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Gran Sicilia: inutilizzati 27 mln per le dighe

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La Sicilia in fondo alle classifiche dei servizi e sulla vivibilita’. Ci sono gli strumenti ma non vengono utilizzati. Se questa non è miopia gestionale….

Ecco cosa ne pensa il gruppo Gran Sicila ed il suo leader Paolo Scicolone

“Abbiamo denunciato negli anni scorsi il mancato utilizzo di ben 27 milioni di euro destinati a lavori di ripristino, manutenzione, messa in sicurezza ammodernamento di 3 dighe del comprensorio: Disueri, Cimia, Comunelli. – dice Scicolone-

Abbiamo chiesto tramite PEC spiegazioni ed aggiornamenti a tutte le istituzioni locali e regionali, divulgato a mezzo stampa ma nessuno, proprio nessuno ha risposto e quei soldi, alla scadenza della data di fine lavori risultavano non utilizzati.

Abbiamo inutilmente cercato di dialogare coi produttori agricoli che ogni anno, nel periodo estivo, lamentano carenza di disponibilità di acqua.

Continuiamo a seguire noi di Gran Sicilia la faccenda e scopriamo che i soldi, esattamente le stesse somme, sono nuovamente disponibili inseriti nel Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020

Per le dighe Comunelli e Cimia l’inizio lavori era previsto il 1 Gennaio 2023, ma ad oggi non c’è un inizio effettivo.

Il rinnovo della disponibilità dei fondi è, ovviamente, un buona notizia. Ma, vista la precedente esperienza che ha ha lasciato le dighe nello stato in cui si trovavano, praticamente inutilizzabili, temiamo che le istituzioni, fino ad oggi rivelatesi inefficienti, continuino nel proprio inutile e dannoso sonno operativo.

Dopo aver visto servizi in TV e sulla stampa su dighe piene ed acqua versata in mare, e visto che già circolano articoli su giornali su previsioni di siccità  per la prossima estate, come ogni anno, ci chiediamo cosa aspettano alla Regione a darsi una mossa.

E ci chiediamo perchè i sindaci del comprensorio utilizzino l’agricoltura solo come argomento per campagne elettorali senza poi dar seguito, dall’alto della loro posizione e dei millantati buoni uffici presso illustri onorevoli potenti, a spingere per sanare una situazione che porterebbe all’agricoltura l’elemento primo per produrre: l’acqua!

Avendo verificato l’inutilità delle PEC come mezzo di comunicazione con le pubbliche amministrazioni, segnaliamo e denunciamo a mezzo stampa nella speranza di raccogliere una reazione sull’argomento al di fuori delle campagne elettorali.

Finora c’è un vuoto assoluto che lascia i produttori in stato di totale abbandono.

Anzi, ad onor del vero, un rappresentante del territorio, da qualche settimana, sta dialogando con noi di Gran Sicilia per conoscere meglio la realtà dei fatti e valutare le azioni possibili. Si tratta della Senatrice Stefania Craxi, l’unica fra tanti consiglieri, sindaci, deputati, senatori che dovrebbero rappresentarci e coi quali abbiamo tentato invano di affrontare il problema, che ci ha degnato di una risposta e continua a manifestare interesse per la questione.

Ai produttori agricoli chiediamo di coalizzarsi, di fare squadra, al di fuori delle associazioni di categoria che si sono mostrate assenti, e chiedere ciò che è doveroso avere. I soldi ci sono, se l’acqua non arriva non è colpa della siccità”.

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Attualità

Il regista di “Iddu”non vuole politici sul palco per un saluto,la città si indigna e l’assessore Altamore gli dà una lezione di stile

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L’anteprima del film liberamente ispirato alla latitanza del padrino Matteo Messina Denaro, domenica sera al cinema Hollywood, ha avuto un fuoriprogramma che ha suscitato tante reazioni indignate in città per l’atteggiamento che  il regista Antonio Piazza  ha avuto  nei confronti del vice sindaco e assessore alla Cultura Viviana Altamore e, tramite lei, verso la città.  Prima della proiezione, Antonio Piazza ha parlato della trama del film ma anche dei problemi che ha avuto con la politica nell’ottenere finanziamenti e contributi per la sua opera sul padrino. Il presentatore ha poi chiamato sul palco l’assessore Altamore per un saluto ma il regista ha reagito duramente dicendo che non intendeva farsi fotografare con i politici. L’assessore ha evitato di salire sul palco e ha rinunciato al saluto ma non è andata via. È rimasta in sala fino alla fine del film.

Una situazione imbarazzante che ha creato indignazione verso la condotta del regista nel pubblico gelese presente in sala. Ancor oggi in città si discute di questo episodio. Nei social è oggetto di dibattito infuocato. In un post l’avv. Emanuele Maganuco definisce il regista un “maleducato, che prima chiede i soldi alla politica, che a questo punto bene ha fatto a non darglieli, per farsi finanziare il film, e poi sputa scriteriatamente addosso alle nostre locali istituzioni che con quella politica peraltro non c’entravano  proprio nulla”.

<Le nostre istituzioni  rappresentano tutti noi e  la nostra città della quale dobbiamo sempre pretendere da tutti il rigoroso rispetto, al di la di ogni appartenenza>- conclude l’avv. Maganuco.

Ed in tanti ritengono che la condotta del regista sia stata una mancanza di rispetto verso la città. L’ha presa con sereno distacco l’assessore Altamore che, come detto, non ha lasciato la sala dopo quel trattamento immeritato e ha   assistito all’intera proiezione del film. < Sono andata al cinema perché quel tema mi interessava – dice, da noi contattata –  e non sarei salita  di certo sul palco per fare foto e passerelle, ma per rappresentare la mia città, dato che mi è stato chiesto di farlo. Se avessi potuto parlare avrei certamente testimoniato che il tema trattato nel film la città di Gela lo ha vissuto sulla sua pelle e nella forma più efferata ma, con la reazione  della parte sana della città, quel brutto momento è stato superato. Non bisogna però mai abbassare la guardia. Avrei anche evidenziato il mio gradimento verso la smitizzazione della figura del mafioso>. Con stile e toni pacati l’assessore chiude una vicenda spiacevole, imbarazzante, che avrebbe potuto non verificarsi con una gestione complessiva dell’evento in cui nulla veniva lasciato al caso.

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Il sindaco revoca la nomina dell’avv.Anna Comandatore all’Oiv

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Il sindaco Terenziano Di Stefano , dopo contatti con un funzionario ministeriale, ha annunciato la revoca dell’incarico come componente dell’Oiv all’avv.Anna Comandatore in quanto non possiede il requisito dell’iscrizione da sei mesi all’albo nazionale dell’Oiv.

Ora dovrà procedere ad un’altra nomina. Le altre due gelesi iscritte all’Oiv sono Francesca Tona che è la componente uscente e la dirigente scolastica Viviana Aldisio. Poi altre 80 iscritte che non sono gelesi. Di Stefano ne parlerà domani con la sua maggioranza.

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Missione palermitana per fogna a Manfria e due depuratori

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I progetti del sistema di depurazione al centro della mjssione palermitana di stamattina presso la struttura commissariale della depurazione del sindaco Terenziano Di Stefano con l’assessore Giuseppe Arancio ed i consiglieri Dem Giuseppe Fava e Antonio Cuvato.

Al primo posto il progetto esecutivo della rete fognaria di Manfria che ha un progetto esecutivo e finanziamenti per 3 milioni e 300 mila euro ma l’iter non va avanti da tempo.

“I fondi ci sono ancora – dice il sindaco- sono del Dipartimento della Programmazione ed è necessario che vengano trasferiti alla struttura commissariale.Solleciteremo gli organi interessati perche la rete fognaria a Manfria è indispensabile e strategica per il territorio”.

“Abbiamo anche parlato del depuratore di Macchitella – continua il sindaco- che sarà operativo con il suo secondo impianto entro aprile 2025.Ma il primo impianto ci è stato detto che potrebbe essere impiegato per il riuso delle acque reflue. Chiederemo a Caltaqua che faccia uno studio”.

Infine servono 4 milioni di euro per completare il depuratore consortile.I lavori appaltati e in parte realizzati si sono fermati per questo.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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