La manifestazione silenziosa “Giustizia per Zelia” organizzata per stamattina dalle 9.30, davanti al Tribunale dal marito Andrea Nicosia , è stata preceduta da dichiarazioni all”Adkronos dell’avv.Valerio Messina e del collega Antonio Cozza, i due legali della famiglia della sfortunata prof gelese deceduta a 37 anni dopo la somministrazione della prima dose del vaccino Astrazeneca.
Dichiarazioni che puntano l’indice sulla ditta produttrice del vaccino per aver colposamente omesso nelle note informative dello stesso farmaco gli effetti collaterali, quali le trombosi polidistrettuale e trombocitopenia.Quello che ha provocato la morte della prof gelese.
Nei giorni scorsi la Procura di Gela ha chiuso l’indagine a carico dei medici e degli infermieri che avevano in carico la donna.
Per i pm “non ci sono correlazioni di rilievo penale” tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell’insegnante “imputabili a medici o sanitari che hanno avuto in cura la donna”. L’inchiesta nei confronti di ignoti era per omicidio colposo.
Ma i legali della famiglia della prof sostengono che , la “omissione di alcuni rischi di trombosi nelle note informative del vaccino non ha permesso alla insegnante di auto determinarsi in maniera libera e consapevole in ordine alla vaccinazione, che ricordiamo è frutto di un atto di amore verso se stessa e verso gli altri”.
L’avv.Cozza ricorda: “E’ stato riscontrato scientificamente il nesso eziologico tra l’inoculazione del vaccino Vaxzevria Anti-covid 19 ed il decesso della signora Zelia Guzzo, in assenza, frattanto, di alcuna concausa”. E ricorda: “La consulenza tecnica a firma dei c.t.p.m., capeggiati dal professor Cristoforo Pomara, nominati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, invero, mettono nero su bianco che la causa della morte della signora Guzzo è avvenuta per trombosi polidistrettuale e trombocitopenia, quali reazioni avverse da vaccino Astrazeneca“.
“A quel punto la Procura di Gela nelle persone dei sostituti procuratori Ubaldo Leo e Gaetano Scuderi coordinati dal Procuratore Fernando Asaro, chiedevano l’archiviazione del caso, poiché se da un lato veniva accertata una responsabilità oggettiva , dall’altro non emergono- a parere dei pubblici ministeri- indizi di reità su determinati soggetti”, proseguono i legali nelle dichiarazioni rilasciate all’Adnkronos .
“Dagli elementi raccolti unitamente all’ausilio dei consulenti tecnici di parte, Mauro Bacci e Carmine Gallo, ci risultano degli importantissimi studi condotti da una equipe di scienziati americani, risalenti ad oltre un decennio fa e segnatamente nell’anno 2007, che dimostrano come l’adenovirus (vettore virale utilizzato dal vaccino astrazeneca) provocasse trombosi diffusa e trombocitopenia, una volta entrato a contatto con gli organismi umani”, spiegano ancora.
“Tali studi , ignorati colposamente, sono stati pubblicati nella rivista blood, quale fonte medico scientifica di autorevolezza mondiale, citata tra l’altro quale fonte di approfondimento dai C.T.P.M. firmatari della consulenza tecnica de qua”, aggiunge l’avvocato Messina.