Un grido unanime. “Riprendiamo a lavorare, riprendiamo a vivere”. Questo grido si è levato alto dalla Piazza Umberto I dove c’erano i commercianti disperati e combattivi. Gli altri sono rimasti a casa, delusi, senza speranza e anche un pò gelesi nell’accezione del termine che indica l’individualismo. Composti, determinati e presenti i commercianti che hanno partecipato alla manifestazione di oggi. Nessuna reazione discutibile, sono un obiettivo: riaprire i negozi, con o senza zona rossa. Perchè le attività più disparate sono aperte e il problema è ricaduto solo sui commercianti in abbigliamento, accessori, calzature, parrucchieri ed estetisti. Solo da loro c’è pericolo di virus. Poi però i negozi cinesi sono regolarmente aperti. Una discriminazione che tocca solo alcune categorie. E ora dicono BASTA. In quella piazza disperata non c’era la politica, quella che sta nel palazzo grazie al voto del popolo e oggi ha paura della piazza e resta arroccata.
Poi nel pomeriggio riceverà una delegazione delle associazioni datoriali nella Casa comune che ritiene la sua ma che è la casa di tutti. I commercianti sono intenzionati ad aprire il 12 maggio e presentare un documento al Governo, ritenuto anch’esso incapace di fronteggiare un problema divenuto di morte non da virus ma da fame di lavoro.
“Il mio pensiero stamattina va a coloro i quali una attività non ce l’hanno più – ha detto Rocco D’Arma della Confcommercio – A coloro i quali non hanno trovato la forza di essere presenti e di lottare per il proprio lavoro e la propria dignità.
Ai presenti invece dico che dobbiamo continuare a difendere la nostra dignità di lavoratori e le nostre attività commerciali. Lo dobbiamo fare per noi, per le nostre famiglie per i nostri collaboratori, dico collaboratori e non dipendenti, perché i nostri dipendenti sono i nostri migliori collaboratori… Lo dobbiamo fare anche per i nostri colleghi che al momento hanno bisogno del nostro supporto morale. Lo dobbiamo anche a quei colleghi che al momento non hanno trovato gli stimoli per poter continuare con le proprie attività”.
Gela ed i suoi talenti sempre protagonisti nel mondo delle arti e dello spettacolo.
La terza giornata della Milano Fashion Week si e’ aperta con un talento gelese il cantautore Holy Francisco già conosciuto al grande pubblico per la sua partecipazione a talent nazionali quali Amici ed Xfactor e non be vuole sapere di lasciare il suo sogno di calcare le scene del mondo dello spettacolo e ci riprova. E con successo anche..!
Holy Francisco a sorpresa apre la giornata della fashion week milanese tra lo stupore dei partecupanti indossando un insolito abito di Simon Craker, fatto di biglietti variopinti. Il marchio indossato riscuote molto successo tra i buyer di Hong Kong e Giappone.
Eccolo mentre sfila, con la disinvoltura che lo contraddistingue.
Holy (Francesco Guarnera) si presta alla moda come forma artistica per ricercare , come già fatto nelle sue canzoni, condizioni di rottura. La parola crack, appunto rottura, contenuta nel marchio indossato ne è la dimostrazione. In particolare Holy indossa un capo che è inno al riciclo per un mondo sostenibile da un punto di vista ambientale.
Per chi ha vissuto ed è cresciuto a Gela un inno al riscatto della città. Una città che molto probabilmente i nostri giovani artisti vorrebbero più pulita meno inquinata e magari che possa garantire ai giovani talenti maggiori opportunità.
In occasione della ‘Giornata della memoria’, lunedì 27 gennaio, alle ore 18,00 presso il salone ‘Pio La Torre’ della Cgil di Gela , l’Auser e lo Spi “organizzano un incontro sul tema : “Parricidio e Memoria”, a cura del prof. Luciano Vullo . Interverrà la prof.ssa Tiziana Faraci . Un’occasione per riflettere sull’importanza del ricordo come strumento di consapevolezza nel presente.
“Il Giorno della Memoria ricorda uno dei periodi più oscuri della storia dell’umanità, quando si compì lo sterminio nei campi di concentramento nazisti contro gli ebrei, oppositori, minoranze e persone vulnerabili.
“Commemorare questa tragedia è un dovere morale – dicono il vicepresidente dell’ Auser, C. Guastella ed il responsabile dello Spi Emanuele Scicolone – Ogni essere umano nasce con diritti fondamentali che tutti dobbiamo rispettare, senza distinzione di colore della pelle, lingua, religione, età o condizione fisica. È fondamentale promuovere valori di libertà, uguaglianza e dignità umana. Il caos verso il quale ci stiamo incamminando rischia di produrre sistemi totalitari. Urge proteggere la democrazia . La conoscenza storica come antidoto al male”.
Tornano a lottare per la vivibilità urbana i comitati di quartiere.
Sin quando non saranno definitivamente delineate ed approvate le nuove aree urbane, i presidenti degli storici quartieri restano coesi per il bene della collettività gelese.
Nella serata di martedì, riuniti in assemblea, con voto palese, é stato eletto Coordinatore dei presidenti di Quartiere Salvatore Terlati per il quartiere Settefarine, Vice Coordinatore Salvatore Ciscardi per il quartiere Cantina Sociale e segretario Francesco Di Silvestre per il quartiere Fondo Iozza e Zampogna.
Gli eletti, con in testa il coordinatore Salvaatore Terlati, fermo restando l’autonomia dei singoli quartieri, faranno da collante e saranno sempre pronti a interfacciarsi con gli amministratori locali per ottenere una città più vivibile e con i quartieri di pari dignità.