Le elezioni provinciali hanno fornito alcuni importanti spunti di riflessione. Un dato è rappresentato dal fatto che i due candidati espressione del centro-destra, anche se diviso, sono risultati i più suffragati. Ciò, se da un lato dà il senso della forza della coalizione di centro-destra, rappresenta dall’altro un segnale inequivocabile della crisi dell’area progressista.
La pensa così il segretario regionale di PeR Miguel Donegani che insiste sulla criso del campo progressista.
“E’ una crisi che viene certificata oggi, ma le cui cause vanno ricercate in alcune scelte del recente passato, che noi come PeR abbiamo sempre criticato e stigmatizzato: ci riferiamo ovviamente a quanto accaduto in occasione delle elezioni amministrative comunali del 2024, allorquando venne imbastita una coalizione con all’interno forze progressiste e partiti espressioni invece dell’area di centro-destra, al solo fine di portare a casa il risultato elettorale. Fu un errore strategico che criticammo aspramente e che ci portò, per rispetto nei confronti dei nostri iscritti ed elettori, a correre da soli, ritenendo la nostra proposta inconciliabile con i valori incarnati da forze organiche al governo regionale. I medesimi errori vennero perpetuati anche nella successiva fase del ballottaggio, allorquando venne rifiutata la nostra proposta di “apparentamento”, che avrebbe dato maggiore rappresentatività in Consiglio Comunale alla compagine progressista. E’ palese che quella maggiore rappresentatività avrebbe costituito, nelle elezioni provinciali di domenica, una forza importante a sostegno della candidatura del sindaco Di Stefano. E’ un ragionamento che va esteso chiaramente anche agli altri comuni della Provincia, che, come Gela, hanno preferito, nelle rispettive elezioni amministrative, investire su una coalizione eterogenea, piuttosto che su un progetto politico chiaro e riconoscibile, quindi marcatamente progressista e riformista. La mancanza di un vero senso di appartenenza a valori condivisi tra i consiglieri votanti ha portato ad una dispersione del consenso tra le stesse fila dell’area di centro-sinistra. Noi come PeR abbiamo, ancora una volta in maniera coerente con i nostri valori e ideali, sostenuto la candidatura di Di Stefano come Presidente della Provincia, perchè era l’unica espressione di una coalizione progressista e riformista, in contrapposizione alle due candidature di Tesauro e Conti, espressioni invece dell’area di centro-destra”- commenta il.leader di PeR
Cosa accadrà nell’immediato futuro?
“Noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto sino ad oggi, senza attendere eventuali rimpasti o rimodulazioni in giunta, che mai abbiamo chiesto. Se il Sindaco dovesse finalmente dare alla propria compagine amministrativa una connotazione realmente progressista e riformista, senza contaminazioni con forze e partiti di centro-destra, PeR sarà pronta ed aperta al dialogo, ma solo sui temi che interessano la città e sulle tante emergenze irrisolte che ancora sono sotto gli occhi di tutti”- conclude