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Attualità

Il 2022, in 15 giorni, porta via una parte della storia del commercio gelese

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Neanche il tempo di spegnere le luci di un Natale triste ancora segnato dalla pandemia ed ecco che il 2022 arriva impetuoso e porta con sé una parte significativa della storia del commercio gelese. L’anno  che è arrivato ha strappato all’affetto dei familiari 4 uomini che, in modi diversi, hanno  rappresentato il commercio  quello dei tempi in cui non esistevano vendite on line e centri commerciali.

Invece del clic seduti comodamente a casa c’erano i rapporti umani.Si andava alla salumeria di Nino Lo Monaco in corso Aldisio per godere del profumo dei prodotti di salumeria scelti accuratamente ma anche per fare quattro chiacchiere con lui, sempre gentile e sorridente, e con la moglie Rita. Giorno dopo giorno si costruiva con il cliente un rapporto di fiducia che diventava in molti casi amicizia. Un commercio di bontà e prelibatezze ma anche di socialità e di affetti. Raffinato  e capace di muoversi bene nel mondo dell’alta moda  era Rocco Bentivegna, uomo d’altri tempi, capitano del tempio dell’eleganza maschile a Gela. Un luogo magico con la sua vetrina dei desideri  nel cuore del centro storico: non un semplice negozio di marchi di lusso ma lo  spazio nel quale,   grazie al modo con cui Rocco Bentivegna curava i suoi clienti, ciascuno si sentiva re per qualche istante. Capacità umane e professionali, passione per il lavoro,  lungimiranza, abilità nel saper raccogliere le sfide  che Rocco Bentivegna ha tramandato ai suoi figli consegnando loro l’eredità di tramandare il nome e la storia della famiglia Bentivegna a Gela. E poco distante sempre nel centro storico è andato via Ciuzzu Morello con la sua bancarella di giocattoli d’altri tempi, il giornale sempre aperto e il dialogo costante con centinaia di persone che ” scendevano in piazza”, chi per cercare lavoro a giornata, chi per una ” fermata” , chi solo per portare a passeggio il bambino che a casa tornava col giocattolino della bancarella di Ciuzzu. I modelli dei giocattoli erano sempre gli stessi: Ciuzzu era fedele alla tradizione.

Chi ha saputo andare oltre, stare al passo con i tempi  cogliendo le sfide della modernità è stato Nino Abbate , il pioniere dell’informatica a Gela, quando farlo equivaleva ad essere un marziano. Anche lui è riuscito a lasciare in eredità la sua passione per un lavoro  con il quale ha portato la modernità in città. Nino Lo Monaco, Rocco Bentivegna, Nino Abbate, Ciuzzo Morello : il 2022 li ha portati via togliendo a Gela importanti simboli della storia del commercio. Il 2021 prima di andare via aveva dato già il segnale funesto  con la morte di Lino Internullo , uno tra i piu battagliero  commercianti, icona insieme a Rocco Bentivegna del commercio chic in centro storico. Oggi c’è il deserto. Resistono, con le modifiche del tempo e della modernità, gli eredi Bentivegna e Internullo ma poi lungo il corso Vittorio Emanuele sono più le saracinesche abbassate che i negozi aperti.Non ci sono i colori e le luci di una volta, non c’è il piacere di una passeggiata e vai a salutare l’amico commerciante. Solo tanta desolazione mentre il 2022 con impeto in 15 giorni ha passato la spugna su una parte della storia del commercio in città che però vive con i suoi uomini nel cuore e nel ricordo di chi li ha conosciuti ed apprezzato.

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Attualità

Oggi tradizionale ritorno delle sacre effigi alla Chiesa Madre

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La Pasqua a Gela è una festa religiosa vissuta intensamente, che coinvolge non solo le comunità ecclesiastiche o i fedeli più attivi ma l’intera popolazione. Le tradizioni sono tramandate di generazione in generazione e restano ancora vivi nella vita dei cittadini che vi partecipano con fede.

Con la domenica delle Palme comincia la Settimana santa. La parrocchia della Chiesa Madre che custodisce le sacre effigi del Cristo e della Madonna Addolorata e che gestisce queste celebrazioni ha reso noto il calendario degli appuntamenti liturgici. Il Mercoledì Santo ricorda il processo di condanna a morte di Gesù: le statue del Cristo e dell’Addolorata sono portate nella Chiesa del Rosario dove i cittadini si recano per il rito del “Bacio dei piedi”. La processione è accompagnata dalle litanie, antichi canti struggenti delle “Lamentazioni”e cori bassi.

Il Giovedì Santo è il giorno della “Lavanda dei piedi”. Si ricorda l’Ultima cena in cui Gesù si china umilmente a lavare i piedi ai suoi discepoli ricordandoci di essere semplici e umili coi nostri fratelli in ogni momento. Le statue sacre vengono portate per le vie del centro storico Federiciano, fino in Chiesa madre, dove vengono infine deposte. Le chiese della città rimangono aperte fino a notte tarda. Ogni chiesa prepara il sepolcro in svariati modi. Tradizionalmente si soleva deporre, il giorno del mercoledì delle ceneri del grano su uno strato di bambagia su cui veniva lasciato  germogliare, al buio e al caldo.

Una volta pronto e legato con dei nastri rossi, veniva quindi posizionato sugli altari per simboleggiare l’uscita alla luce del Cristo. Anticamente anche le campane delle chiese venivano legate per sottolineare che non avrebbero più suonato fino alla mezzanotte del sabato santo. Vengono spente tutte le luci nelle chiese ad eccezione di quella del sepolcro.

Il Venerdì Santo si ricorda la passione, la crocifissione e la morte di Gesù. Le statue in processione sono portate fuori dalla Chiesa Madre fino al Calvario. La processione è accompagnata dalle “Litanìe” delle donne addolorate. Poi giunti al Calvario, il Cristo è spogliato e messo in croce e l’Addolorata vien posta accanto a Gesù. I fedeli si raccolgono in preghiera in religioso silenzio. La sera il simulacro di Gesù viene portato in spalla dai marinai gelesi, seguita dall’Addolorata, per tutto il centro storico fino a giungere in Chiesa Madre e vi fa rientro alle 22.30.

Il Sabato Santo è il giorno in cui la Chiesa ci invita ad aspettare con la Madre di Gesù, la Resurrezione. Già dalle prime ore del mattino i fedeli si recano in Chiesa Madre per il funerale del Signore e per la sua sepoltura. Intorno alle 11:00 il simulacro viene estratto dall’urna e riposto sotto l’altare dove verrà coperto. Poi, l’Addolorata viene posta sopra lo stesso altare. La sera si celebra nelle chiese la Veglia Pasquale che culmina a mezzanotte con l’esaltazione della resurrezione di Gesù.

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Adi Scarl dona 15 uova pasquali al Sai Msna di Niscemi

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Il Sai MSNA di Niscemi, coordinato da Bruna Consoli, che ospita 15 minori stranieri non accompagnati, è stato lieto di ospitare l’associazione ADI S.C.A.R.L. presso la propria sede.

L’ ADI SCARL nasce dalla solida esperienza maturata dall’ Unione della Samot e Samo nel campo dell’ assistenza domiciliare. Eroga cure domiciliari in convenzione con le Aziende Sanitarie Provinciali della Regione Sicilia.L’ADI si rivolge a una vasta clientela che si trova in una condizione di indigenza.
Per l’ occasione si sono omaggiati gli ospiti del Sai MSNA con delle uova di pasqua e una colomba in occasione delle festività pasquali. Un gesto ben gradito che ha portato un momento di gioia ed allegria tra i giovanissimi ospiti della struttura.

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Attualità

Apertura dell’area archeologica di Caposoprano

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Il Comune annuncia con soddisfazione che sono previste cinque giornate di apertura dell’area archeologica delle Mura Timoleontee di Gela per il mese di aprile ovvero il 23, 24, 28, 29 e 30 , dalle 9:00 alle 13:00. Certo, se si considera che l’area che contiene un tesoro unico al mondo viene aperto su prenotazione e solo per miracolo per mancanza di personale di custodia, è una piccola vittoria.

Ma se si pensa che in altri siti le aree archeologiche sono sempre a disposizione dei visitatori che arrivano senza avvertire, è davvero una sconfitta della politica regionale che non riesce a garantire il minimo sindacale in fatto di numero di dipendenti.

“Un’occasione unica per riscoprire la storia millenaria della nostra città e ammirare da vicino uno dei siti archeologici più affascinanti della Sicilia. Riscopriamo la nostra bellezza”. Si legge nell’invito divulgativo dei social.

Carto, occasione unica! Chissà quando capiterà ancora…..

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