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Greco chiede agli alleati una verifica perchè escano dalle ambiguità

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Il sindaco Lucio Greco non ha intenzioni di subire da qui alla fine delle elezioni Regionali il fuoco amico e chi scarica tutto sulla sua amministrazione per catturare consensi. Così ha preso l’iniziativa e ha chiesto ai suoi alleati un chiarimento per uscire dall’ambiguità una volta per tutte. Questo il testo contenente l’appello politico lanciato dal sindaco ai partiti e movimenti alleati: “La campagna elettorale in vista delle Regionali è ufficialmente partita, e dimostrazione ne sono le numerose prese di posizione che sto vedendo emergere da più parti.

Partiti e movimenti civici, in maniera decisamente poco originale, ed in assenza di una visione strategica innovativa, non stanno trovando di meglio da fare che scaricare sul Sindaco, sull’amministrazione e sull’agenda politica di questa città tensioni e malumori che non fanno bene a nessuno. L’ultimo attacco in ordine di tempo, che oserei definire “fuoco amico”, arriva dalla nuova DC, che critica e non apprezza il “metodo” del sottoscritto. Ma, prima ancora, malumori ci sono stati in Forza Italia e in altri gruppi della maggioranza.

In tutta onestà, mi sembra di intravedere un po’ di debolezza in tutto questo. E’ preoccupante che, per accelerare e attrarre consensi, si vada a riversare tutto sulle spalle del sottoscritto, nonostante il percorso condiviso, quando è palese che la vera difficoltà dei partiti è quella di controllare i propri consiglieri comunali. Ed infatti, non credo sia un caso la crescita esponenziale del gruppo misto, diventato il più corposo dopo che, al suo interno, sono confluiti tutti coloro che hanno abbandonato i gruppi politici originari, quelli con i quali si erano candidati ed erano stati eletti.

Vorrei lanciare a tutti un appello alla coerenza, e chiedere al contempo un chiarimento sincero e definitivo a tutti quei partiti e movimenti che, pur essendo parte del gruppo di maggioranza, continuano a chiedermi cambi di metodo et similia. Basta con le critiche e con gli attacchi, il problema di fondo non è il mio metodo ma il fatto che, per molti, sono cambiate le priorità: non più il bene della città, ma la corsa per le Regionali, con la conseguente necessità di costruire programmi e cercare nemici. Vorrei, inoltre, che si evitassero prese di posizioni autonome, che contrastano con quanto deciso unanimamente e collegialmente.

Accampare scuse non è un modo per risolvere i problemi, occorre semmai trovare le soluzioni a questioni che si fanno, di giorno in giorno, sempre più gravi, e che sono quelle che veramente stanno a cuore a me e ai cittadini: caro bollette, caro vita, crisi occupazionale, sviluppo economico, sanità, agricoltura, portualità, rifiuti. Tutti temi decisivi per la vita delle persone e per le imprese del territorio, per affrontare i quali l’ultima cosa che serve sono gli strappi nella mia maggioranza. Al contrario, essa dovrebbe essere compatta più che mai di fronte a queste sfide epocali.

Le brutte vicende delle ultime sedute del consiglio comunale, con numeri risicati e decisioni che non condivido, sono segnali forti e chiari che non posso far finta di non vedere e che nessuno può sminuire. Ci sono stati troppi “incidenti a catena” dovuti a singoli consiglieri o a gruppi politici, e penso che sia davvero il caso di dire basta all’ambiguità e all’incoerenza.

I cittadini ci hanno votato e hanno premiato il nostro progetto civico – politico per fare le cose che servono alla città, quindi a questo punto le cose sono due: o siamo l’amministrazione del fare o nulla ha più senso. Di certo, non è mia intenzione scaldare la sedia di Primo Cittadino, non mi sto impegnando in maniera così totalizzante per fregiarmi di un titolo, indossare una fascia e tirare a campare finché si può, ma per risolvere le innumerevoli emergenze della mia Gela.

All’interno della mia giunta c’è sempre stata coesione, e le decisioni le abbiamo sempre prese collegialmente. Pertanto, rispedisco al mittente le accuse di chi continua a dire che non consulto nessuno e, a questo punto, lo ribadisco, sono io che chiedo un chiarimento complessivo su come proseguire questo cammino”

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Donegani:”Pd e M5s in stato confusionale con un progetto ambiguo e incoerente”

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Modello Provincia? Modello Regione? No Modello Confusione: la pensa così il segretario regionale di PeR Miguel Donegani commentando la riunione voluta dai vertici regionali di PD e M5S di sindaci ed amministratori alternativi a Schifani.

“Parlare di un’alternativa al governo Schifani avendo in giunta due forze politiche organiche al governo Schifani- dice Donegani- è la dimostrazione, ove ce ne fosse ancora bisogno, di un evidente stato confusionale. Come PeR siamo reduci da una manifestazione regionale di grande successo, che sta mettendo in campo un nuovo modello, realmente progressista e riformista, serio e coerente, fatto da forze politiche e movimenti che sono alternativi, nei fatti e non a parole, al centro-destra a Palermo, ma anche nelle città”.

” Una competizione elettorale, quale quella provinciale, che non vede la partecipazione diretta dei cittadini, già non ha credibilità, riconoscibilità e investitura popolare. Di sicuro questi atteggiamenti ambigui e poco chiari di talune forse politiche allontanano ancora di più i futuri elettori, rafforzando il partito degli astensionisti, ovvero di nostri concittadini che preferiranno stare a casa, pur di non votare questi metodi e queste incoerenze”- aggiunge

“PeR continua il suo progetto alternativo al centrodestra in Sicilia – sottolinea- con la consapevolezza di misurarsi in competizioni elettorali nelle quali saranno i cittadini a scegliere i loro rappresentanti, proponendo una proposta seria, credibile e coerente senza ambiguità e schizofrenie politiche, progetto che a Gela alla prima uscita elettorale come PeR ci ha consentito di superare agevolmente lo sbarramento del 5% e superando abbondantemente il 6% diventando la seconda forza del campo progressista, superando i 5 stelle, progetto altresì che ci ha dato stima e radicamento in provincia ed in Sicilia grazie alla coerenza e alle proposte che abbiamo anteposto all’appartenenza (quell’apparenza becera che ti chiede a chi appartieni e non cosa sai fare) preferendo invece il merito, la libertà, l’autonomia che invece dovrebbe sempre anteporre i cittadini alle alchimie ed ai giochini politici che sono ormai stantii e che parlano in linguaggio arcaico ed obsoleto”

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Dalla convention Gela parte l’alternativa al governo Schifani costruendo il “campo Sicilia”

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Un’altra Sicilia è possibile: è il tema scelto per partire da Gela a costruire il progetto politico. I lavori al teatro Eschilo sono stati aperti dall’on Nuccio Di Paola coordinatore del M5S. ” È stato difficile vincere a Gela partivamo da perdenti e noi siamo oggi perdenti su ogni libero consorzio e città metropolitana perché domina il centrodestra con il governo regionale. Con tutte le difficoltà del caso stiano cercando di lanciare un segnale: noi le decisioni le vogliamo prendere in modo.partecipato per scardinare chi i candidati li impone dall’alto. Da noi sindaci e consiglieri sceglieranno insieme.Dobbiamo costruire il campo largo? Il centrosinistra? Lo chiamerei campo Sicilia dove chi vuole aggregarsi per l’ alternativa è benvenuto.

AbthonyvBarbagallo aegretario regionale del Pd ha detto : “Aspettiamo elezioni provinciali da 12 anni e da ieri.C’è stata una melina insopportabile del centrodestra per non votare .Noi oggi dobbiamo dare voce di un mondo degli Enti locali che ha tante fragilità”.

La parola è passata al sindaco Terenziano Di Stefano

” È giusto ripartire con l’ascolto degli amministratori sono lasciati soli al loro destino. Il centrodestra da un lato illude con decreti di finanziamento dall’altro non dà nessun supporto. Dobbiamo essere più maturi e accoglienti e mettere da parte frizioni se no la partita non si può giocare. Ci sono tanti civici, tanti partiti contro governo regionale e non dialogano con noi e non possiamo non accoglierli. Npi abbiamo costruito il progetto Gela domani deve essere il progetto Sicilia.

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Cronaca

Ennesimo atto vandalico al PalaCossiga

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Ennesimo raid vandalico al PalaCossiga un una struttura dove ormai c’è poco da portare via dato che dalla chiusura post Covid ad oggi è stato danneggiato e portato via tutto il possibile.

L’ iter della riconsegna della struttura che l’Asp ha usato in comodato dal Comune come hub vaccinale non è concluso. Il sindaco Terenziano Di Stefano ha riferito che tecnici comunali stanno periziando i danni e che gli risulta che le chiavi siano ancora dell’Asp. Di Stefano non ha saputo indicare tempi per riavere la struttura mentre ci sono dei fondi regionali per sistemare la parte esterna.

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