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Enzo Salsetta è volato fra i suoi ‘Angeli’

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Due ore fa, alle 19, è spirato Vincenzo Salsetta, poeta e erede culturale della intellighenzia di Gela, dopo una lunga malattia che ha bloccato la sua produzione letteraria.

Aveva 75 anni. Dipendente dell’Enichem, alternava la chimica alla poesia, fino a quando non ha scelto definitivamente la cultura. Amico storico del Governatore della Sicilia Crocetta, ha collaborato col Comune di Gela, ai tempi della sindacatura, per dare il suo contributo letterario in molti eventi. Poi una malattia lenta ed inesorabile ha rallentato il suo impegno, fino a quando oggi, si è arreso, lasciando i suoi 4 figli e nipoti.

Queste le sue opere:

– Angeli , Catania 1985 Poesie

– Anael, Catania 1987

Poesie e racconti

– I giardini del silenzio, Messina 1990

Elogio ai cimiteri, foto e poesie

– Ecoys, Messina 1991

Poesie

– Kokalos, Messina 2001

Poema sicano

– L’io del poeta, Messina 2004

Satira sul poeta

– Il libro dell’amore segreto, Gela 2005

Poesie a tema religioso

La cerimonia di saluto si terrà domani alle 11 nella Casa del commiato di via Palazzi n.3 alla presenza della Comunità Baha’I

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Attualità

La festa per i 100 anni del prof. Galesi

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Una comunità in festa per i cento anni del prof. Vincenzo Galesi: a Niscemi gli auguri dell’amministrazione guidata dal sindaco Massimiliano Conti, con i suoi assessori, ma anche gli auguri di mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale già vescovo della diocesi di Piazza Armerina.

È arrivato l’omaggio ad un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla cultura e al servizio: docente, educatore, si è dedicato anche al ministero del sacerdozio. Le sue pubblicazioni e l’intera attività portata avanti nella sua lunga vita ne hanno fatto un punto di riferimento, stimato e sicuro, per tante generazioni.

Al prof. Galesi gli auguri e l’affetto anche degli editori, del direttore e delle redazioni de Il Gazzettino di Gela e di Radio Gela Express.

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Focus sull’osteoporosi fra i medici del territorio

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Focus sul tema spinoso dell’osteoporosi stamattina all’ Hotel Peretti, su organizzazione del settore specialistico.

Si sono confrontati gli igienisti ospedaliera di Gela , la direzione medica del presidio ospedaliero, reumatologi , ortopedici, medici di senologia, medici di famiglia per fare il punto sulla prevenzione sulla malattia osteoporotica.

Ecco il programma degli interventi con i relatori:

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea. Questa situazione porta a un aumento del rischio di frattura (in particolare di vertebre, femore, omero, ossa del polso e della caviglia) per traumi anche minimi. L’osteoporosi viene distinta in due forme: primaria, che include le varietà post-menopausale e senile, e secondaria, che è dovuta a diverse patologie e all’assunzione di alcuni farmaci nel medio-lungo periodo.

Nel corso della vita, circa il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni.
Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Secondo i dati ISTAT relativi all’anno 2020, l’8,1% della popolazione italiana (il 13,5% delle femmine e il 2,3% dei maschi) ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi, con prevalenza che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, in particolare nelle donne dopo i 55 anni, fino a raggiungere il 32,2% oltre i 74 anni (il 47% delle femmine e il 10,3% dei maschi).

Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali.
La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% a un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura.

Lo scheletro si sviluppa rapidamente durante l’infanzia, la pubertà e l’adolescenza, raggiungendo le sue dimensioni e densità minerale massimali intorno ai 20-25 anni di età (picco di massa ossea). Dopo il raggiungimento del “picco” e sino alla menopausa nella donna e ai 65-70 anni nell’uomo, i processi di rimodellamento dell’osso rimangono in equilibrio, a meno che non siano presenti malattie, condizioni o terapie farmacologiche particolari.
Successivamente il riassorbimento osseo tende a prevalere sulla formazione di nuovo osso e lo scheletro inizia a perdere minerali con conseguente riduzione della massa ossea.
Le caratteristiche genetiche individuali sono importanti in questo processo, ma lo sono altrettanto alcuni fattori di rischio modificabili quali la sedentarietà e la scarsa attività fisica, l’alimentazione non equilibrata povera di calcio e ricca di sale, il consumo rischioso e dannoso di alcol, l’abuso di caffeina, l’eccesso ponderale (sovrappeso e obesità), l’eccessiva magrezza, i disturbi del comportamento alimentare e il tabagismo. Inoltre, le donne hanno, rispetto agli uomini, una minore massa ossea e la riduzione degli ormoni sessuali che si verifica con la menopausa ne determina una più rapida e precoce perdita.
Una crescita ossea non ottimale nelle prime fasi della vita incide negativamente sulla salute dello scheletro quanto la perdita di massa ossea in età più avanzata e pertanto la prevenzione primaria dell’osteoporosi deve iniziare fin dalla prima infanzia.
Per proteggere la salute delle ossa è necessario mantenere un’alimentazione equilibrata e corretta e uno stile di vita sano e attivo.
Per “costruire l’osso” in età pediatrica è molto importante l’assunzione di calcio e vitamina D, ma quantità adeguate di calcio con la dieta sono necessarie anche in età successive, per minimizzare la perdita della massa ossea, in entrambi i sessi. Per la vitamina D, a tutte le età, è importante anche una appropriata esposizione alla luce solare.

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Fisioterapisti e professionisti sanitari di Agrigento, Caltanissetta ed Enna a confronto

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Agrigento – Stamattina, al museo Griffo, relatori d’eccezione hanno discusso di tematiche che hanno importanti ricadute sui cittadini Fisioterapisti e professionisti della sanità, della riabilitazione, della prevenzione e tecnici sanitari a confronto su un tema che, inevitabilmente, si riflette sui destinatari del servizio sanitario: i cittadini.

A discutere sugli “Aspetti giuridici delle professioni sanitarie in Italia – Attualità e prospettive future” relatori di un certo calibro, quali Piero Ferrante, presidente Fnofi; Teresa Calandra, presidente di Fno Trsm Pstrp, e ancora Francesco Saverio Proia, Gioacchino Sanfilippo, Maria Laura Lo Presti, Giampiero Cimino, Martina Proetto e Daniela Falconieri durante il convegno che si è avvalso della direzione scientifica di Domenico Contino, presidente Ofi Caltanissetta, Agrigento ed Enna; Alessandro Gravina, presidente Tsrm Enna e Vincenzo Santoro, presidente Tsrm Caltanissetta e Agrigento, innanzi a un pubblico di professionisti accorsi dalle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna.

“Il convegno – afferma Domenico Contino – è di fondamentale importanza per la crescita dei fisioterapisti e dei professionisti sanitari. Gli argomenti sono stati centrati sull’evoluzione normativa che ha visto le professioni sanitarie negli ultimi 20 anni crescere in maniera esponenziale per rispondere sempre meglio ai bisogni di salute dei cittadini. Le nostre professioni, quindi, hanno aumentato le competenze e la professionalità nel corso di questi anni e adesso iniziano a essere applicate norme importanti che hanno regolamentato nel migliore dei modi l’esercizio professionale. Gli aspetti giuridici – conclude il presidente Contino – riguardano la professione e hanno una notevole importanza perché occorre essere al passo coi tempi anche in considerazione dell’evoluzione del nostro Servizio sanitario nazionale ormai proiettato verso una visione europea”.

Diversi gli argomenti trattati, dall’Evoluzione storica delle Professioni sanitarie e le prospettive future al Consenso informato e atti sanitari passando per Il nuovo concetto di salute secondo l’Oms e la comunicazione in ambito sanitario. Dopo la pausa pranzo, sono stati approfonditi argomenti di rilevante importanza quali l’autonomia delle professioni sanitarie e l’autonomia della formazione universitaria e il quadro dei titoli e delle qualifiche. “Durante il convegno – dichiara Piero Ferrante – sono state fatte delle profonde considerazioni per quanto riguarda il passato ma con un occhio attento al presente e ancor più attento al futuro. È importante che le professioni sanitarie collaborino tra loro attraverso strette connessioni perché tutti dobbiamo essere uniti nel comprendere che il destinatario della nostra azione è il cittadino, la persona”.

Al termine del convegno, si è svolta una tavola rotonda dedicata all’approfondimento dei temi trattati. “Senza dubbio questo è un momento importante per la crescita culturale e professionale dei nostri iscritti – spiega Vincenzo Santoro – Siamo convinti che la contaminazione tra le professioni sanitarie e dei fisioterapisti possa apportare beneficio alla sanità e, di conseguenza, alla salute dei cittadini. Contaminarsi, infatti, significa scambiare conoscenze, informazioni, esperienze culturali e professionali di indubbio valore. Ma c’è di più.

Il nostro obiettivo è anche di riattivare l’entusiasmo e la passione verso il nostro mestiere – cose che con gli ultimi accadimenti in termini di violenza nei luoghi sanitari, sono andate scemando – perché, come mi piace ricordare, chi lavora con passione non si fermerà mai e lavorerà bene

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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