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Attualità

Ieri il 322esimo anniversario del primo miracolo attribuito a San Rocco

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L’11 gennaio per Butera è un giorno storico, assai significativo, non solo sul piano della fede ma anche per le sorti della città. Infatti, in quel giorno, nell’anno 1693, la Sicilia venne devastata da un grande terremoto che sconquassò l’isola, distruggendo 14 città della Val di Noto, tra cui Siracusa e Augusta; la Noto odierna è stata ricostruita in un sito differente da quello anteriore al 1693. La terrificante onda sismica distrusse, inoltre, la Val Demone provocando la morte di 60.000 persone e ripercuotendosi perfino in Val di Mazara.

Si narra: All’unnici di jnnaru a vintun’ura,
si vitti e nun si vitti Terranova
e si nun era pi Maria, la Gran Signura,
sutta li petri fussi Terranova.
Sulu Vutera nun appi paura
ca c’era santi Roccu cu la bannera.
Si tratta del primo miracolo di san Rocco, che difese la città dalla violenta ondata sismica che seminò distruzione e morte in tutte le altre parti dell’isola, mentre Butera ne usciva incolume e salva. Subito, il popolo attribuì il prodigioso portento al santo taumaturgo, proclamato protettore della città appena dieci anni prima e precisamente il 18 aprile 1683, domenica di Pasqua.


La ventunesima ora corrisponderebbe alle ore 15, cioè le ore 3 del pomeriggio, ora IX presso i Romani, poiché dal Medioevo in poi prevalse l’uso ebraico e dei popoli orientali (con calendari lunari o lunisolari) di considerare la durata del giorno dal tramonto del sole al tramonto successivo. Solo all’inizio dell’Ottocento sarà ripristinato anche nel nostro paese il metodo romano di contare le ore partendo dalla mezzanotte.


Nella suddetta ora, infatti, sono stati suonati trenta rintocchi di campane a mortorio e sono state sparate delle bombe a salve per ricordare quell’ora funesta a tutti i cittadini, ovunque essi si trovassero, sospendendo ogni cosa per fermarsi in piedi in un profondo e religioso silenzio.


Pertanto, dall’11 gennaio 1693 ad oggi, ogni anno, in questo giorno, i buteresi festeggiano una terza volta il santo patrono, ricordiamo che Butera celebra l’ottava della festa il 23 agosto. Stamane, 11 gennaio 2025, dopo la santa messa, il parroco don Emiliano Di Menza, ha esposto il Santissimo Sacramento con turni di adorazione fino alla solenne Concelebrazione Eucaristica vespertina, presieduta dal nostro vescovo, mons. Rosario Gisana, con la presenza di tutto il clero cittadino, delle Autorità Civili e militari, della Deputazione di San Rocco, di tutte le associazioni, di tutti i comitati-festa, della Confraternita del Glorioso Patriarca San Giuseppe e con massiccia partecipazione dei buteresi. Nell’omelia, il vescovo ha esortato i presenti non solo ad attingere alla fraterna intercessione di san Rocco e dei nostri cari defunti, anche se non sono innalzati agli onori degli altari, ma ad essere nello stesso tempo intercessori ed intercedenti a favore degli altri. Al termine della celebrazione, è stato intonato il Te Deum ed è stata impartita la benedizione eucaristica con la distribuzione del pane. Inoltre, sono stati ammessi a far parte della deputazione tre persone, di cui un adulto, un ragazzo e un fanciullo. Il tutto si è svolto presso la Chiesa di San Francesco, essendo il Santuario San Rocco chiuso per il protrarsi dei lavori di restauro.
È stato un giorno di ringraziamento, di riconoscenza e di gratitudine a Cristo Signore, ma anche di profonda meditazione. È questo, quindi, un avvenimento storico impresso indelebilmente nella coscienza del popolo buterese. Infatti, gli anziani, i nonni e i genitori raccontano di generazione in generazione, ai ragazzi, ai nipoti e ai figli il terribile episodio e come il santo protesse la città.

Giuseppe Felici

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Venti fototrappole contro i sacchetti selvaggi inutilizzate per carenza di vigili urbani

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Durante la trattazione in consiglio del regolamento sulla videosorveglianza in città, dall’intervento della consigliera Grazia Cosentino è emerso che le 20 fototrappole contro il deposito abusivo do rifiuti non sono mai state utilizzate.

Le ha acquistate la Impianti Srr per posizionarle nelle zone critiche che si trasformano facilmente in discariche a cielo aperto. Ma il Comune non le ha mai prese in carico. Non perché manchi il regolamento. Il comando dei vigili urbani non è nelle condizioni di gestire le fototrappole con il personale ridotto al lumicino e non c’è chi esamina le immagini.

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A scuola di legalità

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Incontro sul tema della legalità nell’aula Magna del Liceo Classico “Ruggero Settimo” di Caltanissetta, rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte dell’istituto. Relatori sono stati il magistrato Giovanbattista Tona, il vice questore della Polizia di Stato, Fabio Lacagnina e il luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, Attilio Granatelli.

I tre relatori, ex allievi del Liceo, sono stati accolti dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Loredana Schillaci e hanno intrattenuto i ragazzi per un paio di ore sulle tematiche della legalità, stimolando spunti di riflessione di carattere orientativo sulle loro scelte future.

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La Regione finanzia il progetto della Newlife srl

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Butera – Circa 800mila euro per l’ampliamento dell’assistenza sanitaria dei soggetti con malattie mentali.

La Regione Sicilia ha pubblicato il decreto con il quale vengono finanziati i progetti da realizzare la comunità psichiatrica Newlife srl di Butera che da diversi anni si occupa dell’assistenza e riabilitazione dei pazienti mentali.

Il progetto prevede un ampliamento dell’offerta sanitaria in termini di prestazioni residenziali quindi di locali ma anche di posti letto per la cura dei pazienti, una decina secondo il progetto presentato alla Regione che accolto l’istanza.

L’investimento complessivo consta di circa ottocentomila euro: 240.000 con finanziamento agevolato.

Resta un punto fermo la volontà della cooperativa di volere investire con fondi propri, 210 mila euro.

Va da sé che un impegno di questo tipo apre le porte a nuove opportunità di lavoro.

“Ottima opportunità per il territorio- ha commentato il sindaco di Butera, Giovanni Zuccalà – e per la richiesta di assistenza sanitaria che interessa non solo il nostro comune”. I pazienti infatti, arrivano anche da altri Comuni viciniori, primo fra timutti quello di Gela.

“Plaudo all’intraprendenza imprenditoriale – conclude il sindaco Zuccalà – la Newlife non si risparmia e investe in prima persona e questo ci inorgoglisce grandemente”.

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