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Politica

Elezioni: ecco i risultati della Sicilia

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Palermo – È ancora in corso lo spoglio delle schede in alcuni centri in Sicilia e Sardegna, dove numerosi Comuni (128 siciliani e 39 sardi) hanno votato il 28 e 29 maggio per una nuova tornata di elezioni amministrative.

Quattro i capoluoghi di provincia chiamati alle urne in Sicilia: Catania, Trapani, Siracusa e Ragusa. Nessun grande centro sardo ha invece dovuto eleggere il nuovo sindaco in questi giorni. Gli unici due Comuni con più di 15mila abitanti che hanno votato sono Assemini, nella Città metropolitana di Cagliari, e Iglesias, nella provincia del Sud Sardegna. Nei Comuni con una popolazione che supera i 15mila cittadini, nel caso nessun candidato ottenesse la maggioranza richiesta, si andrà al ballottaggio domenica 11 e lunedì 12 giugno.

In Sicilia, a differenza che nel resto d’Italia, dove serve il 50%+1, per essere eletti al primo turno basta ottenere il 40%. L’affluenza in Sardegna ha toccato il 63,22%, superando la scorsa tornata elettorale (63,07%). In Sicilia è arrivata al 56,39%.

A Catania si sfidavano sette candidati.

Quando sono state scrutinate 143 sezioni su 336 in testa c’è nettamente il candidato del centrodestra Enrico Trantino, al 68,54%. Segue, al secondo posto, il candidato del centrosinistra Maurizio Caserta, che si ferma però al 22,11%. Caserta, nonostante i dati ufficiali siano ancora indietro, già ieri ha fatto sapere di aver telefonato a Trantino per congratularsi. 

In corsa, ma con percentuali di pochi punti percentuali, anche Vincenzo Drago (Socialismo democratico Psdi); Giuseppe Giuffrida (Catania risorse); Giuseppe Libera (Movimento popolare catanese); Gabriele Savoca (De Luca per Catania e Sud chiama Nord) e infine Lanfranco Zappalà (lista Lanfranco Zappalà).

Con tutte le 67 sezioni scrutinate, a Trapani è ufficiale la rielezione al primo turno del sindaco uscente e candidato di centrosinistra, Giacomo Tranchida, che ha ottenuto il 42,45%. Secondo è arrivato il candidato di centrodestra, Maurizio Miceli, al 37,23%. Più indietro Francesco Brillante, al 13,63%, e Anna Garuccio, candidata civica insieme a La mia Trapani, con il 6,69%.

La sfida a otto di Siracusa si risolverà invece al ballottaggio. Quando sono state scrutinate 118 sezioni su 123, in testa c’è Ferdinando Messina, su cui ha puntato il centrodestra, primo con il 32,33% delle preferenze. Il sindaco uscente, Francesco Italia, appoggiato da varie liste civiche (Francesco Italia Sindaco, Oltre Movimento per la RigenerAzione, Noi per la Città e Siracusa più verde), al momento è al 23,81%. Poco dietro, in terza posizione, la candidata del centrosinistra-M5S Renata Giunta con il 19,43%. In corsa ma con percentuali più basse anche l’ex sindaco Giancarlo Garozzo (Fuori Sistema, Grande Siracusa e SiAmo Siracusa), Michele Mangiafico (Movimento Civico 4), Edy Bandiera (Udc, Salviamo Siracusa e Lista con Edy Sindaco), Roberto Trigilio (Sud chiama Nord De Luca e Trigilio Sindaco Sicilia Vera) e Abdelaaziz Mouddih, detto ‘Aziz’, appoggiato da Vespri Siciliani.

A Ragusa è stato confermato Giuseppe Cassì, eletto nella scorsa tornata insieme a Fratelli d’Italia. Questa volta si è presentato a capo di una coalizione di liste civiche (Peppe CasSÌndaco, De Luca per Cassì, Ragusa Terra Madre, Ragusa Futura e Ragusa Prossima). Quando sono state scrutinate tutte le 71 sezioni, ha ottenuto uno schiacciante 62,92%. Segue, al secondo posto, il candidato del centrosinistra (appoggiato dal Pd) Riccardo Schininà, molto lontano al 19,47%. Il centrodestra ha scelto questa volta Giovanni Cultrera (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Ragusa in Movimento e Insieme), che si è fermato al 9,71%. I pentastellati hanno sostenuto Sergio Firrincieli, con il supporto anche della lista Siamo Comunità, che ha preso il 7,90%.

“I cittadini siciliani hanno confermato di apprezzare il buon governo di Centrodestra e la proposta della Lega di Matteo Salvini – dice Annalisa Tardino, deputata della Lega –

A scrutini ancora in corso possiamo con certezza dire che ci saranno tanti nuovi amministratori che rappresenteranno il nostro Movimento, riconfermando i Sindaci uscenti ed eleggendo tanti giovani e competenti consiglieri comunali, incluso in consessi civici in cui entriamo per la prima volta, dall’agrigentino al catanese, finanche a Pantelleria. In alcuni comuni siamo prima lista assoluta, e in altri prima lista di Centrodestra!

Complimenti, poi, alle sezioni storiche della Lega Salvini Premier, che con orgoglio ed il lavoro di anni hanno portato i propri militanti  in consiglio comunale.
Un grande grazie a chi ha con passione e senso civico contribuito all’elezione degli amici in lista senza raggiungere l’obiettivo.

Altre sfide ci aspettano: vince la squadra”.

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Lorefice:”Schifani ha detto bugie sul porto.Chieda scusa ai gelesi”

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Senatore Pietro Lorefice  (M5S) esprime la sua perplessità sui contenuti dell’accordo attuativo sul porto di Gela, evidenziando una posizione diversa rispetto all’entusiasmo mostrato dal Presidente Schifani e dai suoi sostenitori:

“Mentre vedo il Presidente Schifani e i suoi sodali esultare per la firma dell’accordo attuativo sul porto di Gela, sento il dovere di alzare la voce e riportare la discussione su un binario più realistico – dice Lorefice – Prima di brindare, la Regione dovrebbe chiedere scusa ai cittadini gelesi per anni di lungaggini, ritardi e promesse non mantenute”.

“Non sono state solo le correnti marine a insabbiare il porto – continua il senatore – ma l’incapacità e l’indifferenza dimostrate dalla politica regionale di Musumeci prima e di Schifani adesso, verso una città che ha sofferto troppo”.

Il Senatore Lorefice sottolinea come, invece di ringraziare Eni per i fondi destinati al progetto, la Regione dovrebbe riconoscere che tali risorse appartengono di diritto ai cittadini di Gela. “Sono il minimo risarcimento per il danno ambientale e sociale che la città ha subito. Non è l’Eni a fare un favore a Gela, ma è Gela che ha pagato a caro prezzo lo sviluppo altrui,” afferma Lorefice.

Inoltre, il Senatore denuncia lo spreco di 1.700.000 euro destinati a interventi considerati discutibili e spesso inutili, invitando le autorità a fare chiarezza. “È ora di smetterla con i proclami trionfali e iniziare ad assumersi la responsabilità di ciò che si è tolto e non dato a Gela,” conclude Lorefice.

Il Senatore Lorefice invita le istituzioni regionali a riconsiderare le loro azioni e a mettere al centro gli interessi e il benessere dei cittadini gelesi, che hanno subito a lungo ritardi e inefficienze nella realizzazione di progetti fondamentali per lo sviluppo della città.

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Anna Comandatore giura come assessore a Mazzarino.Nominato pure il vicesindaco

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Il sindaco di Mazzarino Mimmo Faraci, ha nominato il vice sindaco nella persona di Gesualdo Egidio e a sorpresa pure un assessore gelese.È’ Llavv.Anna Comandatore che ottiene così in trasferta quel riconoscimento che non ha avuto nella sua città. Esponente storico della Destra, dirigente regionale del movimento Diventerà bellissima di Nello Musumeci, è stata consigliere comunale dal 2015 al 2018 sotto la sindacatura Messinese e candidata alle Regionali. Nelle ultime Amministrative non si è rivista nel gruppo di FdI e si è avvicinata invece al gruppo dell’on. Marco Falcone candidandosi nella lista di Forza Italia. La settimana scorsa ha fatto scalpore la sua nomina da parte del sindaco Di Stefano che è di parte politica opposta, a componente dell’Oiv, nomina poi revocata per mancanza del requisito di 6 mesi di iscrizione all’albo. 

Un mese movimentato per Anna Comandatore che ha ricevuto subito dopo la proposta del sindaco di Mazzarino. L’avv.Comandatore ha accettato di buon grado di mettere al servizio della comunità di Mazzarino le esperienze tecniche e politiche maturate negli anni.”La nomina dell’avv.Comandatore è una nomina tecnica ma anche politica.Cercavo una figura con le sue caratteristiche e non ho badato ai confini territoriali. Lo farò ancora se dovesse esserci in un città diversa da Mazzarino la persona adatta a ricoprire il ruolo che serve per rendere forte e incisiva l’azione amministrativa”.

Anna Comandatore ha avuto assegnate le deleghe alla legalità, affari generali, trasparenza amministrativa, rapporti tra Giunta e Consiglio comunale, personale, politiche giovanili, pari opportunità e diritti degli animali.

Egidio Gesualdo, oltre alla vicesindacatura, la solidarietà sociale, Sport, turismo, spettacoli, eventi, manutenzione e agricoltura



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Alabiso (Pd):”contro le vecchie logiche, servono dialogo e scelte condivise”

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“Sono contro le vecchie logiche di partito quelle verticistiche in cui a decidere sono sempre due o tre persone che impongono dall ‘alto i nomi di chi deve fare l’assessore o altro. In un partito devono esserci il dialogo, il confronto, la condividione”: lo dice la consigliera Lorena Alabiso alla sua prima esperienza in politica nella lista del PD.

La consigliera interviene in un momento in cui i Dem devono scegliere i nomi di due assessori da indicare al sindaco. Lo fa per dire che “non accetta la frittata già impiattata”.

“Ci sono state 24 persone che alle Amministrative si sono spese per il partito ed hanno chiesto ed avuto il voto del popolo’- dice Lorena Alabiso- queste persone, elette e non, devono avere voce im capitolo, devono partecipare alla vita del partito e avere il riconoscimento di ciò che hanno fatto innanzitutto potendo dialogare e esprimere la propria opinione”.

Non è la sola a pensarla così.In tanti vogliono che la scelta degli assessori sia frutto di una riunione interna al partito

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