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Giudiziaria

Frode fiscale con ramificazioni all’estero: sentenza con condanne e arresti

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Caltanissetta – Si è concluso con una sentenza di applicazione della pena su richiesta per tutti gli imputati il processo, celebrato d’innanzi al Tribunale di Caltanissetta in composizione
collegiale, per frode fiscale realizzata – nel contesto del mercato della
compravendita e della distribuzione di pneumatici – dall’associazione a delinquere, con ramificazioni sul territorio nazionale ed estero (Repubblica Ceca), costituita dagli imputati per favorire fiscalmente la società “Olpneus S.r.l.” di San Cataldo (CL).


L’attività di indagine, conclusasi nel 2022, coordinata dalla Procura di Repubblica di
Caltanissetta e svolta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Caltanissetta e dal N.O.R.M.
dei Carabinieri Caltanissetta, ha permesso di disvelare come l’organizzazione criminale,
stabilmente costituita tra gli imputati, avesse ramificazioni anche sul territorio della
Repubblica Ceca, ove venivano creati fittizi soggetti giuridici, necessari per la realizzazione delle frodi perpetrate dagli indagati.


Lo schema fraudolento utilizzato ha assunto le caratteristiche tipiche della c.d. “frode
carosello”, nella quale, con ruoli e posizioni diverse, i vari operatori commerciali coinvolti
ottengono, a vario titolo, un indebito risparmio di imposta. Segnatamente, il sodalizio simulava una serie consecutiva di vendite di prodotti, in realtà mai usciti dai magazzini della prima società venditrice, che coinvolgevano le società ceche e società italiane “interposte”, poi rivelatesi delle mere “cartiere”. Così facendo, sfruttando il regime “di sospensione di imposta”, la prima società venditrice otteneva detrazioni di imposta, sia IVA che IRES, non spettanti.

Il credito IVA, infatti, nasce da una serie di operazioni inesistenti, certificate
da fatture false, consistenti in compravendita di prodotti, di fatto, mai movimentati i cui volumi di affari venivano quantificati in circa 8 milioni di euro, con relative imposte evase pari a 2,5 milioni di euro, già oggetto – in sede cautelare – di specifico sequestro preventivo, anche per equivalente.


I reati, a vario titolo contestati agli imputati ed oggetto della sentenza di applicazione pena
su richiesta delle parti, sono quelli di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. In relazione ai menzionati reati, venivano applicate a Lirio Orlando , rappresentante legale della “Olpneus S.r.l.”, e Oto Santuori la pena di 1 anno, 10 mesi e 10
giorni di reclusione, a Luigi Ragazzo la pena di 1 anno, 9 mesi e 16 giorni di reclusione, ad Alessandro Rasola la pena di 8 mesi di reclusione, a Emanuele Santuori , Maria Pia Raccioppi, Vincenzo Menafro, Roberto Menafro e Carlo Ballarino la pena di 5 mesi e 10 giorni di reclusione.


Anche alla società “Olpneus S.r.l.” venivano applicate le sanzioni – di 40.000 euro e del
divieto temporaneo di pubblicizzare beni o servizi per 4 mesi e 10 giorni – previste, in
relazione alla fattispecie di cui agli artt. 5, 25-quinquiesdecies, comma 1, lett. a), d.lgs. n.
231/2001, per la responsabilità amministrativa degli enti.
Uno degli imputati (KANYA Andriy) era già stato condannato con sentenza del G.i.p. di
Caltanissetta in sede di giudizio abbreviato.

Al rappresentante legale della “Olpneus S.r.l.”, Lirio Orlando , e al principale consulente
fiscale della medesima società, Marcella Di Maggio, nell’ambito di un parallelo
procedimento – nato dalla medesima indagine – erano già state applicate, rispettivamente,
una pena di 8 mesi e 10 giorni di reclusione, nei confronti del primo uomo, e una di 7 mesi
di reclusione, in relazione al reato di “false comunicazioni sociali”.
Parallelamente agli esiti processuali, sotto il profilo amministrativo-fiscale, la società
responsabile, aderendo alle contestazioni mosse dalla Guardia di Finanza in sede di
constatazione e, successivamente, dall’Agenzia delle Entrate nella fase di accertamento,
ha provveduto a versare in favore dell’Erario l’intera somma evasa quantificata,
comprensiva degli interessi e delle sanzioni, in circa 2,5 milioni di euro.

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Giudiziaria

Tar: le farmacie possono erogare prestazioni del Ssn solo nei locali istituzionali

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Palermo – Nel 2024 Federbiologi e diverse strutture sanitarie specialistiche hanno impugnato gli atti dell’Assessorato Regionale della Salute con cui era stata prevista, tra l’altro, la possibilità delle farmacie di somministrare – anche fuori dai locali della farmacia stessa –  i “test autodiagnostici” (ovvero i test gestibili direttamente dai pazienti) nonché di erogare altri servizi sanitari (telemedicina, holter cardiaco, elettrocardiogramma, spirometria, indagini strumentali ecc.). 

Nell’ambito dei giudizi, è intervenuto, chiedendo l’accoglimento del ricorso, l’Ordine dei Biologi della Sicilia, difeso dall’avv. Girolamo Rubino che, nell’interesse dell’Ordine dei Biologi della Sicilia, ha rilevato come i provvedimenti fossero illegittimi, visto che nessuna norma consente ai farmacisti di erogare prestazioni sanitarie a carico del SSN nell’ambito di locali siti in ambienti esterni e totalmente separati da quelli in cui risulta ubicata la sede farmaceutica.

Con sentenze del 22.04.2025, condividendo le argomentazioni difensive degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia e degli avv.ti Paolo e Nunziatina Starvaggi, difensori dei ricorrenti, il TAR Palermo ha accolto parzialmente il ricorso, rilevando che  la possibilità di erogare prestazioni a carico del Servizio Nazionale Sanitario in “locali esterni” rispetto alla sede della farmacia debba considerarsi esclusa, perché in contrasto con la normativa vigente, ai sensi della quale le prestazioni devono essere erogate “presso le farmacie”. 

Il TAR ha, inoltre, rilevato – per quanto d’interesse dell’ordine dei biologi –  che ciò che si può effettuare nella farmacia è essenzialmente un test di autocontrollo, “cosa ben diversa dalle analisi di laboratorio, le visite, le diagnosi e le prescrizioni mediche che, invece, possono esser fatte solo in una struttura medica autorizzata e accreditata”. 

Per effetto delle sentenze, le farmacie non potranno erogare prestazioni sanitarie a carico del SSN in locali esterni distaccati dalla farmacia.

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Giudiziaria

Tre arresti della Polizia per condanne definitive

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Tre provvedimenti emessi dalla magistratura, sono stati eseguiti a Gela e a Caltanissetta dalla Polizia.

A Gela un quarantaquatrenne è stato arrestato dovendo espiare la pena definitiva a 8 mesi per tentato furto; un ottantenne, condannato per omicidio stradale, deve scontare la pena di un anno e 6 mesi di reclusione. Nel Capoluogo, un giovane di 30 anni, è stato tratto in arresto dovendo espiare la pena definitiva a 2 anni per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo è stato condotto al carcere di Caltanissetta; gli altri due, ammessi al beneficio delle misure alternative, sconteranno la pena in regime di detenzione domiciliare.

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Giudiziaria

Condanne definitive, due arresti

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La Polizia di Gela ha dato esecuzione a due provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria nei confronti di altrettante persone condannate all’espiazione di pene definitive.

Un settantenne e è stato arrestato dovendo espiare la pena definitiva a 2 anni e 12 giorni di reclusione per i reati di atti sessuali e violenza sessuale con minorenne, commessi nel 2022; un sessantenne è stato, invece, arrestato dovendo espiare la pena della reclusione a un anno e 4 mesi per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, reato commesso tra il 2019 e 2020. Dopo gli adempimenti di rito entrambi gli arrestati sono stati condotti, il primo in carcere e il secondo nel proprio domicilio, ammesso al beneficio della misura alternativa della detenzione domiciliare.

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