Dopo la fallita assemblea dell’Ato duro scontro tra il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti e di Gela Lucio Greco.
A Greco non è andata giù l’accusa di Conti di voler mantenere lo status quo e quindi non liquidare l’Ato.Perciò attacca.
“Affermare ed accusarmi di voler mantenere lo status quo e di voler mettere le mani sull’Ato e su tutto ciò che riguarda il ciclo dei rifiuti- risponde il sindaco di Gela Lucio Greco- rappresenta un tentativo maldestro di sviare i termini corretti della questione e di adombrare interessi a me assolutamente estranei. Tale insinuazione non solo è offensiva, ma sposta il confronto su un piano denigratorio, senza peraltro rendersi conto che sarebbe per me facile ribaltare l’accusa. Una sintesi sulla cronologia dei fatti, a questo punto, si rende necessaria, in modo da offrire ai nostri elettori elementi certi su cui possono basare i loro giudizi: 1) in data 23 gennaio al tavolo regionale presso l’assessorato energia e rifiuti, cui spetta il compito di vigilare sull’operato dell’Ato, il sindaco Conti non si è presentato; 2) in data 13 febbraio è stato convocato il secondo tavolo, sempre nella speranza di confrontarsi e raggiungere un accordo e il sindaco Conti ha continuato a disertare i lavori. 3) al consiglio comunale monotematico il presidente Marino, in rappresentanza di tutti i sindaci, regolarmente invitato, non si è presentato; 4) riguardo l’odierna assemblea, il sindaco di Gela non si è assentato; ha ritenuto invece opportuno allontanarsi quando ha constatato l’assenza del delegato del Libero consorzio di Caltanissetta, soggetto terzo, chiamato a svolgere un ruolo fondamentale. Quelli elencati sono fatti e non opinioni, più o meno malevole; così come sono fatti le note che proprio oggi l’assessore regionale all’energia e ai rifiuti ha inviato a tutti i sindaci dell’Ato e al commissario del libero consorzio di Caltanissetta. Una loro attenta lettura dovrebbe consigliare maggiore cautela prima di intervenire in maniera così scomposta e sopra le righe. Riguardo infine l’affermazione, secondo cui l’ambito doveva essere liquidato sin dal 2010, determinando costi e spese, il sindaco di Niscemi dimentica un particolare importante e significativo: oltre ad essere sindaco da circa sei anni, è stato anche assessore della giunta guidata da La Rosa. Avrebbe avuto tuttto il tempo per intervenire. Chissà perché si è svegliato solo adesso”