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Gelone, lo stratega di Vincenzo Savoca

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Una passeggiata fantasiosa fra i ginecei ed i giardini della Gela dei tempi d’oro. Quella greca, di cui restano solo le vestigia e non il prestigio. Un tuffo nel tubinìo della guerra, quella che un tempo era pane quotidiano, quella per la quale si studiava, ci si allenava, si viveva, poi poi morire da eroi. Erano tempi in cui i valori della città erano un culto e le mire espansionistiche facevano degli strateghi, gli eroi. In questo clima si muovono i personaggi della prima fatica letteraria di Vincenzo Savoca, che da pensionato si scopre scrittore per passione. Appassionato di storia, umile studioso non è mai apparso nell’agone culturale gelese come si usa fare al giorno d’oggi. Ma da uomo libero ha voluto esprimersi con questa opera dallo sfondo storico ma infarcita di fantasia. E d’amore. L’amore gioca un ruolo importante nell’intreccio della storia di Gelone. I tiranni più duri vengono scandagliati dall’autore nelle stanze più nascoste dei sentimenti con una lettura psicologica e voli pindarici nel mondo dell’eros che nella Grecia del V secolo a. C. sono un tuffo nella realtà del tempo. Il libro sarà presentato oggi alle 17.30 nella libreria Orlando. Conversa con l’autore la giornalista Liliana Blanco

Savoca ha scelto Gelóne come suo eroe, nato a Gela nel 540 a.C. e morto a Siracusa, 478 a.C.) fu tiranno di Gela dal 491 o 490 a.C. e primo tiranno di Siracusa dal 485 o 484 a.C. fino alla morte.

Figlio di Dinomene, Gelone fu il figlio maggiore dei Dinomenidi; i suoi fratelli erano Ierone, che sarebbe divenuto sovrano di Gela prima e di Siracusa dopo la morte di Gelone; Polizelo, futuro signore di Gela al posto di Ierone, e Trasibulo, succeduto a Ierone nel ruolo di tiranno di Siracusa. Gelone, secondo la tradizione, apparteneva ad una illustre famiglia, che aveva contribuito alla fondazione della città e deteneva per diritto ereditario la ierofantia degli dèi degli inferi.

Vincenzo Savoca è nato a Catania. Ha studiato a Gela dove ha acquisito il diploma di perito chimico. Ha lavorato per molti anni nel gruppo Eni, in un primo momento come capoturno poi come programmatore di fermate. Eletto presidente del dopolavoro Agip, ha organizzato eventi di pittura a cui hanno partecipato valenti artisti siciliani. Per tanti anni presidente dell’associazione Proprietari di Tenutella beach dove assieme ad altri si è attivato per ottenere illuminazione pubblica e acqua di rete impegnandomi con il comune di Butera raggiungendo l’obiettivo.

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“Donna che Dona”, tante donatrici alla Fidas. Emmanuello: “Grande senso civico dimostrato”

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Successo dell’iniziativa proposta dalla Fidas Gela in occasione dell’8 marzo: “Donna che Dona” ha visto un’ottima partecipazione di donatrici. Presso l’Unità di Raccolta di via degli Appennini, è stato registrato l’afflusso di persone pronte a fare la differenza, dando il loro contributo concreto alla causa della donazione di sangue. In particolare, per questa occasione, le donne hanno risposto con entusiasmo all’invito a partecipare, dimostrando ancora una volta il loro impegno nella cura degli altri e nella solidarietà.

L’iniziativa, che ha avuto come obiettivo sensibilizzare la comunità sull’importanza della donazione di sangue, ha visto il coinvolgimento di molte donne, che con un semplice gesto hanno contribuito a salvare vite umane. La giornata è stata un omaggio alla forza e generosità femminile, un esempio di come il volontariato e la solidarietà possano unire le persone in nome del bene comune.

Complessivamente sono state registrate 31 presenze: 25 donazioni, 5 pre-donazioni ed 1 controllo. “Sono felice dell’andamento della giornata – commenta il presidente di Fidas Gela, Enzo Emmanuello – e soprattutto della dimostrazione di grande attaccamento e senso civico dimostrato dalle donne presenti, per un gesto importante quale la donazione di sangue. L’augurio è che questo esempio possa portare tanta altra gente ad avvicinarsi alla nostra realtà”.

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Protesta Sp 11: esperienza di spiritualità

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Niscemi – Il secondo sit-in dei niscemesi Giuseppe Maida e Rosario Ristagno, di venerdì e sabato scorsi dentro due casse da morto davanti alla sede della Provincia regionale di Caltanissetta per chiedere la messa in sicurezza della Sp 11 Niscemi-Bivio Priolo, si è rivelato un’esperienza dura e nel contempo un’occasione di alta spiritualità.

La singolare protesta era finalizzata a sollecitare l’Amministrazione provinciale, il Comune di Niscemi e la Prefettura a mettere in atto tutte le procedure per evitare la strage di giovani vite, perdute per lo più in incidenti autonomi, lungo la Sp 11 che collega Niscemi alla strada statale 115 Gela-Vittoria.

L’ultima tragedia si è consumata il 28 gennaio scorso nel tratto terminale di questa “strada assassina”, quando una mamma che stava accompagnando i tre figlioletti a scuola, ha perso il controllo dell’autovettura che si è schiantata contro un muro di cinta. Nell’urto, perdeva la vita la piccola figlia Aurora, 9 anni, mentre la madre e altri due figli, di 7 e 4 anni, riportavano gravi traumi e ferite e venivano ricoverati in ospedale.

Ma i morti sulla Sp 11 non sono solo questi. È una lunga scia di sangue che si perde nel tempo. Negli ultimi 4 anni, 7 giovani niscemesi hanno perso la vita nel tratto terminale di questa strada, quasi alle porte di Niscemi. Il sit-in del fine settimana scorso, è stato svolto dentro le bare collocate in un furgone davanti alla sede della Provincia. «Il tempo è stato inclemente – riferisce Maida – con pioggia battente e basse temperature.

Però molti nisseni si sono fermati davanti alla nostra “camera ardente” per informarsi sui motivi della protesta e per fare qualche selfie. Il sit-in ci ha riservato anche una piacevolissima sorpresa. Il vescovo di Caltanissetta Mario Russotto, venuto a conoscenza della nostra insolita manifestazione, ha voluto conoscerci, invitandoci tramite gli agenti della Digos a raggiungerlo nella vicina sede vescovile. Monsignor Russotto si è rivelato una persona meravigliosa, sensibile e affettuosa».

Dopo aver spiegato i motivi della loro protesta, Maida e Ristagno hanno chiesto al pastore nisseno di poter pregare per le ultime sette giovanissime vittime della “strada killer”. Nella piccola e accogliente cappella della sede vescovile, sul cui altare erano state sistemate le foto delle povere vittime, i due niscemesi, monsignor Russotto e gli agenti della Digos hanno rivolto anche una fervida preghiera perché «il Signore consoli i familiari che stanno vivendo in silenzio nel dolore e nello sconforto».

Al termine dell’incontro, il vescovo Russotto ha promesso “una sua amichevole intercessione presso il Prefetto Chiara Armenia, affinché possa definitivamente contribuire alla messa in sicurezza della Sp 11”.

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Albert Engineering& project assume 10 tecnici progettisti

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Albert Engineering & Project è alla ricerca di tecnici e progettisti che abbiano maturato almeno cinque anni di esperienza nel ruolo e siano in grado di gestire un progetto in collaborazione con i team preposti e la direzione aziendale.

I diversi profili ricercati dovranno svolgere le seguenti attività, di gestione, monitoraggio e coordinamento dei processi e dei progetti, attività di progettazione o modellazione architettonica e strutturale, rilievi architettonici ed energetici.

“Siamo sempre alla ricerca di talenti con spiccate doti relazionali, analitici e orientati all’obiettivo di inserire nel nostro team di ingegneri”- si legge in una nota dell’azienda.
Questa la lista delle figure professionali in ricerca:
1 progettista CAD senior (geometra- architetto – ingegnere)
1 progettista elettrico (ingegnere)
2 tecnici per rilievi con esperienza (geometra)
1 progettista calcolista – Strutturista senior (ingegnere)
3 progettisti energetico o meccanico (ingegnere)
2 Computista senior (geometra o architetto o ingegnere)

Tipologia del Contratto: CCNL al Commercio, livello e inquadramento verranno valutati in sede di colloquio in base all’esperienza maturata;
Tipologia Contratto: da valutare di seguito al colloquio;
Settore: Progettazione;
Sede di lavoro: Sicilia, Gela – Via Venezia,313 (CL)

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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