Enna – L’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Enna mirato al contrasto al fenomeno delle truffe agli anziani mediante il metodo dell’inesistente incidente stradale e del falso maresciallo.
Il Reparto Operativo di Enna, coordinato dalla Procura della Repubblica di Enna, ha provveduto in questi giorni alla restituzione ad una donna dell’ennese della refurtiva provento di una truffa commessa nello scorso mese di agosto. Alla donna sono stati riconsegnati alcuni monili sottratti con l’inganno, allorquando alcuni soggetti, provenienti dal napoletano, erano riusciti a carpire la buona fede della donna con l’escamotage di un presunto incidente stradale provocato dal figlio della vittima con conseguenti lesioni nei confronti di una terza persona.
L’anziana veniva raggiunta telefonicamente dapprima da uno dei malfattori il quale, qualificatosi come “maresciallo dei Carabinieri”, le proponeva al fine di porre in libertà il figlio nel frattempo arrestato per aver provocato l’incidente, di preparare una somma di alcune migliaia di euro per rimetterlo in libertà, soluzione successivamente confermata da altri complici.
Le indagini carabinieri del Reparto Operativo nelle ore successive alla truffa attraverso l’analisi numerosi sistemi di videosorveglianza – permettevano l’individuazione di due soggetti napoletani che dopo aver attraversato lo stretto Messina erano in transito lungo l’autostrada Reggio Calabria – Salerno.
I militari ennesi allertavano la Polstrada competente per territorio che fermavano l’autovettura precedentemente segnalata sulla quale i due viaggiavano. Dalla successiva perquisizione, era possibile rinvenire il bottino provento della truffa e una consistente somma di denaro per la quale gli stessi non erano in grado di giustificarne la provenienza; sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Enna dovendo rispondere tra l’altro del reato di truffa aggravata.
Dagli esiti favorevoli di quanto narrato, si sottolinea l’importanza di segnalare immediatamente analoghi casi, seppur tentanti, al fine di porre nelle condizioni gli operatori di polizia di avviare celermente le ricerche degli autori, il tutto contattando il numero unico d’emergenza 112 per segnalare l’accaduto.
Si evidenzia che il procedimento penale pende in fase di indagini e che l’indagato non può definirsi colpevole fino a sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.