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Politica

“Gela prima di tutto” contro la cervellotica gestione della sanità

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La salute dei gelesi prima di ogni cosa.
Il Movimento Gela prima di tutto in una nota a firma di Giuseppe D’Aleo e Marco Maniglia esprime profondo sdegno per le carenti condizioni in cui continuano a versare le strutture sanitarie cittadine, sollecitando tutte le rappresentanze istituzionali del territorio a prendere finalmente atto, con coraggio e vero senso di responsabilità, dell’oggettiva precarietà dei servizi offerti all’utenza e della necessità di un radicale cambiamento di rotta nella loro complessiva gestione.


Desta sgomento e incredulità la notizia del ritardato soccorso in ospedale di una vittima da incidente stradale e dell’aver dovuto attendere l’arrivo in città di una ambulanza da Niscemi prima di vedere garantito un pronto intervento sanitario nella trafficata via Butera, peraltro neppure lontana dall’ospedale.
“Di fronte a siffatti episodi – dicono D’Aleo e Maniglia- chiediamo a chi di dovere, di interrogarsi sugli effettivi livelli di efficienza ed economicità della gestione dei servizi sanitari assicurati in una città che continua ancora a registrare i più alti indici di mortalità per malattie cardiovascolari e di ictus, con una altissima richiesta di ricoveri in regime di emergenza, apparendo del tutto incomprensibile che l’unica risposta possibile in termini di primi soccorsi per patologie così gravi e purtroppo frequenti, debba essere affidata al solo intervento di autoambulanze provenienti da altri presidi ospedalieri di città vicine, sia pure a dispetto dell’estrema vicinanza e immediata contiguità dei luoghi dove effettuare l’intervento con quello di ricovero.
Il paradosso di quanto accaduto nella giornata del 24 maggio, emblema di inefficienza di un sistema sanitario ormai al limite del collasso, riposa nel fatto che, per soccorrere un paziente da un luogo distante dall’ospedale appena qualche paio di centinaio di metri, si sia dovuto ricorrere all’intervento di una ambulanza che ha dovuto percorrere almeno 40 km prima di giungere a prestare soccorso, per poi percorrerne altrettanti per fare ritorno in sede.
Una “cervellotica” architettura della rete dei servizi di soccorso, incentrata sullo scambio di autoambulanze dei presidi sanitari di altri comuni con quelli che pur dovrebbero essere immediatamente disponibili al solo Ospedale di Gela, denota l’assenza di una idonea copertura del territorio di tali fondamentali mezzi, fondamentali per la tutela della salute, oggettivamente incoerente con la stessa classificazione di “centro di primo livello” (spoke) sulla carta assegnata all’ospedale di Gela e percepita come sbilanciata a tutto danno della comunità gelese e dell’utenza in generale, di cui più della metà costituita dalla sola popolazione cittadina.
I disservizi che ne derivano sono un costante pericolo per la vita dei cittadini, e di questo occorre che i parlamentari tutti e, prima ancora lo stesso governo regionale, ne prendano diretta coscienza.
I gelesi sono costretti ogni giorno a dibattersi tra sempre nuove problematiche e vecchie logiche di sistema, vivendo l’incubo degli ormai quotidiani impedimenti della buona qualità delle prestazioni sanitarie erogate nel territorio di Gela, alcune volte anche mortificati nella loro stessa dignità di cittadini membri di una comunità nazionale che pure eleva il diritto alla salute come diritto inviolabile di ogni individuo.
Da ormai troppo tempo si continua ad assistere impotenti alla progressiva riduzione dell’offerta sanitaria in città, con il depotenziamento dell’ospedale attraverso la chiusura di interi reparti, carenze di personale medico nelle specialità cruciali della rianimazione, ortopedia e malattie infettive, assenza di adeguati strumenti di protezione a tutela di malati psichiatrici ed oggi anche in termini di penuria di ambulanze in grado di assicurare al suo ospedale di svolgere le ordine funzioni che pure gli sono tipiche, tra cui l’immediata stabilizzazione dei pazienti gravi per patologie cardiovascolari complesse o con ictus a tutela della propria vita e del diritto di ognuno a vivere e continuare a vivere con le cure adeguate.
Il diritto alla vita è quanto di più prezioso e più caro ad ognuno e la sua tutela impone a chiunque abbia il merito di rappresentare una comunità di cittadini un energico intervento presso le competenti Sedi Istituzionali per evitare che al collasso, altrimenti inevitabile, di quanto ormai rimane delle strutture e dei servizi sanitari locali, possa infine derivare il danno più grave della perdita della vita.
Recependo la diffusa indignazione dei cittadini contro tale stato di cose, abbiamo per questo ritenuto necessario investire il Governo Regionale dell’intera problematica, affidando al gruppo parlamentare di Sicilia Vera – Sud Chiama Nord una interrogazione scritta, con primi firmatari gli On.li Alessandro De Leo, Ludovico Balsamo e Cateno de Luca, chiedendosi con essa di sapere quali iniziative lo stesso governo della Regione intende assumere o abbia già assunto per un superamento delle criticità segnalate, nel caso in cui ne fosse stato già reso edotto dagli stessi parlamentari della provincia.
Attendiamo ancora una risposta scritta dalle stesse Autorità interrogate.
Reclamando a viva voce la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, il Movimento Gela prima di Tutto rivolge quindi al Sindaco e agli on.li Deputati della Provincia l’accorato appello a compiere ogni sforzo necessario per un decisivo cambiamento di rotta nella gestione della sanità pubblica, imponendo con la giusta forza dei rispettivi mandati elettorali le più immediate risposte in grado di assicurare adeguati livelli di prestazioni sanitarie, coerenti con le problematiche di un intero territorio già devastato dalle conseguenze negative dell’industria petrolchimica e a forte incidenza di mortalità per patologie croniche derivate dall’inquinamento ambientale che ne è conseguito”.

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Il sindaco placa i bollenti spiriti dei suoi alleati

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Lunga riunione di maggioranza oggi in municipio.L’ha convocata il sindaco Di Stefano che non ha gradito il cortocircuito di lunedì scorso in consiglio tra PD e Civici che si sono divisi sulle politiche sanitarie e per poco non ci scappava la crisi politica.

Di Stefano non vuole polemiche e liti soprattutto in questo periodo in cui è concentrato sull’obiettivo del bilancio stabilmente riequilibrato.

“Dopo il bilancio potremo parlare di tutto e tutti” – ha detto chiaramente auspicando una concertazione serrata tra alleati, concordando temi e interventi da trattare in aula e la linea da seguire.

Gran parte dell’incontro è stato dedicato alla line da seguire nella seduta monotematica di venerdì sulla sanità.

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Pasqualetto (FdI):”le bugie del sindaco che pensa solo alle prossime elezioni”

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Butera. La consigliera Elisabetta Pasqualetto ha appena aderito a Fratelli d’Italia e respinge gli attacchi del sindaco all’on. Scuvera e al partito.

” Le dichiarazioni del Sindaco Giovanni Zuccalà non solo denotano una totale mancanza di visione politica – sostienea co sigliera in una nota – ma evidenziano anche il suo tentativo di spostare l’attenzione dai problemi concreti della città verso inutili polemiche personali e strumentali.Le scelte operate dall’attuale amministrazione, inclusa la nomina dell’assessore Giovanna Donzella, non sono in alcun modo riconducibili al nostro partito.Le insinuazioni che mirano a coinvolgere il nostro operato istituzionale sono completamente infondate e respinte con fermezza”.

“Desidero esprimere – aggiunge – la mia piena solidarietà e difesa dell’onorevole Totò Scuvera, che rappresenta una guida politica seria e coerente, impegnata a rafforzare la presenza di Fratelli d’Italia nella provincia di Caltanissetta e a sostenere un progetto politico basato sulla trasparenza e sul dialogo con i cittadini.Gli attacchi gratuiti e strumentali contro di lui, volti solo a destabilizzare la rinnovata unità del centrodestra, non fanno altro che confermare la debolezza politica dell’attuale amministrazione.Fratelli d’Italia non basa il proprio impegno su rapporti personali o eventi pubblici, come il Sindaco Zuccalà vorrebbe far credere. Non ci siamo mai prestati, né mai ci presteremo, a giochi politici o compromessi che vadano contro i principi e i valori del nostro partito. L’accusa del Sindaco secondo cui il nostro partito avrebbe cercato visibilità o posizioni di potere a Butera è del tutto falsa e strumentale”.

Per la consigliera meloniana è evidente come il Sindaco tenti di utilizzare Fratelli d’Italia come capro espiatorio per mascherare le difficoltà e le contraddizioni della sua amministrazione.Ma questo non ci distoglierà dal nostro obiettivo: costruire un progetto serio e concreto per il bene di Butera.Vorrei ricordare ai cittadini che la decisione del Sindaco di formare una Giunta di sinistra, chiudendo ogni possibilità di dialogo con le forze moderate che lo avevano inizialmente sostenuto, è una scelta che ha tradito le aspettative di chi aveva creduto in una politica inclusiva e condivisa.Questa amministrazione, ormai, sembra più interessata alle prossime elezioni che alla risoluzione dei problemi della comunità.Come rappresentante di Fratelli d’Italia e come consigliera comunale, continuerò a lavorare con serietà e determinazione per rappresentare i valori del centrodestra e costruire un percorso di sviluppo e crescita per la nostra città.
Non ci faremo trascinare in sterili polemiche, ma rimarremo concentrati sui bisogni reali della comunità e sulle soluzioni concrete per migliorare Butera”.

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Screening di massa sulle placente, le scatole nere di alcune malattie. Ok dal governo

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Palermo – Finanziare un ampio progetto di ricerca sulle placente, organi che possono rivelare tantissimo sulle patologie del bambino e dell’adulto legate all’ambiente.
È questo l’obiettivo di un ordine del giorno presentato dal deputato M5S Carlo Gilistro, accolto dal governo Schifani.
“Le placente – dice Gilistro – sono una sorta di scatola nera della gravidanza e pertanto preziosissimi indicatori che dobbiamo sfruttare al meglio. Negli ultimi anni è diventata sempre più evidente l’importanza della prevenzione sanitaria e l’esponenziale aumento di alcune patologie legate al neurosviluppo necessita di una ricerca più approfondita sulla loro origine.
Molte patologie possono nascere già nelle prime settimane di vita, dentro l’utero materno. Ecco perché ho presentato un Odg accolto dal governo per impegnare l’assessorato alla Salute a finanziare un’ innovativa campagna di screening sulle placente, per rilevare e monitorare la presenza, in particolare, di microplastiche, pesticidi, additivi, metalli pesanti e altre sostanze chimiche che agirebbero come elementi interferenti sullo sviluppo endocrino-ormonale e neurologico dei bambini, in modo da poter capire la correlazione fra queste sostanze e le patologie che potrebbero poi presentarsi nelle epoche successive alla nascita”.

“Un simile screening, di non complessa attuazione, – continua Gilistro – ci porrebbe all’avanguardia tra le regioni italiane su una materia di cui la comunità scientifica internazionale ogni giorno di più sottolinea la valenza e rilevanza. Uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori dell’Università del New Mexico ha permesso di individuare tracce di microplastica in ciascuna delle 62 placente umane esaminate, con livelli superiori a quelli rilevati nel flusso sanguigno da studi precedenti.
Non solo, l’Università delle Hawaii di Manoa, il Kapi’olani Medical Center for Women and Children di Honolulu e l’Università federale di Alagoas in Brasile hanno esaminato 30 placente donate tra il 2006 e il 2021, scoprendo che la presenza di contaminanti plastici nel tessuto era aumentata significativamente nel tempo, un aumento di circa il 30%.
In Italia, poi, lo studio condotto dall’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e dal Politecnico delle Marche ha identificato 12 frammenti di microplastiche nelle placente di sei donne, tra i 18 e i 40 anni, con gravidanze fisiologiche.
Ecco allora che diventa facile comprendere quanto sia importante incentivare il prelievo e l’analisi della placenta, che potrebbe essere la chiave per comprendere meglio alcune anomalie che ancora oggi la ricerca fa fatica a spiegare o a mettere in correlazione”.

“L’indagine epidemiologica eseguita su territori diversi, più o meno inquinati – conclude Gilistro – darebbe una risposta significativa sulla stretta correlazione tra ambiente e nuove patologie, soprattutto del neurosviluppo e del sistema neuro-ormonale.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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