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FdI:chiesto l’azzeramento del direttivo gelese. Risolto il caso dei 2 capigruppo

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Fratelli d’Italia cresce, vuole essere leader nella coalizione ma prima deve risolvere i suoi problemi interni.

Oggi c’è stata una riunione alla presenza del deputato Giuseppe Catania e dal dibattito interno è scaturita la richiesta dell’azzeramento del direttivo del partito gelese guidato da Totò Scuvera.

Serve girare pagina, procedere ad una nuova organizzazione che tenga conto delle varie anime di FdI, dei tanti gruppi che hanno aderito durante l’ultima tornata elettorale e della fusione con Diventerà bellissima. Insomma, il coordinatore cittadino Totò Scuvera, verso cui sono state avanzate anche delle critiche, dovrebbe presto cedere il passo ad una nuova guida del partito.

Ma non si poteva non affrontare la questione incresciosa  della coesistenza di due capigruppo cioè Totò Scerra e Vincenzo Casciana. Una staffetta a fine mese vedrà Casciana prendere il posto di Scerra.

Così si è deciso. Pare che Scerra, ufficialmente capogruppo agli atti della presidenza del consiglio, abbia dato disponibilità a fare un passo indietro nell’interesse dell’unità del partito.

Ma è stato chiesto anche che il partito a tutti i livelli intervenga per  cancellare l’imbarazzante situazione della permanenza tra le sue fila del consigliere Giuseppe Caruso che è stato presente in aula solo il giorno in cui ha giurato e non ha apposto la sua firma alla mozione di sfiducia impedendo  così che venisse discussa in aula.

I meloniani sospettano che dietro ci sia lo zampino del sindaco la cui maggioranza non ha mai posto in aula il caso di un consigliere sempre assente che potrebbe invece decadere dopo 3 assenze consecutive. Perché ciò non avvenga deve inviare le giustificazioni alla presidenza del consiglio. Lo ha fatto?  I componenti del partito non lo sanno ma vogliono che il caso si risolva. Un partito che vuole essere leader non può avere situazioni anomale e poco chiare agli elettori.

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Attualità

“Comuni Ricicloni”: dimezzata in sette anni la produzione di rifiuti indifferenziati

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Una Sicilia sempre più “Riciclona”, che di anno in anno grazie all’impegno delle tante amministrazioni comunali e di milioni di cittadini siciliani sta avviando un concreto cambiamento nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Lo dimostra il numero delle realtà che, a fine 2023, hanno superato il 65% di raccolta differenziata: sono ben 303, cioè quasi l’80% dei comuni siciliani.

Cresce, inoltre, di anno in anno il numero dei Comuni Rifiuti Free, passati dai 33 del 2020 ai 98 del 2023, caratterizzati da una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 75 kg pro capite. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2024, presentato oggi a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, presso lo Spazio Mediterraneo, nell’ambito della sesta edizione di Sicilia Munnizza Free, la campagna di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti e avviarla verso l’economia circolare.

Nella classifica dei Comuni Ricicloni stilata da Legambiente Sicilia svettano quest’anno Santa Cristina di Gela, Comune Rifiuti Free assoluto con 16,6 kg RI/ab e il 90,5%, e Mirto, che con il 93,8% si conferma il Comune con la migliore percentuale di raccolta differenziata. Cresce complessivamente la raccolta differenziata nella regione, che si attesta sopra il 55% (55,7% Dati Dipartimento Regionale Rifiuti – 55,20% Dati Ispra), e diminuisce la produzione di rifiuti indifferenziati: poco meno di 950 mila tonnellate nel 2023, con un decremento del 47% rispetto al 2017.

In questa edizione del dossier, il focus è dedicato in particolare ai Comuni siciliani che producono meno rifiuti indifferenziati e che riescono, pertanto, a sfuggire alla crisi delle discariche e a contenere i costi nella tariffa a carico dei cittadini.

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Attualità

Al Museo Civico di Niscemi si presenta “I luoghi della memoria di Gela, Butera, Mazzarino e Niscemi”

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Il libro “I luoghi della memoria di Gela, Butera, Mazzarino e Niscemi” verrà presentato domani, sabato 25 gennaio alle 17, al Museo Civico di Niscemi. Una pubblicazione curata dall’associazione culturale Lamba Doria con il patrocinio del comando militare dell’Esercito in Sicilia e dei quattro comuni coinvolti.

Numerosi gli interventi previsti. Al termine della presentazione, verrà dato spazio anche una mostra fotografico sullo sbarco degli alleati (dall’archivio di Totò Ravalli). 

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La Cgil sostiene la protesta dell’Anm

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In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, la Cgil e la Fp Cgil di Caltanissetta sosterrà la protesta dell’Associazione nazionale magistrati, in quanto la riforma messa in campo dal Governo viola i principi di indipendenza della Magistratura e non risolve le gravi criticità presenti nel Ministero, a partire da una carenza ormai sistematica e strutturale del personale dipendente e dalla mancanza di iniziative concrete per una seria informatizzazione dei procedimenti.

La segretaria generale della Cgil Rosanna Moncada dichiara:”Il Ministero della Giustizia è un amministrazione inadeguata e gravata da mille vincoli, ma la riforma proposta dal Governo non garantirà una giustizia più veloce né più giusta e produrrà solo effetti negativi per i cittadini. E’ a rischio l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura sancita dalla nostra Costituzione”.

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