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Sindacale

I temi caldi del il consiglio generale della segreteria Cisl Ag CL En

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Pergusa – Si è riunito il consiglio generale della segreteria Cisl Agrigento Caltanissetta Enna. Tra i temi affrontati: il miglioramento delle infrastrutture regionali, la lotta allo spopolamento della Sicilia centrale, il sostegno a giovani, famiglie e anziani, la difesa delle conquiste ottenute nella Legge di Bilancio. Proprio per illustrare le favorevoli misure ottenute con la Legge di Bilancio, la Cisl promuoverà oltre 100 assemblee.

Tra le conquiste ottenute c’è il sostegno al lavoro dipendente, gli incentivi all’occupazione e la contrattazione di secondo livello.Ha aperto i lavori la segretaria territoriale Carmela Petralia si è soffermata sull’ottimo lavoro di squadra fin qui svolto dal sindacato soffermandosi sulla disoccupazione, sulla crisi idrica, sulla carenza delle infrastrutture regionali. La Cisl chiede da tempo interventi forti sulla manutenzione delle reti idriche ed uno stop “alla querelle tra amministratori locali e regione Sicilia. Non è più tempo di scaricarsi vicendevolmente le responsabilità.

Se l’acqua non viene erogata non è solo colpa della mancanza di piogge ma anche di chi non assicura la dovuta manutenzione delle reti”. Carmela Petralia si è soffermata anche sulla fragilità infrastrutturale del territorio siciliano. “Bastano due gocce d’acqua per mettere in crisi intere aree, che vanno sottratte al rischio idrogeologico”. La segretaria territoriale Cisl Ag Cl En ha posto la sua attenzione sugli effetti della desertificazione bancaria e postale che comportano progressive chiusure di sportelli nonché alle difficoltà incontrate dagli enti locali, in stato di dissesto o pre-dissesto, che “non possono pianificare in modo efficace le loro attività senza poter procedere all’assunzione di professionalità adeguate”.

Temi importanti che diventano dirompenti se uniti allo spopolamento delle aree urbane, contrassegnate da una forte emigrazione giovanile nonché al forte stato di sofferenza del sistema sanitario. il segretario generale Cisl Sicilia Leonardo La Piana ha concluso i lavori del consiglio generale di Pergusa ribadendo che “Come Cisl sosteniamo il lavoro che non si crea per decreto o per legge ma con l’impegno di imprenditori capaci di investire ed una pubblica amministrazione che utilizza bene le risorse. Tuttavia, se guardiamo al Pnrr, registriamo forti ritardi. C’è ancora molto da fare. Vogliamo essere presenti ai tavoli dove si decide il futuro delle nostre comunità.

Con il supporto della nostra struttura regionale e delle rappresentanze locali, come la Cisl di Agrigento Caltanissetta Enna, manteniamo un rapporto attivo con enti locali, università e altre istituzioni affinché sii possano favorire i necessari livelli di sviluppo”.

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Sindacale

Trasporti merci pericolose: CNA Fita Sicilia, un tavolo per risolvere le criticità

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Palermo – Un tavolo tecnico per risolvere le criticità sollevate dalle aziende che si occupano del trasporto di merci pericolose in Sicilia. È questa la proposta avanzata dalla CNA Fita Sicilia che ha registrato la disponibilità del Presidente della IV Commissione, on. Carta, dell’assessore alla mobilità, On. Aricò, del Presidente del CAS, avv. Nasca, e del suo direttore, dott. Fazio. Una delegazione della CNA Fita Sicilia, composta da Saro Tumino, Giorgio Stracquadanio, Daniela Taranto e Francesco Lombardo, è stata ricevuta dalla IV Commissione Ambiente, dell’Assemblea Regionale Siciliana dalla Territorio e Mobilità.

Durante l’audizione, la CNA Fita ha illustrato le gravi criticità derivanti dall’ordinanza CAS n.65 del 18/02/2020 e dalle successive comunicazioni, che impongono l’obbligo di segnalare con 24 ore di anticipo il transito di trasporti di merci pericolose (come gas, idrocarburi e acidi) sulle tratte autostradali siciliane gestite dal Consorzio. Un vincolo che, nella pratica, rende quasi impossibile l’effettuazione del servizio, soprattutto quando gli ordini vengono ricevuti il giorno stesso o la sera precedente.“Queste disposizioni – hanno dichiarato i rappresentanti della Cna Fita Sicilia – non tengono conto della realtà operativa del nostro settore, che spesso lavora su chiamata urgente, in particolare per forniture destinate a ospedali, scuole, traghetti e aeroporti. Il trasporto di idrocarburi e prodotti petroliferi, ad esempio, è regolato da normative fiscali e doganali stringenti che non consentono rinvii nella consegna.

Chiedere una segnalazione preventiva di 24 ore è tecnicamente impraticabile”.Un altro nodo riguarda l’impossibilità di indicare con precisione l’orario di transito nelle autostrade gestite dal CAS, vista l’estrema variabilità dei tempi di carico e delle procedure previste per questo tipo di merci.“Siamo consapevoli della necessità di garantire sicurezza e tracciabilità – aggiungono – ma occorre trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze e la continuità operativa dei trasporti, soprattutto quelli legati a servizi pubblici essenziali”.

“Accogliamo con favore l’apertura istituzionale mostrata durante l’incontro – hanno concluso – e auspichiamo che già nelle prossime settimane si possa lavorare insieme per rivedere una normativa che oggi penalizza pesantemente l’intero comparto del trasporto merci pericolose in Sicilia”.La CNA Fita Sicilia vigilerà affinché l’impegno assunto si traduca in un intervento concreto e tempestivo, nell’interesse delle imprese, dei lavoratori del settore e della collettività.

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Ugl:spiragli nella vertenza Riva e Mariani

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“Un primo spiraglio c’è ma bisogna individuare e condividere soluzioni che assicurino stabilità ai lavoratori di Riva e Mariani”. Il segretario provinciale dell’Ugl chimici Eugenio Cavallaro non si lascia andare a conclusioni definitive quanto all’esito dell’incontro tenutosi proprio rispetto alla vertenza Riva e Mariani. L’azienda Termisol, che ha ottenuto il contratto, a oggi, ha assunto due ex Riva e Mariani, a tempo indeterminato, e potrebbe aggiungerne altri due, a tempo determinato.

“Il fatto che i trasferimenti dei diciassette dipendenti siano stati congelati dall’azienda – aggiunge il sindacalista Ugl – è un passo che va seguito da altri passi. Tutti dobbiamo agire e decidere, tenendo in considerazione assoluta la salvaguardia dei lavoratori”. Per ora, sono state aperte soluzioni per vagliare l’ipotesi di un subappalto in favore di Riva e Mariani, così da impegnare i dipendenti. Si è in attesa di capire se la strada sia praticabile. Ci sono poi opzioni che conducono al pensionamento dei dipendenti che abbiano maturato i requisiti. I lavoratori Riva e Mariani, in questi giorni, hanno tenuto un sit in, dichiarando lo stato di agitazione, per ora sospeso, all’indomani della riunione alla quale hanno partecipato le aziende e i referenti di Sicindustria Caltanissetta. Per l’Ugl chimici, c’erano il segretario Cavallaro e la Rsu Salvatore La Rosa, che hanno insistito sulla sospensione dei trasferimenti.

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Sindacale

Rizza (Flc Cgil Sicilia): allarmante calo degli studenti e taglio dei docenti

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Palermo – “Il calo demografico e il dimensionamento scolastico imposti dal governo stanno impoverendo la scuola pubblica siciliana. La perdita di quasi 8.500 studenti nel prossimo anno scolastico è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare”.

A lanciare l’allarme è Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia, commentando i dati che evidenziano un’ulteriore riduzione della popolazione scolastica nell’Isola.Per l’anno scolastico 2025/2026 la Sicilia perderà 8.496 alunni, passando da 659.007 a 650.511 studenti. Una diminuzione che avrà effetti diretti sull’organico del personale scolastico: saranno 603 i posti di docenti tagliati, su un totale attuale di 58.300.“Questo è l’effetto combinato – spiega Rizza – del calo delle nascite e delle scelte miopi del governo nazionale, che ha avviato un processo di dimensionamento scolastico che penalizza le scuole del Mezzogiorno e, in particolare, la nostra regione.

Una logica puramente numerica che ignora le reali esigenze dei territori, soprattutto di quelli più fragili e a rischio spopolamento”.Secondo la Flc Cgil Sicilia, il taglio degli organici non solo comporta una diminuzione dei posti di lavoro per docenti e personale ATA, ma incide negativamente sulla qualità della didattica e sulle condizioni di lavoro nelle scuole.“Serve un cambio di rotta – sottolinea Rizza – con scelte politiche intelligenti e coraggiose. Occorre ridurre il numero di alunni per classe, per garantire una scuola inclusiva e di qualità, e investire concretamente nei territori interni e montani, contrastando lo spopolamento e sostenendo la presenza di presìdi scolastici diffusi e accessibili”.

“Non possiamo accettare – conclude il segretario – che a pagare il prezzo della crisi demografica e delle politiche sbagliate siano le nostre scuole, i nostri lavoratori e, soprattutto, i nostri studenti”.

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