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Il brìo di don Procopio ‘u ‘ballaccheri’, raccontato nella scuola Romagnoli

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La giornata culturale dell’Istituto comprensivo ‘Ettore Romagnoli’ diretto dal Prof. Gianfranco Mancuso, dopo la presentazione del libro su Giuseppe Blanco è continuata con la presentazione del testo “La Divina Commedia di don Procopio Ballaccheri” (Maimone edizioni) di Nino Martoglio, un volume curato dagli studiosi siciliani Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla. La giornalista Liliana Blanco ha conversato con i curatori dell’opera dalla quale sono state tratte le letture a cura dell’attore Agostino Zumbo.

La manifestazione culturale è stata promossa in collaborazione con i Club Service Fidapa (Anna Foscheri Presidente), Lions Club Gela, sezione Ambiente Cultura Territorio (Emanuela d’Arma presidente), Rotary Club (Franco Città presidente) ed il Centro di Cultura Salvatore Zuppardo (Andrea Cassisi Presidente) ed il patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Nino Martoglio.

 Pubblicata  a puntate sul “D’Artagnan”, La Divina Commedia di don Procopio Ballaccheri ( colui che racconta balle) di Nino Martoglio è la gustosa parodia dell’Inferno dantesco (Canti I -XXI) e, ancor più, di Catania e dei catanesi, in un dialetto sempre in evoluzione, duttile, fantasioso, tra pastiche linguistici, doppi sensi, calembour, funambolismi. Una “Commedia a rovescio”, quella di don Procopio, soltanto in apparenza innocua, in realtà una denuncia,  graffiante, della prosopopea di tanti letterati, o aspiranti tali, della corruzione politica, amministrativa, ecclesiastica, sociale, della Catania a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento (che gli procurò non pochi duelli), di singolare attualità, e insieme una briosa opera d’invenzione.

La docente Sara Muscarà ha tracciato un quadro della società del tempo di Martoglio, popolato dagli autori dell’epoca, talmente vivo e vibrante da coinvolgere l’uditorio partecipe e trascinato nel mondo del dopoguerra, come in un breve sogno letterario. Sembrava di vedere D’Annunzio seduto in prima fila davanti agli spettacoli di Martoglio, orgoglioso di avere acquistato il biglietto d’ingresso prima che glielo avessero regalato….

Il presidente dell’ Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, l’avv. Enzo Zappulla ha presentato un Martoglio inedito: cineasta raffinato e lungimirante in un momento storico in cui il cinema veniva percepito dai conservatori come un ‘nemico’ del teatro e vi confluivano gli attori che non trovavano spazio nei grandi palchi. Martoglio ha intuito subito l’importanza del grande schermo con occhio premonitore degno di un artista eclettico.

Il testo fornisce una satira del mondo moderno attraverso l’ottica stravolta, ironica e saggiamente arcaica della mentalità popolare. Emergono caratteri sapidi e irriverenti, interpretati da grandi artisti del repertorio teatrale catanese, che sottopongono a una critica disincantata politica, società e morale, enucleando problemi e situazioni in gran parte ancora attuali per la città di Catania e per la società contemporanea.

Si tratta di una scelta di testi che mettono in luce gli aspetti più impegnati di Martoglio in ambito sociale e politico: l’occhio disincantato della saggezza popolare determina lo stravolgimento della cultura alta e della storia ufficiale dell’epoca. Lo scrittore fornisce una satira del mondo moderno in gran parte ancora attuale per la città di Catania e per la società contemporanea. E poi il tuffo nelle rime in dialetto rese perfette dalla vice calda dell’attore Agostino Zumbo che ha portato il pubblico ‘arreri na sipala’ ( dietro una siepe) come definisce don Procopia la selva oscura, con la sua interpretazione autentica. Dal greco paröidìa, che “imita un canto”, travestimento caricaturale, pastiche linguistico di un’opera letteraria, la parodia ripropone elementi del modello testuale che riutilizza, stravolgendoli o portandoli all’assurdo o provocando “lo scoronamento dell’eroe” (Michail M. Bactin). Se la contraffazione è copia letterale, la parodia è trasformazione ingegnosa, creativa.


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Attualità

Bandito da Lions Atc e Comune il concorso sulla vetrina natalizia più bella

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Il Lions Club Gela Ambiente Territorio Cultura, in collaborazione con il Comune di Gela, bandisce il 1° Concorso “Vetrine e Dimore di Natale 2024: il calore dell’ospitalità a Gela”.  

L’obiettivo è quello di incentivare tutte le attività commerciali, gli host e gli albergatori ad adornare le vetrine e i dehor delle loro attività con decorazioni natalizie per contribuire a rendere la città di Gela accogliente ed attrattiva durante le festività. Dei riconoscimenti verranno assegnati da una commissione ad hoc ai primi tre classificati nelle diverse categorie.  

Il concorso rientra nel service multidistrettuale “Miti e tradizioni“  per la valorizzazione del territorio con le sue tradizioni popolari e si pone come elemento di miglioramento del decoro urbano.

L’iscrizione al concorso sarà valida entro l’8 dicembre 2024 attraverso una pagina web dedicata dove inviare il modulo compilato oltre che tramite consegna brevi manu ai destinatari del concorso stesso.  

L’ Ammistrazione comunale attraverso i suoi delegati ed il Presidente del   Lions ATC , insieme ai Soci, si recheranno in loco per assegnare i riconoscimenti.

Questo progetto/service a firma Lions ATC è stato entusiasticamente accolto dal Sindaco di Gela Terenziano di Stefano, dagli Assessori Di Cristina, Altamore e Franzone e da tutto il consesso civico. I tre assessori con il presidente Lions Santo Figura e la componente del club Giusi Rinzivillo, i consiglieri Sara Cavallo, Giovanni Giudice , l’esperto in allestimenti Salvatore Migliore fanno parte della commissione che esaminerà le vetrine

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Fidapa, il progetto “Cuore di mamma” approda all’ospedale Vittorio Emanuele 

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All’ospedale Vittorio Emanuele da questa mattina c’è una nuova stanza per le mamme in attesa ed i loro familiari in accompagnamento: si trova all’ingresso del reparto di ostetricia e ginecologia e fino a qualche giorno fa era un archivio. Adesso grazie al progetto “Cuore di mamma” della Fidapa, presieduta da Rita Spataro, è diventata una stanza accogliente con un bel murales realizzato dalle giovani del gruppo Fidapa Young guidato da Azzurra Buccinnà.

Un omaggio e insieme un abbraccio a tutte le donne, siano esse madri o meno. Il murales è stato realizzato da Buccinnà con Elisabetta Scordio e Sarah Giannone, hanno partecipato anche Nicol Monachella e Giada Incardona.

L’ospedale, attraverso le parole del dott. Alfonso Cirrone Cipolla, direttore sanitario, ha ringraziato la Fidapa per la sensibilità e confermato la volontà di rendere la stanza ancora più bella e accogliente, per il benessere delle donne in attesa e di chi sta loro vicino. 

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L’opera “Corvo” di Francesco Savatta in mostra a Venezia

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Un disegno di Francesco Savatta entra a far parte della collezione pubblica della prestigiosa Galleria Internazionale d’Arte Moderna che ha sede nel magnifico palazzo di Ca’ Pesaro, sorto nella seconda metà del XVII secolo per volontà della nobile famiglia Pesaro, su progetto del massimo architetto del barocco veneziano, Baldassarre Longhena.

Si tratta di un disegno a grafite su carta, misura 500×500 mm dal titolo “Corvo”, catalogato nella sua monografia artistica pubblicata a giugno del 2022 e caratterizzato da un pavimento a scacchi bianchi e neri che si riflette sul sovrastante soffitto.

Il corvo, protagonista dell’ambiente, è certamente in connessione con l’Ade e gli scacchi, oltre che costante allusione al gioco, simboleggiano la lotta tra il bene ed il male. Un’opera densa e carica di simbologia in grado di mettere alla prova chi si diletta ad interpretare iconografie.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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