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FdI. Tratta ferroviaria Caltanissetta – Xirbi: nessun taglio di risorse

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Il deputato del gruppo politico dell’Ars, on. Giuseppe Catania mette in luce quelle che definisce inesattezze del PD sulle risorse utili al potenziamento tratta ferroviaria Caltanissetta – Xirbi.

“Le informazioni diffuse dal PD – dice Catania – che denuncerebero un presunto taglio di risorse da parte del gioverno Meloni sugli investimenti PNRR in Sicilia ed in particolare sul tratto ferroviario Caltanissetta – Xirbi, sono inesatte e fuorvianti.
Non vi è stato, infatti, alcun taglio di risorse da parte del Governo Meloni ma, semmai, un cambio di fonte di finanziamento necessario per mettere in sicurezza gli investimenti stessi che, se lasciati nell’ambito del PNRR, rischiavano di non vedere la luce.


Tutti sanno, infatti, e a maggior ragione dovrebbero saperlo gli addetti i lavori, che tutti gli investimenti finanziati nell’ambito del PNRR vanno realizzati, conclusi e rendicontati entro e non oltre il 31.12.2026, così come ci impone l’Europa.


E tutti sanno che opere così imponenti e consistenti, come quelle di cui stiamo parlando non sono temporalmente compatibili con il termine di scadenza imposto con il PNRR.
Le ultime statistiche ci indicano che, nel nostro Paese, i tempi medi per ultimare un’opera pubblica sono di 4 anni e mezzo: 2 anni e 6 mesi se ne vanno in progettazione, 6 mesi per l’affidamento dei lavori e 1 anno e 4 mesi per realizzazione e collaudo. Naturalmente tutto poi dipende dalle dimensioni dell’opera. Per quelle che superano i 100 milioni di euro — come dighe, viadotti, ponti o lotti autostradali, infrastrutture ferroviarie — si arriva fino a 14 anni e 6 mesi; per quelle fra 50 e 100 milioni ci vogliono 11 anni e 6 mesi; fra 20 e 50 milioni si scende a 10 anni e 2 mesi e così via, fino ai quasi 3 anni delle opere inferiori ai 100.000 euro.


È palese, dunque, che lasciare la realizzazione e del tratto ferroviario Caltanissetta-Xirbi sotto copertura PNRR avrebbe messo a grave rischio la rendicontabilità dell’opera.
Semmai mi chiedo come sia stato consentito caricare questi investimenti nell’ambito del PNRR.
È evidente che il governo appoggiato dal PD che ha elaborato originariamente il piano non aveva alcuna cognizione di quelle che sono le criticità nella realizzazione di opere pubbliche in Italia, mettendo a serio rischio la messa a terra degli imvestimenti.
Le affermazioni del PD, dunque sono solo frutto di sterile polemica determinata, peraltro, da chi ha avuto la responsabilità di concepire un Pnrr che ha imposto al Governo centrale alcuni aggiustamenti per non perdere finanziamenti che sarebbero irrealizzabili entro il 2026. Per fortuna il Ministro Fitto e il governo di Giorgia Meloni sono corsi al riparo.
Dunque, come precisato dal governo nazionale, a seguito dell’interlocuzione con il ministro Fitto, nessun investimento programmato in Sicilia verrà perduto ma ne sarà solo cambiata la fonte finanziaria, ove accertata l’impossibilità di realizzazione entro il 2026. Gli investimenti del Pnrr assegnati alla Regione Siciliana sono tutti in sicurezza, anzi in taluni casi le misure finanziarie risultano complessivamente incrementate.
Per quanto riguarda in particolare gli investimenti nel settore ferroviario, a fronte di un definanziamento richiesto dalla stessa Rfi al governo centrale, per l’impossibilità di assicurare la realizzazione entro il 2026, dei lotti Caltanissetta Xirbi – Lercara (470 milioni di euro) ed Enna Caltanissetta-Xirbi (317 milioni) per un totale di 787 milioni di euro, sono stati inseriti tre lotti che riguardano la velocizzazione della tratta storica Palermo-Catania (70 milioni), della Dittaino-Enna (187 milioni) e della Catenanuova-Dittaino (255 milioni) con un’assegnazione di 512 milioni di euro come copertura di maggiori costi per interventi in corso. È stato invece concordato che i due lotti Caltanissetta Xirbi-Lercara (47,1 km) ed Enna-Caltanissetta Xirbi (26,7 km) della Palermo-Catania rientrino nel contratto di Servizio tra Rfi e Stato.
Come ha dichiarato anche il governatore Schifani e come gli stessi dati certificano, complessivamente, gli stanziamenti nel settore ferroviario in favore della Sicilia si accrescono piuttosto che diminuire come sostiene .

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Flash news

Tallarita non si dimette e racconta accordi, tradimenti e capolavori del sindaco Zuccalà

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Butera. Nella seduta consiliare dedicata al dibattito politico a seguito della formazione di una nuova Giunta, l’intervento  più atteso era quello di Emilio Tallarita, consigliere di centrodestra (ha aderito a Noi moderati) che ha sostenuto dietro a un patto elettorale il sindaco del PD con l’impegno della sua nomina a presidente del consiglio.”L’accordo è stato fatto con l’uomo Zuccalà perché da me ritenuto capace e leale, un diverso rispetto a quelli che rappresentano la storia politica dell’ex PCI di Butera. Tale accordo politico è stato, in ultima analisi, un patto fra uomini che credono nella parola data e negli impegni assunti. In definitiva, l’accordo prevedeva la presidenza del consiglio alla mia persona e collaborazione attiva nella gestione amministrativa. Se il sindaco ha fatto altri accordi, che direttamente e/o indirettamente potevano riguardare l’alleanza in questione, io non ne ho mai saputo niente”.

Tallarita sottolinea che in questi due anni e mezzo ha rispettato l’accordo offrendo collaborazione totale e sostegno leale al sindaco e alla sua giunta, anche se era diffusa la lamentela, specie nelle riunioni del gruppo di maggioranza lo scarso dialogo con il  consiglio comunale e la quasi inesistente possibilità di partecipazione attiva alla vita amministrativa.Le lamentele vertevano anche sulla mancata attribuzione delle deleghe relative a lavori pubblici, tributi, personale, attività produttive e sportello unico, che il sindaco ha tenuto per sé con il risultato che questi settori sono stati pressoché abbandonati.A completare la valutazione sulla sindacatura di Giovanni Zuccalà, va detto che in questi ultimi giorni è sfumato il ruolo che egli avrebbe potuto avere con la presidenza della SRR 4 o, quanto meno, componente del suo CDA. Se ci avesse coinvolto pienamente, qualche buon consiglio e sostegno glielo avremmo potuto dare”.

“Nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, il sindaco ha sempre fatto di testa sua. Non ha riunito gli alleati e  ha dato ascolto solo al Pd.Non convocando prima me e Cristina Chimera ci ha esclusi.E noi siamo usciti dalla maggioranza perché questo modo di fare politica non ci piace, non serve al paese, ma solo a piccoli interessi di quelli che nel PD si odiano e litigano da sempre e quando c’è da  ottenere sono sempre presenti”. Da oggi dunque opposizione costruttiva con il voto solo di atti validi per la città.

Il  presidente del consiglio si è rivolto direttamente al sindaco Zuccalà nel suo intervento.” Sei stato bravissimo – gli ha detto ironicamente-sei riuscito a fare la pace con i tuoi, infatti quelli del PD che ti hanno accusato e offeso oggi ti difendono. Non sappiamo fino a quando, ma intanto questo è il tuo primo capolavoro, tanto più perché il PD ha un solo assessore e quindi si accontenta di poco. Contenti loro, contenti tutti, soprattutto tu.Sei riuscito a farmi fare la  pace con i miei, e ci tenevo tanto perché la nostra separazione era dovuta a quisquilie, che in un batter d’occhio sono state superate. Adesso posso dire, carta canta, che il sindaco Filippo Balbo è stato uno dei pochi sindaci siciliani a non dichiarare il dissesto finanziario del comune di Butera e far assumere più di 40 persone alla SRR 4;Sei riuscito a farti una giunta esclusivamente tua, infatti, mentre perdi la maggioranza che ti ha eletto, guadagni (perché sai bene quanto noi amiamo la nostra città) il consenso di tutti i consiglieri per le cose giuste che ci proporrai”.

Tallarita non si dimetterà dalla carica di presidente del consiglio. Lo ha detto chiaramente a conclusione dell’intervento.

“In base al risultato elettorale – dovuto all’alleanza che oggi non esiste più – io sono disponibile a dimettermi. Teniamo presente- ha esordito-  che io e il sindaco siamo stati frutto di un accordo: se lui vinceva (e ha vinto con il nostro determinante contributo), io sarei stato votato presidente. Quindi, se mi dimetto io, deve dimettersi lui. Anche perché, se si dimette lui, cadiamo tutti.So bene che il sindaco non si dimette e  io non mi sento abusivo, abusivo, caso mai, è il sindaco, che è stato eletto da un’alleanza che egli oggi sta tradendo e rinnegando.Non mi sento abusivo anche perché ritengo di poter dire che, se si votasse per il presidente del consiglio oggi, la maggioranza non sta dalla parte del sindaco. Non so se disporrei della maggioranza, ma sono certo che il sindaco e il PD la maggioranza in questo consiglio non ce l’hanno più”

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Politica

“Cento milioni per i distretti del cibo in Italia, Sicilia a bocca asciutta”

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Palermo – “Pioggia di milioni di euro in Italia per i distretti del cibo, la Sicilia, come spesso accade in queste occasioni, è rimasta a bocca asciutta. Perché? Il governo Schifani ci spieghi, non possiamo sempre essere la Cenerentola d’Italia in tutti i settori, mentre l’economia precipita”.

Lo ha denunciato, nel corso di un intervento a Sala d’Ercole, la deputata M5S all’Ars Stefania Campo, dopo aver appreso la notizia del finanziamento di 11 progetti per altrettanti distretti italiani del cibo per un totale di cento milioni di euro, per supportare lo sviluppo di questi organismi, nati per la promozione delle produzioni locali e la valorizzazione del territorio.

“Sono state finanziate – dice Campo – regioni piccole come l’Abruzzo e il Molise, oppure la Puglia che, con due progetti promossi, ha portato a casa in totale ben 19 milioni di euro che non sono certo bruscolini, mentre la Sicilia, che in ambito agroalimentare dovrebbe poter fare la voce grossa, è rimasta a secco. E tutto questo proprio nei giorni in cui in commissione Attività produttive stiamo discutendo il disegno di legge a mia firma per la promozione dei prodotti agricoli freschi e trasformati che non prevede alcuna copertura economica”.

“Dal governo vorremmo sapere – continua Campo – se i distretti siciliani sono stati informati di questa opportunità e messi nelle condizioni di partecipare, se qualcuno ha partecipato ed è stato escluso o cos’altro. I distretti del cibo sono molto importanti, rappresentano opportunità per ridurre lo spreco alimentare, un volano di sviluppo per le aree rurali, per la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico, per promuovere l’inclusione sociale, l’innovazione della filiera produttiva e per preservare le nostre tradizioni.

Dovrebbe essere l’assessorato a stimolarli, aiutarli per poter intercettare somme che portino sviluppo in questa regione o dobbiamo pensare che sono solo scatole vuote come le tantissime che, purtroppo, costituiscono la palla al piede dello sviluppo della nostra isola. Su questa vicenda presenterò un’interrogazione urgente al governo. Vogliamo precise e dettagliate spiegazioni di questo ennesimo schiaffo che arriva ai siciliani”.

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Balbo:”il re è nudo e sfiduciato la nuova maggioranza governerà Butera non Zuccalà”

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Si è svolta oggi la seduta comsiliare in cui il sindaco Giovanni Zuccalà ha presentato la nuova Giunta ma ha anche dovuto prendere atto di non avere più la maggioranza in consiglio.

“Il re è nudo- commenta l’ex sindaco Filippo Balbo che è consigliere di opposizione della prima ora- Zuccalà perde pure le foglie di fico e solo chi non vuol vedere non vede, nemmeno le pressioni esercitate per non vedere possono nascondere la verità! Zuccalà ha azzerato la giunta con la motivazione di rilanciare l’azione politico amministrativa, tuttavia, semanticamente, per rilanciare ci sarebbe dovuto essere un lancio in questi due anni e mezzo di amministrazione, invece, al netto di ciò che ha ereditato come opere pubbliche, concorsi già banditi, casse comunali abbastanza capienti e qualche festicciole nelle ricorrenze, che comunque sono pure esse importanti, non si è visto nulla, non c’è stato un briciolo di programmazione, Butera ha perduto la sua valenza nel comprensorio, non conta più nei settori strategici”

“Il sindacò Zuccalà in questo cambio di giunta – continua Balbo- ha perso un’occasione, quella di essere inclusivo e dialogare con tutta la maggioranza che l’ha sostenuto per trovare dei punti di condivisione e, perché no, incontrare anche le minoranze quanto meno per valutare consigli importanti data l’esperienza maturata da alcuni componenti! Oggi Zuccalà ha perso la maggioranza consiliare perdendo ben tre consiglieri che l’hanno sostenuto e, conti alla mano, non ha nemmeno la maggioranza popolare.La scelta ora è sua, può restare o andare, la sfiducia è nei fatti , la nuova maggioranza che è opposizione al sindaco continuerà a lavorare nell’interesse della comunità buterese e del territorio e soprattutto, dato i numeri emergenti in consiglio, intende governare assumendosi la responsabilità di percorsi, procedure, provvedimenti per risollevare la condizione dei Buteresi”.

“Personalmente e a nome di tutto il gruppo di opposizione porgo le congratulazioni e l’augurio di un buon lavoro alla nuova giunta, e ci poniamo a disposizione per qualsiasi tipo di collaborazione”- conclude.

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