soprattutto, ma anche del giorno, gruppi anche numerosi, arrivavano addirittura quasi come fosse un appuntamento fisso alle 2, 3 di notte per riunirsi lì, se non altre volte alle 22/23 per rimanere là anche fino alle quattro di mattina, addirittura oltre gli schiamazzi giocando al pallone a notte fonda e sentendosi la musica dalle auto oppure con casse portatili molto forti (e ho video che lo dimostrano), comodi in piazzetta, costringendoci ogni notte a chiamare la polizia che purtroppo non sempre viene, costringendo noi residenti a non dormire la notte e andare al lavoro l’indomani senza sonno.

Ormai molti residenti come me, specialmente quelli che siamo limitrofi a quel luogo, eravamo totalmente esasperati e tanti a differenza di quello che c’è scritto, abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo del fatto che finalmente le panchine se ne sono andate. Il Comune occorre precisare che penso si sia solo ripreso quello che era di sua appartenenza per rimetterle sicuramente in luoghi comunali, e non privati non autorizzati dove soprattutto vi è molta gente che, al contrario, non ne poteva più”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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