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I renziani chiedono al sindaco di dimettersi

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Da sei mesi la giunta è incompleta, il Sindaco non riesce a sostituire i tre assessori dimissionari lasciando le rispettive deleghe ambiente, rifiuti, sanità, servizi sociali, bilancio nelle sue mani. Questo per il direttivo di Italia viva è “la prova dell’incapacità del Sindaco di prendere decisioni perché oramai ingabbiato degli umori e delle vicende politichesi dei partiti e/o gruppi che lo sostengono”
“Sveglia Sindaco! Non c’è più tempo da perdere – si legge in una nota dei renziani che si rivolgono direttamente al primo cittadino – la città è in ginocchio, non può continuare a pagare gli errori di una amministrazione assente, slegata dai gravi problemi della comunità, dalla difficolta reale di convivere con un degrado inaudito, che a dire del sindaco parte da lontano ma trova massima espressione nel presente. L’incapacità di programmare e di offrire rimedi ai continui problemi, hanno fatto venire meno ogni servizio pubblico e condizionato notevolmente la vivibilità di una città in continua emergenza. I fallimenti amministrativi sono tanti, lo stato della sanità, la sicurezza, la raccolta dei rifiuti, il verde pubblico, le strisce blu, la viabilità, la pulizia dei tombini, le politiche commerciali, l’aumento dei tributi, la mancanza delle politiche giovanili, del sostegno sociale, l’abbandono delle classi bisognose e dei diversamente abili. Da non sottovalutare il mancato restyling della città che si poteva realizzare con il superbonus 110%. Ed ancora, in tema di salute dei cittadini, la chiusura di molti reparti del nosocomio gelese è un disastro sulla pelle della comunità. Il Consiglio è diviso da tempo sulla sfiducia, che tutti manifestano di condividere e che nessuno ha la forza di traghettare in consiglio. La cittadinanza non è più disposta a farsi ignorare, non è più disposta ad essere amministrata da chi non ha a cuore gli interessi primari dei suoi cittadini quale quello, in primis, della salute e del benessere inteso in tutti i suoi aspetti. Un sindaco, specie se giusto, deve saper ascoltare, deve saper attentamente valutare tutti gli aspetti dei problemi, deve assumersi l’onore di fare delle scelte, sapendo analizzare al meglio i pro ed i contro di ogni decisione presa, facendosi pienamente carico di ogni tipo di responsabilità, in primis del giudizio dei propri concittadini. Il Sindaco e la sua giunta da ormai troppo tempo hanno tolto la serenità a grossa parte della cittadinanza che è seriamente preoccupata per il futuro dei suoi figli, della sua terra e del proprio futuro; una cittadinanza che ha dovuto subire continui de-finanziamenti di opere del territorio a cui è sempre seguito un silenzio assordante della giunta, ciò a dimostrazione della debolezza politica e della poca autorevolezza di una giunta che è stata prima civica, poi arcobaleno, poi di centro destra, poi di centro, ora in cerca di collocazione. Ecco perchè non ci stupiscono gli scarsi risultati ottenuti in termini economici e di benessere generale dei cittadini. Non si può tutto esaurire nello a sparare a zero contro
gli amministratori del passato e, allo stesso tempo, fuggendo da ogni confronto pubblico richiesto dagli stessi. Lei si è definito il Sindaco giusto, ma è evidente che il tempo le ha dato torto. Non c’è dubbio che a distanza di 3 anni e mezzo dalla sua elezione, la città è messa peggio di prima sui temi che più inquietano i cittadini: il degrado, la salute, la sicurezza, il rilancio economico. Ormai si assiste ad un continuo fuggi fuggi, l’hanno lasciata dirigenti, assessori, consiglieri comunali, partiti politici, la sua maggioranza è diventata minoranza. Prenda atto del suo fallimento e decida cosa vuol fare. Vada avanti se ha il coraggio di farlo ma lo faccia subito, con forza e autorevolezza, altrimenti faccia un passo indietro per i bene suo e dell’intera”.

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Prevalgono le donne nella nuova Giunta del sindaco Zuccalà

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Butera. Il sindaco Giovanni Zuccalà ha assegnato stamattina le deleghe alla sua nuova Giunta composta per tre quarti da donne. Due gli assessori confermati: si tratta di Giovanna Donzella e Stefano Inzisa mentre le new entro sono Tiziana Carbone e Giorgia Maniaci.

Per il primo cittadino si tratta di una staffetta,frutto di accordi pregressi, all’interno del quadro politico di riferimento. Zuccalà ha mantenuto per sè le deleghe all’efficientamento energetico, rapporti con i Comuni e manutenzione.Queste le principali deleghe assegnate agli assessori: per Giovanna Donzella cultura, decoro urbano e lavori pubblici, per Tiziana Carbone la pubblica istruzione, l’ambiente, verde, mare e protezione civile, a Stefano Inzisa turismo, spettacolo, bilancio, tributi, sviluppo economico e polizia municipale, a Giorgia Maniaci le politiche sociali,l’urbanistica, la sanità, lo sport, i trasporti.

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Dieci ispettori alla Questura di Caltanissetta

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Questa mattina il Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello, nella Sala Emanuela Loi della Questura, ha accolto 10 Ispettori della Polizia di Stato trasferiti a Caltanissetta dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Il Dipartimento ha assegnato anche 15 agenti della Polizia che si sono presentati a Caltanissetta nella giornata di ieri. Ispettori e Agenti, nuovi arrivati, prevalentemente andranno a rinforzare gli uffici operativi e l’attività di controllo del territorio nel capoluogo.

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Sanità al collasso e fondi sperperati

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La sanità al collasso, liste di attesa infinite. Reparti senza medici ed arriva la proposta degli assessorati alla salute e all’economia per stabilizzare dirigenti distaccati nei dipartimenti dove spuntano anche mogli e figli di burocrati.
I reparti sono senza medici, gli ospedali sono astanterie, mancano 1500 camici bianchi e 3.500 infermieri ed invece di mandarli nei reparti si portano a vestire i panni dei burocrati.

La denuncia viene dal laboratorio politico PeR. “Una Vergogna, uno schiaffo ai siciliani e un diritto costituzionalmente garantito calpestato e umiliato” – dice Miguel Donegani che aggiunge anche la vergogna
di una finanziaria Nazionale che fa venire meno in Sicilia 3.000.000 di euro, nel silenzio totale di Schifani e della sua maggioranza.


“Era difficile ma sono riusciti a fare peggio presentando un maxiemendamento con un elenco di contributi e prebende. Una úoperazione clientelare da 70 milioni di euro, che consegna di fatto all’arbitrio dei singoli parlamentari 1 milione di euro ciascuno. Una sorta di lottizzazione territoriale per garantire il proprio orticello politico.
Il tema sarà affrontato oggi alle 18 in presenza nella sede di PeR via Ettore Roma magnoli e in diretta facebook durante la lezione del laboratorio PeR

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