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Giornata mondiale della radio, la libertà attraverso un microfono

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“Quando son solo in casa

E solo devo restare

Per finire un lavoro o perché ho il raffreddore

C’è qualcosa di molto facile che io posso fare

È accendere la radio e mettermi ad ascoltare…”

Era il 1976, quando Eugenio Finardi decise di comporre un brano dedicato interamente alla radio, inserito nel 45 giri come lato B di “Musica ribelle”, antipasto dell’album “Sugo”.

A distanza di quasi quarant’anni, quelle strofe riecheggiano ancora, accompagnati da un riff di chitarra e l’espansione armonica di un basso. Il titolo non era contorto, complicato, artificioso, lambiccato ma semplice nella sua essenza: La radio. Il brano nacque come jingle di Radio Popolare, l’emittente milanese nata proprio nel 1976, dalla vocazione “libera e indipendente” e presto divenne il simbolo delle radio libere, che in quegli anni stavano prendendo piede in tutta Italia.

Le radio hanno un valore unico, indissolubile. Raggiungono il pubblico più ampio e che attualmente sta assumendo nuove forme grazie anche all’impiego dei moderni e sofisticati dispositivi tecnologici. E proprio oggi, 13 febbraio, l’Unesco celebra la giornata mondiale della radio e contribuisce alle riflessioni sulla sua funzione sociale con l’obiettivo di migliorare la cooperazione internazionale tra le emittenti radiofoniche e incoraggiare chi ha potere di decidere a creare e fornire accesso all’informazione attraverso la radio, comprese le radio comunitarie. Proprio l’Unesco ha incoraggiato tutti i paesi a celebrare questa Giornata intraprendendo attività con diversi partner, come associazioni e organizzazioni di radiodiffusione nazionali, regionali e internazionali, organizzazioni non governative, organizzazioni dei media, organi di stampa e il pubblico in generale. Una data non casuale il 13 febbraio per il World Radio Day, considerato che nello stesso giorno del 1946 venne fondata la radio delle Nazioni Unite, definita – dall’Onu – la piattaforma per eccellenza dove si dialoga democraticamente ed è il mezzo di comunicazione più diffuso al mondo. Nonostante invecchi anno dopo anno, da quel lontano 23 febbraio (giorno del primo servizio radiofonico), la radio rimane e rimarrà sempre giovane, dinamica e senza eguali proprio per la sua immediata accessibilità, anche difronte alla TV e alla costante diffusione di internet.

Chi non ricorda, in termini di componistica, le radio con le manopole di comando esterne (anche se l’estetica lasciava molto a desiderare) o quelle in bachelite, che sostituirono il legno, facilmente adattabili ad ogni ambiente. Poi, fortunatamente, arrivarono le prime radio completamente a transistor e si aprì una nuova era. Così come per gli hi-fi car, la cui antenna somigliava più ad una canna da pesca e la ricezione era costantemente in balia di un fruscio assordante e fastidioso. Il compianto Tommaso Labranca, sagace scrittore, autore ed intellettuale, sosteneva sovente che “ascoltare la radio è la cosa più vicina alla lettura. Come il libro, la radio racconta suggerendo, offre spunti sui quali si mette in gioco la fantasia. È la solita contrapposizione: la radio stimola perché è erotica, la televisione è esplicitamente pornografica.”

Chi fa radio, profonde il massimo impegno perché ha voglia di trasmettere emozioni, assieme ad una consistente passione. Innata. E dietro ad un microfono ci sono sempre un uomo, una donna che condividono, comunicando con il pubblico, diverse questioni, a volte anche spinose, affrontandole con compostezza, eleganza, mai sopra le righe. Perché il vero senso della radio è quello di dare la possibilità di mettere davanti ad un microfono la gente che si vuole nei momenti che si vuole. Così come ha fatto, dal 1′ gennaio del 1985 ad oggi, Radio Gela Express, nata dalla passione di cinque giovani che nella musica fondavano i loro principi. Ragazzi che hanno scelto di devolvere la loro quotidianità nel chiuso di un piccolo edificio di via Polizelo, per poi trasferirsi in via Zinchì e stabilirsi definitivamente in via Senatore Damaggio, nel cuore della città. Gaetano Casciana, Gaetano Bizzini, Antonio Pappalardo, Enzo di Giacomo e Crocifisso Cilia, ci hanno sempre creduto, anche quando un lp gracchiava per l’usura di una puntina del giradischi o per una bobina che si inceppava. Alcuni di loro, poi, hanno dovuto lasciare per esigenze lavorative e familiari ma tuttora insiste un forte legame di sana amicizia, per non dire fratellanza. L’identico sentimento che lega gli attuali editori Gaetano Casciana e Francesco Mangione. Radio Gela Express, l’unica emittente radiofonica presente in città e con una notevole estensione del segnale in altre aree del circondario, continua a fornire ogni giorno un ricco palinsesto di programmi, informazione, dibattiti politici intrattenimenti leggeri, senza mai scadere nella faziosità. Perché, in fin dei conti, è il pubblico che decide, nella propria imparzialità. A Radio Gela Express, in tutti questi anni, grazie al prezioso contributo del tecnico Enzo Cusumano, si sono alternate tantissime voci (l’elenco è lunghissimo) ed ognuna di loro ha manifestato una propria emozione, contribuendo notevolmente alla crescita professionale di quel giocattolo, costruito e maneggiato con cura da quasi 8 lustri, con la massima trasparenza e libertà, che nessuno mai riuscirà a rompere… Perché come canticchiava Finardi

“Amo la radio perché arriva dalla gente

Entra nelle case e ci parla direttamente

E se una radio è libera

Ma libera veramente

Mi piace ancor di più

Perché libera la mente

Con la radio si può scrivere, leggere o cucinare

Non c’è da stare immobili, seduti lì a guardare

E’ forse proprio questo che me la fa preferire

È che con la radio non si smette di pensare…”

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Attualità

Crisi idrica: nuova stretta all’erogazione. Suppliscono i pozzi del Nisseno ed ennese

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Palermo – Al via la seconda fase del piano predisposto dall’Autorità di Bacino:
da lunedì riduzione dei prelievi dall’Ancipa
 Siciliacque informa che, come da indicazioni della Cabina di Regia per l’emergenza idrica e dell’Autorità di Bacino della Regione Siciliana, lunedì darà seguito all’ulteriore fase programmata di razionamento dei prelievi d’acqua dalla diga Ancipa, secondo le medesime modalità applicate nella fase precedente.


La riduzione sarà compensata in misura pari a circa il 50% dalle nuove risorse idriche provenienti dai pozzi del Nisseno e dell’Ennese, ripristinati dai rispettivi gestori d’ambito. La misura interesserà Acquaenna, Caltaqua, Consorzio di Bonifica 4 Cl, Consorzio Bonifica 6 En, Comune di Capizzi, Comune di Gangi e altri utenti minori.


Alla luce della programmazione già nota e nell’ambito delle rispettive competenze e responsabilità operative, spetterà ai gestori fornire indicazioni a Siciliacque su come distribuire le riduzioni definite nei punti di consegna presenti sui vari territori.

A Gela invece l’acqua si spreca con ke perdite ed il dissalatore è dismesso da anni.

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Domani ‘La serva padrona’

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Ragusa – Un’atmosfera intima ha abbracciato il pubblico presente ieri sera a cava Gonfalone per la seconda serata del festival Barocco in tutti i sensi.”Bach, father and sons”, il tema della serata, declinato dal Valletta Baroque Ensemble, il ViBE, in formazione quartetto ad accompagnare il pubblico in un tempo morbido e confortevole.

Le ‘incursioni’ profonde de ‘I sonnambuli’ prima, ma anche di Isabella Candeloro e Marco Brugaletta – organizzatori del festival – hanno fornito spunti di riflessione sul senso del tempo e della famiglia, sull’amore incondizionato di un padre per i suoi figli, sul calore di un desiderio da realizzare per dare il senso compiuto ad una perdita inaccettabile.

E poi l’ospite a sorpresa, Gabriele Dovis, la sua paura di morire a 40 anni e 140 chili, il suo percorso di crescita personale e il cambiamento che lo ha portato a correre come testimonial la maratona alle Olimpiadi di Parigi e a promuovere un progetto di inclusione.

Domani sarà una serata leggera e divertente. Il palcoscenico naturale di Cava Gonfalone sarà calcato da artisti, anche questa volta, di fama internazionale.Una tappa di un tour che porta in scena “La serva padrona” di Pergolesi, un intermezzo buffo, che sarà musicalmente narrato dall’Insieme strumentale di Roma diretto dal Maestro Giorgio Sasso e che vedrà come interpreti il soprano Minni Diodati, il baritono Roberto Abbondanza e il giovane attore Sergio Del Prato.

Ragusa rientra tra le date di un tour ‘riservato’ a manifestazioni di grande spessore artistico e musicale nel campo della musica barocca. “La serva padrona” ha fatto tappa al Festival di musica antica all’Aventino a Roma, e prima della partenza per Ragusa, gli artisti sono andati in scena a Proceno al festival Itinerari Musicali Francigeni. Al termine della rappresentazione, l’appuntamento con la cena-degustazione curata da Delicatessen.

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La discarica abusiva di amianto è servita

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La strada che dall’Aias di Borgo Manfria porta alla diga Comunelli è una pattumiera a cielo aperto.

Sui cigli a destra e a sinistra solo rifiuti: plastiche, sacchi con materiali di vario tipo, resti di edilizia e tanto altro.

Dopo il bevaio si è creata una discarica abusiva di materiali in amianto che cresce di giorno in giorno. Uno squallore pericoloso per ambiente e salute.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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