Come annunciato ieri sera dal Sindaco Lucio Greco, nel corso di una diretta Facebook, è stata predisposta in queste ore una mail istituzionale per raccogliere la disponibilità delle famiglie e dei cittadini di Gela all’accoglienza dei profughi ucraini. Eccola: emergenzaucraina@comune.gela.cl.it
A questo indirizzo potranno pervenire tutte le candidature. Gli uffici comunali (e quelli del settore Servizi Sociali in particolare, cui spetterà l’esame delle domandine) sono al lavoro per far si che la macchina amministrativa cammini di pari passo con quella della solidarietà. Le famiglie che si dichiareranno disponibili ad accogliere, dovranno precisare se il periodo dev’essere di 3 mesi, 6 mesi o 1 anno.
Il Comune di Gela sarà la cabina di regia che gestirà gli arrivi, in sinergia con la Prefettura di Caltanissetta, cui spetta la parte organizzativa a livello provinciale, con la diocesi di Piazza Armerina, la Caritas e con le molteplici realtà associative e di volontariato del territorio, tutte già all’opera per reperire immobili e avviare i centri di raccolta per cibo, vestiti e beni di prima necessità da destinare a grandi e piccini.
“Sapevo di poter contare sulla generosità dei miei concittadini, – commenta il Sindaco Lucio Greco – ed infatti stiamo già raccogliendo moltissime adesioni. La nostra comunità si conferma, come sempre nei momenti di crisi e di difficoltà, sensibile, aperta ed ospitale. Tante sono le famiglie che mi hanno già contattato e che sono pronte ad accogliere i cittadini ucraini. Noi, come Comune, stiamo anche cercando immobili di nostra proprietà da mettere a disposizione, è in corso un dialogo con l’Ipab e siamo pronti pure a convertire gli immobili confiscati alla mafia. E’ in corso un censimento a 360 gradi, ci stiamo organizzando al meglio delle nostre possibilità per non far mancare nulla a chi arriverà e per alleviare il dolore di chi, da un giorno all’altro, è stato posto di fronte all’orrore della guerra. Sappiano, i cittadini ucraini, che Gela è pronta ad accoglierli e ad alleviare le loro sofferenze. Qui troveranno fratelli e sorelle con un enorme bagaglio di umanità, affetto e vicinanza”.