Ha rischiato la vita per liberarsi dei chili di troppo. Protagonista di questa avventura, per fortuna con lieto fine, una donna di 59 anni, dipendente di un Ente pubblico. Aveva passato anni a combattere con la bilancia che andava sempre fuori controllo. Diete rigidissime con risultati che duravano pochi mesi e poi tutto come prima.
Alla soglia dei sessant’anni la donna ha detto basta. Del resto la pubblicità ed i risultati di centinaia di gelesi e non che sono ricorsi alla chirurgia per risolvere i problemi di peso hanno fatto la loro parte e la decisione è stata presa. Intervento! E fuori dall’Isola. Ma qualcosa non è andata per il verso giusto e la donna ha corso rischi importati: è stata intubata e la sua famiglia ha temuto il peggio. Per fortuna le sue condizioni sono migliorate sensibilmente dopo qualche settimana ed adesso la paziente è stata trasferita all’ospedale di Gela.
Passato il pericolo, ma serve ancora un monitoraggio continuo alla presenza dei medici, prima delle dimissioni e di tornare la nuova vita con una forma fisica migliore.
La chirurgia bariatrica comprende tutti quegli interventi chirurgici mirati alla riduzione del peso in chi soffre di obesità, e alla cura delle malattie a essa associate.
Sono interventi mini-invasivi, che si svolgono in laparoscopia: la laparoscopia, unita a una gestione del periodo perioperatorio moderna ed efficace, consente al paziente di beneficiare di una ripresa più veloce, una breve degenza in ospedale e una riduzione del dolore post-operatorio. A seguito di un intervento di chirurgia bariatrica il paziente deve seguire un lungo percorso di follow-up, per garantire il buon esito dell’intervento attraverso il mantenimento del peso e la riduzione dei possibili effetti collaterali delle procedure bariatriche. La chirurgia bariatrica procura in media un calo ponderale del 70% dei chili in eccesso, ma il calo può variare in relazione all’età, alla statura, al genere e alla storia clinica del paziente.
Gli interventi bariatrici validati a livello internazionale sono quattro, ma due da soli (Sleeve Gastrectomy e Bypass Gastrico) rappresentano più dell’80% delle procedure eseguite sia nel mondo sia presso l’Istituto Clinico Humanitas. Vi sono poi altre procedure che sono state eseguite più facilmente in passato ma ormai quasi in disuso, quali il bendaggio gastrico e la diversione biliopancreatica.
La sleeve gastrectomy comporta una resezione verticale di una parte significativa dello stomaco. Riduce il senso di fame e aumenta la sensazione di sazietà, perciò le persone operate perdono peso perché mangiano poco, ma lo fanno spontaneamente, senza fatica. Nel lungo termine è una procedura molto ben tollerata.
Il bypass gastrico è un intervento praticato da ormai più di 50 anni. Si perde peso anche in questo caso per ridotta fame e aumentata sazietà, è associata però anche una componente di ridotto assorbimento intestinale. Il bypass gastrico trova particolare indicazione in caso di diabete tipo 2 in stadio avanzato e in caso di severo reflusso gastroesofageo.
Per quanto riguarda gli interventi ormai meno comuni, il bendaggio gastrico comporta la collocazione di un anello di silicone intorno alla parte alta dello stomaco. È un intervento a rischio minore, ma la sua poca efficacia, insieme all’alta percentuale di secondi interventi (per fallimento o per effetti collaterali) lo fanno apprezzare poco sia dai pazienti sia dai chirurghi.