Gran Sicilia- Sezione “G. Corrao” e il suo Vice presidente Nazionale Paolo Scicolone denunci il malcostume istituzionale dell’amministrazione che non risponde e non rende i pubblici documenti che hanno provato a relazionarsi in modo ufficiale con la pubblica amministrazione, ma non ci sono riusciti.
“Ci siamo occupati, dalle retrovie della politica ma in prima linea in mezzo alla gente, di problemi reali – dice Scicolone – Non lo abbiamo fatto mai con spirito distruttivo né per il solo scopo di esporci contro qualcuno.
Per farlo, essendo stati in questi anni sempre fuori dai palazzi del governo, abbiamo provato ad utilizzare le vie istituzionali per ottenere documenti utili o dialogo con questa amministrazione.
Usiamo la PEC. Ma non è servito a niente. Le mail arrivano, provate dalle notifiche che abbiamo ricevuto. Ma mai una risposta. Mai un segno di vita dall’altra parte. Mai un tentativo di dialogo.
Abbiamo chiesto incontri, abbiamo chiesto di organizzare confronti, abbiamo chiesto documenti che dovrebbero essere pubblici ed invece scopriamo che forse tanto pubblici non sono, visto che non riusciamo visionarli o averli in copia.
Una situazione che va avanti da anni e che ci sentiamo di dovere assolutamente ribaltare
A Giugno di quest’anno, avendo alcuni nostri militanti preso a cuore, fra le altre cose, le sorti di Orto Pasqualello, abbiamo fatto qualche ricerca sulle azioni compiute negli ultimi anni, sui finanziamenti ricevuti e sul loro utilizzo e sul triste destino di questo prezioso scorcio di Gela.
Abbiamo così deciso, a scopo collaborativo, di chiedere al Comune, documenti inerenti all’utilizzo di finanziamenti, agli interventi fatti, agli atti pubblici riguardanti l’area in questione.
Trascorso ii tempo previsto dalla legge per fornire una risposta, ancora una volta, non riceviamo niente .Silenzio.
Stavolta, però, l’abbiamo presa male. Questo malcostume istituzionale, che sembra essere anche una violazione di legge di rilevanza penale, è allo studio dei nostri legali.
Non ci fermeremo a guardare e non useremo sotterfugi per ottenere documenti che devono essere nella disponibilità di tutti i cittadini che vogliano consultarli. Questa inezia della Pubblica Amministrazione locale, se è vero che è fuori dalla legge, deve essere punita. Non era nostra intenzione arrivare a questo punto.
Abbiamo a cuore Gela e la Sicilia tutta, e non possiamo farci fermare dalla pubblica maleducazione.
Denunceremo il Sindaco e tutti quelli che si sono resi responsabili di questi ostacoli alla trasparenza”.