La varietà del mondo si connota con la specificità che crea le differenze fra i popoli. Ogni popolo, ogni gruppo sociale, ogni etnia si sviluppa con caratteristiche peculiari. E’ così che nascono e si sviluppano le lingue, gli usi, i costumi tipici la musica. Nasce così la musica popolare che, oggi diventa d’elìte rispetto al concetto naturale ed al contesto pop.
La musica tradizionale, o popolare o folcloristica, è un genere musicale che include le musiche appartenenti alla tradizione popolare e folcloristica. in questa definizione rientra anche la musica etnica. È stata definita in vari modi: come “musica trasmessa oralmente” e suonata abitualmente da tempo immemorabile, come “musica delle classi più povere” o ancora come musica creata da autori sconosciuti. Questo genere si diffuse dal rinascimento con compositori come Palestrina. La trasmissione orale nasce prima del XX secolo, contadini e operai erano generalmente analfabeti e l’acquisizione delle canzoni era affidata alla loro memoria, senza la mediazione di libri, registrazioni o altri mezzi di trasmissione.
Ogni regione ha la sua connotazione particolare, come succede per i dialetti. Nell’ambito della musica popolare in Sicilia opera il gruppo di origine ragusana “Faciti Rota” che ha partecipato al MedFest di Buccheri, come anche due gruppi gelesi. Canti antichi e più recenti, ricerche storiche su musiche e versi e balli trascinatori lo caratterizzano e hanno coinvolto intere schiere di giovani. Perché la musica non ha anno di scadenza: ha solo il potere di affascinare e far immergere anche i meno sensibili.
Il nome del gruppo “ Faciti rota” è un invito a disporsi in cerchio, donne e uomini, e a iniziare le danze. Questa frase ha dato il nome alla nostra compagnia che organizza e accompagna le feste da ballo, alternando brani cantati della musica di tradizione orale della Sicilia, con brani tipici strumentali di accompagnamento del ballo, con il culmine nella contraddanza siciliana, che verrà eseguita durante il concerto, formando un cerchio di circa 20 persone in coppia, del pubblico. Gli strumenti utilizzati creano forti emozioni perchè suggestivi e caratterizzano le musiche di tradizione del Sud Italia e dell’area mediterranea: la fisarmonica, la chitarra battente, il marranzano e i tamburi a cornice. Le musiche e i canti sono scanditi dai ritmi eseguiti sui tamburi a cornice, tipici della tradizione dei balli siciliani e delle tarantelle. La compagnia siciliana “Faciti Rota” è un gruppo musicale che ripropone brani tradizionali siciliani e del sud Italia rielaborati, insieme a brani originali, eseguiti dal vivo con strumenti acustici, con le movenze di danzatrici. Musicisti e cantanti maturi, in grado di profondere nella musica la loro esperienza e la cultura che nasce dalla ricerca.
Questa la composizione: Salvatore Dipasquale Voce; Marranzano, Tiziana Bellassai; Voce, Saro Tribastone; Chitarra Battente, Chitarra Acustica Gianfranco Rafalà; Fiati: Peppe Di Mauro, Tamburo a cornice; Voce, Francesco D’Amico; Basso elettrico, Nerina Cavallaro; Danzatrice Luana Piazza; Salvo Puma, fonico.
I ‘Faciti Rota’ hanno un lungo carnet di esibizioni, dal 2011 a oggi, in diverse rassegne e spettacoli, riscuotendo notevole successo e coinvolgendo i presenti in balli e danze frenetiche: 2022: Medfest a Buccheri; Sagra della Focaccia in Contrada Barco, Modica; Cicerchiafest a Licodia Eubea. 2021: Cunti e canti di nuvena nella Sicilia antica a Melilli, Sciacca, Sortino, Priolo Gargallo, Ragusa Ibla, Lentini; Ragusa, Sicily Folk Fest a Roccafiorita (ME), Militello Val di Catania (CT). 2020: Canicattini. 2019: Palazzolo Acreide, Capo d’Orlando, Siracusa, Pozzallo, Modica, Marina di Modica, Canicattini Bagni; Antica Fiera di San Francesco, Savoca. 2018: Festa della Vendemmia a Piedimonte Etneo; Iblafolk a Ragusa; Street Food Fest a Catania; Ferla, Floridia, Palazzolo Acreide, Punta Secca, Modica, Siracusa, Carpineto Romano, Genazzano, Comiso, Acate. 2017: Sagra del Torrone a Caltanissetta; Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Priverno (LT), Pietraperzia (EN), Santa Croce Camerina. 2016: Pachino, Lido di Noto, Modica, Vittoria, Ragusa, Piedimonte Etneo. 2015: Pozzallo, Ragusa. 2014: Contrada Donnagona, Frigintini, Pozzallo. 2013: Ragusa Ibla, Comiso, Monterosso Almo, Palazzolo Acreide, Sampieri, Marina di Ragusa, Portopalo, Rosolini. 2012: Tanzlust a Freistadt (Austria); Marranzano World Fest a Catania, Agrifiera a Testa dell’Acqua, Noto; Chiaramonte, Ispica, Scicli, Ragusa, Crotone, Le Castella, Torre Canicarao, Tarantafest a Milo, Favignana, Linguaglossa, Marianopoli, Palazzolo Acreide, Catania, Floridia, Scicli. 2011: Taranta Sicily Fest a Scicli, Notte del Sorriso a Capo D’Orlando, Rassegna di Musica Etnica a Noto, Catania, Giarre, Valverde, Ragusa, Sampieri, Scicli, Vittoria, Acate, Santa Croce Camerina, Modica.
Ha sollevato un polverone la nota dei residenti di Borgo Valentina sulla rimozione delle panchine della piazzetta dell’amicizia. Hanno preso la parola anche esponenti della politica locale, valutando l’ episodio con parole altisonanti. Adesso riceviamo una risposta di un altro residente, Antonio Cipolla, che fornisce la sua versione diametralmente opposta.
“Mi preme chiarire la vicenda delle panchine di Borgo Valentina. Partendo dal fatto che quelle panchine sono state apposte abusivamente non dall’amministrazione, ma da un residente senza chiedere autorizzazione alcuna e tramite conoscenze, perché quelle panchine erano state spostate da qualche altra parte per fare dei lavori comunali (da qualche informazione presa in passato quando ce le siamo trovate installate lì), e mai più ritornate nel posto dove dovevano andare.
Aggiungo che quelle panchine non erano assolutamente frequentate da famiglie con bambini del quartiere, ma da ragazzi che a tutte le ore della notte soprattutto, ma anche del giorno, gruppi anche numerosi, arrivavano addirittura quasi come fosse un appuntamento fisso alle 2, 3 di notte per riunirsi lì, se non altre volte alle 22/23 per rimanere là anche fino alle quattro di mattina, addirittura oltre gli schiamazzi giocando al pallone a notte fonda e sentendosi la musica dalle auto oppure con casse portatili molto forti (e ho video che lo dimostrano), comodi in piazzetta, costringendoci ogni notte a chiamare la polizia che purtroppo non sempre viene, costringendo noi residenti a non dormire la notte e andare al lavoro l’indomani senza sonno.
Ormai molti residenti come me, specialmente quelli che siamo limitrofi a quel luogo, eravamo totalmente esasperati e tanti a differenza di quello che c’è scritto, abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo del fatto che finalmente le panchine se ne sono andate. Il Comune occorre precisare che penso si sia solo ripreso quello che era di sua appartenenza per rimetterle sicuramente in luoghi comunali, e non privati non autorizzati dove soprattutto vi è molta gente che, al contrario, non ne poteva più”.
Il 14 febbraio è ricordato come il giorno dell’amore e dei regali. Ma altro che amore e regali, per i residenti di Borgo Valentina invece, da quest’anno, lo ricordano come il giorno dello scippo. Protagonista le panchine vaganti di Gela che da anni si vedono in vari punti della città e che oggi creano discordia.
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo questa nota a firma dei residenti.
“Ha dell’incredibile quanto accaduto a Borgo Valentina il 14 Febbraio, il Comune di Gela spoglia il quartiere invece di valorizzarlo!
Da anni i residenti si prendono cura, di uno spazio esterno nel periodo primaverile ed estivo con la pulizia e la sistemazione di giochi per bambini con grande sacrificio visto che questo viene fatto a spese dei residenti.
La piccola piazzetta non è ancora stata ceduta ufficialmente al Comune, ma per i residenti è diventata un punto ad uso delle famiglie e dei bambini del quartiere: lo spazio è stato chiamato ‘Piazzetta dell’amicizia’ .
L’ amministrazione Greco aveva pensato di sistemare lì qualche panchina per arricchire la piazzetta: i residenti le hanno poi colorate e abbellite con giochi e scivoli, creando uno spazio sicuro per i figli dei residenti. Hanno tagliato l’erba alta in primavera e realizzando opere di disinfestazione in estate …
E cosa succede il 14 Febbraio ? Un camioncino del Comune, con personale della ditta Ghelas e addirittura un consigliere comunale a bordo, si presenta e porta via le belle panchine, senza una spiegazione plausibile, visto che erano state sistemate lì dall’ amministrazione comunale precedente a questa di cui lo stesso sindaco faceva parte.
Tutto questo senza un motivo. I residenti oggi pensano: “chissà forse per far piacere a qualche amico che abita vicino la piazzetta perché evidentemente il suono delle risate dei bambini da’ fastidio.
Invece di preoccuparsi di migliorare il quartiere e garantire ai nostri figli spazi di socialità e gioco, il Comune di Gela ci leva tutto, lasciando un quartiere già in difficoltà ancora più abbandonato e spoglio. I quartieri non vanno spogliati, vanno curati. Tutti i bambini di Gela hanno gli stessi diritti, e le periferie non possono essere trattate come zone di serie B.
Pretendiamo che il Comune spieghi pubblicamente quanto accaduto e, soprattutto, restituisca ai residenti di Borgo Valentina ciò che è stato tolto senza motivo. Non ci faremo mettere da parte né permetteremo che la voce dei nostri bambini venga zittita così facilmente! Gli anziani e gli adolescenti di Borgo Valentina non si arrendono!”
Il consigliere comunale indicato dai residenti è Massimiliano Giorrannello. Gli abbiamo chiesto lumi.
“È vero, c’ero io quel giorno al Borgo Valentina per assistere al lavoro della Ghelas.
Il fatto è che quelle che indicano i cittadini sono le panchine della legalità regalate da Don Luigi Ciotti a Gela al tempo dell’amministrazione Crocetta che pian piano sono sparite dal centro storico. In questo caso alcune di quelle panchine si trovavano al Belvedere adiacente alla chiesa dei padri Cappuccini a disposizione dei cittadini che godono della vista di quel sito.
Inoltre ci risulta che quell’area sia privata.
Se i residenti hanno l’autorizzazione all’uso dello spazio esterno, facciano regolare richiesta e il Comune sarà ben lieto di assegnare anche perché molte panchine adesso si trovano nei magazzini comunali, ma è necessario seguire la normale procedura e tutto si appiana”.
Le panchine della legalità sono state donate come simbolo di normalità ma, nel tempo, ‘hanno fatto giri immensi’, sparite dal centro storico e avvistate in angoli e viuzze e adesso creano discordie….
Stavo sperimentando nuove idee per un aperitivo di benvenuto da proporre al ristorante, ed ho cavato dal mio cilindro magico da chef un’idea davvero graziosa e saporita. Una crema di carote che userò su una tartelletta di brisée con una spolverata di sesamo, ma potrebbe essere benissimo gustata come portata principale vegana accompagnata con dei crostini oppure come salsa di accompagnamento per pesce o magari con una carne come l’anatra.
La realizzazione è molto semplice. Pelate delle carote ed affettatele. Tuffate le carote in un leggero soffritto di aglio e peperoncino e lasciate prendere il calore qualche minuto. Allungate la cottura usando del brodo vegetale o anche semplicemente dell’acqua. A metà cottura aggiungete una cucchiaiata di miso, niente sale ma solo qualche goccia di salsa di soia e proseguite la cottura fino a quando le carote saranno morbide.
A fine cottura aggiungete del succo di arancia fresco ed una grattatina della sua scorza. A questo punto frullate il tutto montando leggermente con un olio evo fragrante. Il risultato deve essere cremoso, non troppo liquido. Dolce, piccante, umami, agrumato. Niente male per un aperitivo di benvenuto originale.