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“I colori degli iblei per un mondo di pace”

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Chiamonte Gulfi – L’Associazione “La Via dell’Arte” organizza, con il patrocinio della Confederazione mondiale degli Exallievi di Don Bosco, dell’Assemblea Regionale Siciliana, l’associazione turistica Pro Loco, il comune di Chiaramonte Gulfi e l’associazione Kubbula, dal 2 al 25 giugno, la prima Biennale internazionale d’Arte denominata “I colori degli iblei per un mondo di pace” presso i locali dell’ex museo dei Cimeli Storico Militari.

L’iniziativa, voluta dal direttore artistico Roberto Guccione, in collaborazione con l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Cutello, ha come obiettivo quello di promuovere il territorio del centro ragusano per renderlo appetibile agli oltre 80 artisti provenienti da ogni angolo del pianeta (Ungheria, Russia, Francia, Malta, Georgia, Slovacchia, Austria, Finlandia).

 “L’arte è scappare dalla normalità che ti vuole mangiare – sottolinea il Maestro Roberto Guccione – e pertanto per la festa della nostra amata Repubblica daremo l’opportunità a tanti visitatori di spaziare con la loro mente al di fuori della quotidianità che li imprigiona. Pittura, scultura, architettura, scenografia e letteratura sono un miscuglio visibile nella collettiva ed a queste realtà faremo riferimento, con tutti gli artisti partecipanti, con rinnovata passione. Coloreremo di bellezza il territorio ibleo per lanciare un messaggio di pace a tutti gli uomini e le donne di buone volontà, un auspicio per porre fine a tutte le guerre”.

“L’arte è, in tutte le sue forme, la manifestazione più nobile del genio umano. Nell’arte, creandola e godendone – dichiara il vicesindaco Elga Alescio – l’umanità si riconosce nella sua più alta essenza e nelle sue più nobili virtù”.

“Siamo certi che con la bellezza – afferma il sindaco Mario Cutello – arricchiremo il nostro Paese. Chiaramonte Gulfi dimostrerà a tutti questi artisti di esser una città accogliente”.

Ecco l’elenco degli ospiti che hanno annunciato la loro presenza: on. Nello Di Pasquale, deputato Ars; Mario Tubertini, direttore generale del Montecatone Rehabilitation Institute Spa; Natalina Romania, Priore di Sicilia dei Cavalieri di Malta OSJ; Vincenzo Canzonieri, Cro Aviano ed Università di Trieste; Maria Grazia Cianciulli, presidente Fondazione Grassi; Valerio Martorana, presidenza mondiale Confederazione Exallievi Don Bosco; Concetta Puccia, ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa; Donatella Cannizzaro, imprenditrice; Gianna Licitra, Presidente provinciale Unione nazionale insigniti al Merito della Repubblica Italiana; Lucio Molè, presidente Pro Loco Chiaramonte Gulfi; Carmelo Battaglia e Carmelisa Paravizzini, presidente e componente dell’Associazione Kubbula; Benedetto Torrisi, Università di Catania; Maria Trevisan, giornalista; Valentina Maci, giornalista; Eleonora Sacco, giornalista; Angelica Ausilia Giadone, fotoreporter; Alessandro Cassibba, tenore; Alessandro Previti, trombettista e Marco Guccione, musicista.

La Biennale sarà inaugurata venerdì 2 giugno alle ore 17.30; la mostra rimarrà aperta sino al 25 giugno, ogni giorno, dalle ore 17 alle ore 20. La manifestazione sarà presentata da Valerio Martorana e da Maria Grazia Cianciulli.

Di seguito l’elenco degli artisti che esporranno le loro opere:

Donatella Martigliano, Cristina Bujoiu, Maria Antonietta Casi’, Giorgio Scivoletto, Oleg Smotrov, Nadia Gaggioli, Paola Grillo, Mario Perrotta , Tatjana Koskinen, Maria Stracquadanio, Nelly Fonte, Patrizia Piazza, Carmela Garaffa, Pina Cannarella, Salvatore Pani, Gino Amato, Mario Vittoria, Dobus Gyorgy, Adriana Iacono, Andrea Calabrò, Irina Caby, Verena Papin,  Lucia Garetto, Mariagrazia Gatto, Anna Concetto Porcino, Stefano Caramma, Michelangelo Casi’, Marilena Memmi, Dobus Dorka, Carmelisa Paravizzini, Eden DSG, Lucilla Luciani, Rosanna Reatgui, Andrea Harangi, Erica Pecar, Natalia Dupont Duttily, Sandra Distabile, Rosetta Giombarresi, Angelo Criscione, Tiziana Ferma, Luisa Barrano, Carmelo Battaglia, Sergio D’ Amore, Maria Lopes, Claudia Sudano, Carmelita Caruso, Gisella Di Gabriele, Giuseppe La Rosa, Beatrice Nicosia, Alessandra Calafiore, Marcello Migliorisi, Pina Re, Alberto Girani, Davide Dimartino, Rosanna Malandrino, Irene Giudice, Giovanna Giacquinta, Vincenzo Mezzasalma, Tina Pistone, Maria Gogidze Khatiashvili, Loredana Aimi, Giuseppe Caramma, Giovanna Cusumano, Raffaele Petralia, Valeria Terranova, Rosanna Reatgui, Vladislava Yakovenko, Federica Buffone, Katalin  N.Sebestyèn, Anna Maria Lopes, Luciano Piccitto, Florinda Giannone, Carmèline Cannella, Giuseppe Spadola, Titti Rapisarda, Elena Uskakova, Pino Noto, Pina Modica, Nina Darchia, Giovanni Raffo, Giovanna Lauria, Sebastiano Ballato,  Antonietta Sole.

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Festa di San Giuseppe: ecco le Cene

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Si rinnova la tradizione di fede in onore di San Giuseppe, la cui icona è custodita nella chiesa Sant’Agostino.

Fervono i preparativi nelle famiglie gelesi e nelle parrocchie che stanno preparando la tradizionale “Cena” di San Giuseppe. Saranno allestite in Città 26 tavolate che, come per tradizione, verranno visitate da numerose persone anche dei paesi limitrofi. Alla fine del percorso biblico dei 7 mercoledì di San Giuseppe che hanno visto la partecipazione delle famiglie che stanno preparando le Cene, in ringraziamento per le diverse grazie ricevute da San Giuseppe, finalmente, le famiglie sono pronte a vivere questo momento di grazia, una delle tradizioni più belle della Città perché non è legata soltanto alla venerazione di un simulacro ma viene vissuto come un atto di attenzione e generosità verso i più bisognosi.

Ecco le Cene di quest’anno:

Sedici in tutto di cui 7 allestite da famiglie, una da una Rsa, e poi da scuole e parrocchie.

Le cene vengono allestite in segno di ringraziamento per una grazia ricevuta.

Già dai primi di gennaio cominciano i preparativi: si gira casa per casa andando a chiedere offerte, il cui ricavato servirà per comprare gli alimenti necessari per “apparecchiare” le grandi tavole.

Poi, qualche settimana prima del 19, parenti amici ed il vicinato si impegnano ad allestire le  tavolate, cominciando dal montare l’impalcatura di legno che formerà dei gradini, da 5 a 7, tutti rivestiti da bianche tovaglie di lino decorate e ricamate, poi fiori e decorazioni variopinte.

Sullo sfondo, fa da cornice un lenzuolo bianco.

All’apice dell’altare viene posto un quadro rappresentante la Sacra Famiglia.

Negli altri scalini sono riposti doni e pietanze semplici che al termine della festa, saranno offerte alla Sacra Famiglia.

È il patrono dei papà ma anche di falegnami, ebanisti, carpentieri, senzatetto e persino dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. L’8 dicembre 1870, papa Pio IX lo ha proclamato Patrono della Chiesa universale.

La festa solenne di San Giuseppe è il 19 marzo ma è molto festeggiato in campo liturgico e sociale anche il 1° maggio, festa del lavoro, quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. Giovanni XXIII gli affidò il Concilio Vaticano II mentre è uno dei Santi preferiti da papa Francesco che ha voluto inserire il suo nome nel Canone della messa.

Il suo culto ha raggiunto grande popolarità come dimostrano  anche le dichiarazioni di moltissime chiese relative alla presenza di sue reliquie. Nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento, il suo e quello di Maria; Perugia possiederebbe il suo anello nuziale; nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero i frammenti di una sua cintura. Ancora: ad Aquisgrana si espongono le fasce o calzari che avrebbero avvolto le sue gambe e i camaldolesi della chiesa di S. Maria degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone. Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a significare “Dio aggiunga”, estensivamente si può dire “aggiunto in famiglia”.

Può essere che l’inizio sia avvenuto col nome del figlio di Giacobbe e Rachele, venduto per gelosia come schiavo dai fratelli. la sua popolarità è dovuto al fatto di essere stato il padre putativo di Gesù. Venerato in Oriente dal IV secolo e in Occidente poco prima dell’XI secolo, vale a dire da quando il suo culto cominciava a diffondersi tra i cristiani. Non vi è dubbio tuttavia che la fama di quel nome si rafforzò in Europa nell’Ottocento e nel Novecento. San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “Sacra famiglia” nella quale nacque per opera dello Spirito Santo, Gesù.

E orientando la propria vita sulla traccia di alcuni sogni, nei quali gli angeli gli recavano i messaggi del Signore, incarnò un modello di paternità esemplare. Certamente non fu un assente. È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figlio con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia.

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Poliziotti Reparto Mobile incontrano i bambini

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I poliziotti del 12° Reparto Mobile della Polizia di Stato di Reggio Calabria, in questi giorni aggregati a Caltanissetta, hanno fatto visita ai bambini de “La Casa del Sorriso Onlus”.

I bimbi hanno trascorso alcuni momenti di allegria e di spensieratezza con gli amici poliziotti mostrandosi particolarmente interessati all’equipaggiamento delle uniformi della Polizia di Stato.

Gli agenti hanno portato ai bimbi alcuni doni e, al termine dell’incontro, si sono congedati con una torta.

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È mancata la poetessa Cettina Giudice

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È mancata la poetessa Cettina Giudice. Ecco il ricordo di Emanuele Zuppardo.

“La poetessa Cettina Giudice ci ha lasciato. Lascia tanto vuoto e sconforto soprattutto ai tanti suoi amici che ne hanno apprezzato la sua bontà e la sua bellezza. Ne danno notizia il Centro di Cultura e Spiritualità Cristina “Salvatore Zuppardo” e l’Associazione di Volontariato Betania O.d.V., dirette rispettivamente a Andrea Cassisi ed Emanuele Zuppardo. Sorella gemella del nostro amico Rocco Giudice, presidente del Cav di Gela, Gettina Giudice era anche una bravissima pittrice e egli ultimi anni ha realizzato delle bellissime icone in stile bizantino raffiguranti apostoli e madonne stupende.

Insegnante elementare per ben 35 anni nelle scuole di Gela, nel 1975-76 ha iniziato con la scuola sussidiata presso il piccolo centro rurale di Feudo Nobile. Successivamente al centro AIAS di Gela e quindi presso il II Circolo “Antonietta Aldisio.

In pensione dal 2010 ha frequentato l’università della Terza età e dal 2013 ha fatto parte della fraternità francescana Maria Santissima delle Grazie di Gela, divenuta “Professa” nel 2016.

Con sue poesie ha partecipato al Concorso Nazione “La Gorgone d’Oro del Centro di Cultura “Salvatore Zuppardo” ormai alla 25/a edizione conseguendo encomiabili successi di critica.

Con la Betania Editrice ha pubblicato ben due sillogi poetiche: “Apro il mio cuore”, nel 2015 e, “Ad opera compiuta” nel 2022, curati entrambi da Emanuele Zuppardo.

Le sue composizioni poetiche profumano di tanto candore e bellezza e possiedono l’essenzialità della dolcezza delle albe, di acque e di notturni che riportano a galla le testimonianze della sua sempre fervida memoria storica.

La poetessa, infatti, si raccontava con parole sofferte, in modo semplice ma forte, come chi ha combattuto battaglie e vinto la guerra. Donna di fede, le sue opere hanno il sapore della consapevolezza, mai della contrizione e nei suoi versi si coglie la gioia e la malinconia di un passato ancora vivo.

Per Concetta Giudice la poesia oltre che un motivo di ispirazione ha significato un fatto istintivo generato dalla spontaneità di un amore, di un dolore, di una carezza, di una sensazione, di un sentimento e nei suoi componimenti ha rimembrato passioni e situazioni per ricostruire emozioni e sensazioni di un passato che sembra lontano anni luce. Infatti la sua poesia onesta e sincera, così priva di orpelli, è costruita dentro una pacata atmosfera di mediazione, indaga l’animo umano, che s’incunea nelle pieghe di una socialità ferita da drammi e che, tuttavia, non cede alla rassegnazione, sperando sempre in una nuova alba e in nuovi orizzonti luminosi.

Ecco una sua poesia:

Il tuo sorriso

Da quando da me ti sei per sempre allontanato,

un dolce ricordo di te m’è restato,

mai finora dimenticato: il tuo gentil sorriso!

Che come un un’ombra, dentro mi s’è mascherato.

Non mi privar di ciò, ti prego, né soffrirei.

E poi adagiarsi al ricordo di un tuo sorriso,

il sol pensiero m’illumina il viso,

mi porta a tuffarmi nell’ebbrezza

dei sogni vissuti in Paradiso

Vorrei essere come una farfalla,

aver le ali e volar su e giù tra monti e valli

per raccogliere di sera un grappolo di stelle,

e farci una scala con cui aggrapparmi

alla volta del cielo, per rivederti

almeno un istante.

Una canzone sola ti vorrei cantare, colma d’amore,

per fartela ascoltare nella voce del silenzio,

lentamente e farla arrivare fin giù nelle fauci della valle

e poi rimbombar nello spazio tutt’intorno.

E infin risvegliarti, aprire gli occhi per rialzarti

e riprendere il nostro spezzato cammino

insieme nel viale dei Ricordi,

che tante volte abbiamo attraversato.

Caro, i sogni son come desideri, mai dimenticati.

Hanno le ali, attendono un pò di vento,

come i panni pronti per essere asciugati,

sotto questo raggio di un pallido sole.

Da quando te ne sei andato, ho steso al vento

i miei sogni bagnati di pianto e aspetto,

per averli da Te un giorno asciugati.

                            

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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