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Festa di San Giuseppe con lo sguardo rivolto ai poveri locali e dell’Ucraina

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Domani 16 marzo, inizierà il triduo in onore del patriarca San Giuseppe, da sempre venerato nella Chiesa di Sant’Agostino. Le celebrazioni eucaristiche saranno alle ore 8.30 e alle 18.00, le messe vespertine saranno presiedute dai novelli sacerdoti ordinati in queste settimane. Venerdì 18 marzo alle ore 19.00 si terrà il concerto-testimonianza di fr. Vinicius, vincitore del Festival di Sanremo della musica cristiana, seguirà la Messa dei Papà. I festeggiamenti si concluderanno sabato 19 marzo con le messe alle ore 8.30, 10.30 (Messa dei Patriarchi), 16.30 e alle ore 18,30 la solenne celebrazione. Dal 16 al 20 marzo nel Salone di Sant’Agostino verrà allestita la tradizionale “Cena di San Giuseppe” per la raccolta di generi alimentari, prodotti della terra e dolci tipici confezionati.


“La venerazione a San Giuseppe – afferma don Lino di Dio, Rettore della Chiesa di Sant’Agostino – è molto sentita nel nostro territorio. In questo clima pandemico non è stato possibile, anche quest’anno, realizzare le tradizionali “Cene” nelle famiglie, questo non ci deve però impedire di avere lo sguardo rivolto verso i fratelli in difficoltà. San Giuseppe, chiamato Padre della provvidenza, ci chiede di fare un passo oltre e, slegati da manifestazioni devozionali e folkloristiche, di vivere con senso di responsabilità e solidarietà verso i fratelli che sono in Città o che stanno subendo questa assurda guerra che si unisce ai gravi disagi sanitari, sociali ed economici causati dalla pandemia. Abbiamo dato alla Prefettura di Caltanissetta la disponibilità per accogliere due famiglie dell’Ucraina, inoltre, tutte le offerte raccolte in questi giorni di festa, saranno inviate direttamente a S.E.R. Mons. Oleksandr Yazlovetskiy, Vescovo ausiliare di Kiev, per i fratelli ucraini.
I generi alimentari raccolti, saranno distribuiti alle centinaia di famiglie che la Piccola Casa della Misericordia mensilmente assiste e per la mensa di solidarietà”.

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Attualità

Tre mln e mezzo per la Casa della fanciulla del Carmelo di Butera

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Butera – Un finanziamento di 3.517.114 è stato assegnato dall’Assessorato alla Famiglia in favore della Casa della fanciulla del Carmelo – Cantello nel territorio di Butera.

Il finanziamento è finalizzato alla realizzazione di interventi strutturali e impiantistici per l’efficientamento energetico dei luoghi della cultura statali” del Complesso Monumentale denominato “Casa della fanciulla del Carmelo – Cantello nel territorio di Butera .

Il decreto è stato già pubblicato sul sito del Ministero.

https://trasparenza.cultura.gov.it/archivio28_provvedimenti-amministrativi_0_24644_726_1.html

Il sindaco di Butera Giovanni Zuccalà ha rivolto un ringraziamento pubblico al Commissario straordinario Domenico Ficarra che, con dedizione ed impegno ha seguito l’iter che ha portato a questo risultato importante per la struttura per la quale da tempo si attendevano aiuti finanziariin grado di realizzare una imponente ristrutturazione.

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“Ecce homo” del maestro Iudice alla collettiva di Parma “Se questo è un uomo”

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L’opera “Ecce homo” di Giovanni Iudice (olio su tela, 176 x 180 cm, 2008) sarà esposta a Parma dal 12 Aprile al 25 Maggio 2025: nell’ambito dell’ottantesimo anniversario delle Celebrazioni per la Liberazione, al Palazzo del Governatore di Parma si terrà infatti la grande mostra collettiva “Se questo è un uomo. L’Arte ricorda. L’Umanità resiste. Opere 1945-2025”, a cura di Chiara Canali e ispirata all’omonimo romanzo di Primo Levi.

La mostra propone, attraverso la rilettura del libro di Levi, un affresco sull’umanità del Novecento, che ha vissuto i drammi della guerra, la frammentazione dell’identità e l’irruzione dell’inconscio. L’esposizione costituisce una testimonianza dell’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte alla tragedia della guerra, alla follia dei campi di sterminio e alla strenua lotta delle resistenze.

Al tempo stesso, la mostra indaga il volto e la figura umana nel Novecento, sempre più spesso espressione del male e della sofferenza, riflesso di un’ “umanità dolente”. I volti e i corpi, privi di tratti fisionomici definiti, sono sfigurati da smorfie o urla e recano impresso il marchio di un dolore acuto e l’assenza di speranza dell’uomo contemporaneo. Nella sezione del contemporaneo, cui è inserito il pittore gelese, sono presenti le opere degli artisti della corrente della cosiddetta Nuova Figurazione Italiana, nati tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, dallo stile post-espressionista oppure iper-realista, dalla linea dolce oppure più graffiante, dal tono pittorico evocativo e simbolico oppure marcatamente crudo.

Qui la figura umana sembra vivere in una prigionia di terrore, solitudine e sofferenza interiore, come se fosse in un pre-Inferno terreno, dove l’uomo perde il suo nome, il suo volto, la dignità e la speranza. Per il maestro Iudice, l’ennesimo riconoscimento della sua arte in un contesto di notevole spessore. 

(L’opera “Ecce homo” di Iudice)

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Bloccato dalla burocrazia regionale il progetto della rete fognaria a Manfria

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“L’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) di Caltanissetta, a seguito della mia richiesta di accesso agli atti sul progetto di completamento della rete fognaria nella zona di Manfria , è stata chiara: nonostante il progetto sia stato approvato e finanziato per 3,3 milioni di euro, la Regione ha bloccato l’avvio dei lavori per delle ‘verifiche’, impedendo di fatto il completamento dell’assetto idrico-fognario dell’area.La denuncia viene dal senatore Pietro Lorefice.


“Un film già visto: il Governo dei ‘pronti’ che non è pronto.L’ennesimo caso – dice- di intoppi burocratici figli di una politica disiniteressata alla Sicilia, se non a favore di selfie. Mi rendo conto che l’argomento ‘fogne’ non sia così di moda come un mastodontico Ponte sullo Stretto o una borsa ‘fake in Italy’. Ma la Regione Sicilia,a braccetto con ilGoverno centrale, ha l’obbligo morale ancor prima che politico di occuparsi anche di zone di cui non sa probabilmente neanche l’esistenza. Che la Regione sblocchi tempestivamente l’iter e autorizzi i lavori per un’ infrastruttura necessaria per raccogliere e smaltire le acque reflue e migliorare le condizioni igienico-sanitarie di quella zona. Al contrario, Manfria resterà senza un sistema fognario adeguato, con il rischio, anzi la certezza, di inquinamento, disagi per i cittadini e uno spreco di fondi pubblici.
Infine, ricordo sommessamente che il progetto, al di là delle volontà dei patrioti, deve essere attuato poiché riguarda un’area coinvolta nella procedura di infrazione avviata dall’UE per il mancato rispetto della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Il suo adeguamento è dunque indispensabile per garantire la conformità alle normative ambientali europee.”

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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