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Cronaca

I controlli sul territorio di Ragusa

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Ragusa – Durante la settimana appena trascorsa il Questore della provincia di Ragusa ha disposto capillari servizi di controllo del territorio con l’intento di prevenire e reprimere qualsiasi atto di illegalità a salvaguardia della sicurezza dei cittadini.

Per l’attuazione dei servizi è stato messo in campo un dispositivo rafforzato con l’impiego di ulteriori equipaggi delle Volanti e pattuglie degli uffici investigativi.

Analoghi dispositivi sono stati previsti anche nei Commissariati di P.S. di Vittoria, Comiso e Modica dove pattuglie di uffici omologhi da quelli della Questura hanno effettuato contestualmente medesimi servizi.

Numerosi sono stati i posti di controllo effettuati dai poliziotti lungo le principali arterie di transito presenti nel territorio ibleo.

Posti di controllo ad hoc sono stati predisposti anche nelle strade secondarie di accesso ai centri abitati, spesso utilizzate da malintenzionati provenienti da altre province per eludere i controlli delle Forze dell’Ordine, effettuando numerose perquisizioni personali e sui veicoli.

Gli equipaggi della Polizia di Stato hanno rivolto particolare attenzione anche ai luoghi di maggiore aggregazione dei giovani per prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio di stupefacenti e porre un freno alle piazze di spaccio, nonché alle zone periferiche e dei centri storici per prevenire e reprimere fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, garantendo in quelle aree una rafforzata e tangibile presenza.

Tali servizi si aggiungono a quelli che il Questore ha già predisposto con la condivisione dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, a seguito delle tematiche approfondite in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Nell’ambito dell’attività di controllo del territorio sono stati eseguiti anche specifici servizi, in aderenza alle tematiche di settore approfondite in Prefettura in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Con tale finalità nel fine settimana sono stati sottoposti a controllo di polizia amministrativa alcuni esercizi pubblici ed il titolare di uno di essi è stato deferito all’A.G. per l’inosservanza delle prescrizioni indicate nella licenza di P.S.

Nel complesso dell’attività svolta in provincia, la Polizia di Stato ha identificato complessivamente 2342 persone, controllato 1080 Veicoli ed accertate 79 infrazioni al codice della strada con conseguente contestazioni delle violazioni nei confronti deiconducenti dei veicoli.

28 le persone denunciate a vario titolo all’A.G. e 15 quelle tratte in arresto in flagranza di reato o in esecuzione di misure emesse dall’Autorità Giudiziaria. Sono stati effettuati 464 controlli domiciliari a soggetti sottoposti a misure restrittive da parte dell’Autorità Giudiziaria e a Misure di Prevenzione personali.

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Cronaca

Attacco hacker filorussi, nel mirino anche il sito della Provincia di Caltanissetta

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C’è anche quello della Provincia di Caltanissetta, tra i siti attaccati dagli hacker filorussi NoName057(16). Oltre a quello nisseno, non risultano raggiungibili i siti delle Province di Trapani, Ragusa ed Enna, del Comune di Catania e della Regione Puglia.

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha allertato i bersagli e le autorità e fornito suggerimenti per la mitigazione dell’impatto.

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Cronaca

Retata nell’Ennese

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Retata della Polizia e della squadra mobile di Enna e del Commissariato di Leonforte, a seguito di una complessa e articolata attività di indagine diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta.

Numerose le persone arrestate, gravemente indiziate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante per due di loro dell’associazione armata, e per detenzione, vendita, cessione, trasporto e consegna a terzi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, crack e marijuana. L’attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi in ordine all’esistenza di un’organizzazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante nel territorio di Agira e dei vicini centri di Assoro, Regalbuto, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Nissoria e Leonforte.All’operazione ha collaborato personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile delle Questure di Catania e Agrigento, personale delle unità cinofile dell’U.P.G.S.P. della Questura di Catania e del Reparto Prevenzione Crimine di Catania.

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Cronaca

Custodia cautelare per padre violento

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Ragusa-  Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Modica e della Stazione di Modica hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 39enne, gravemente indiziato – allo stato degli atti e nella attuale fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contradditorio con l’indagato – del reato di lesioni gravi nei confronti del figlio di 5 anni.

L’uomo, fatta salva la presunzione di innocenza, si sarebbe reso responsabile delle percosse e delle violenze che hanno cagionato al bambino fratture multiple alle braccia e alle gambe, per cui sono stati necessari due delicati interventi chirurgici.Il minore, giunto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore “Nino Baglieri” di Modica per una riferita caduta accidentale dal letto, è subito parso al personale sanitario in condizioni sanitarie critiche.

Le successive analisi a cui è stato sottoposto e le valutazioni medico-legali disposte non hanno lasciato dubbi in ordine alla chiara incompatibilità delle lesioni/fratture refertate rispetto alla versione dei fatti fornita dai genitori del bambino, motivo per cui è scattata immediatamente la procedura di codice rosa.

Informata la Procura della Repubblica di Ragusa, è stata disposta l’escussione di tutti coloro che potessero riferire circostanze utili alla ricostruzione delle varie dinamiche familiari, così da poter identificare il presunto responsabile di tali gravi lesioni.

L’insieme degli elementi raccolti sinora ha consentito di attribuire al padre, in via esclusiva, la responsabilità delle violenze subite dal bambino, provocate in due distinti episodi.

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