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Eletti i componenti del Siru a Riesi

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Riesi – Il Comune di Riesi ha recentemente aderito all’Unione dei Comuni del Sistema Intercomunale di Rango Urbano (SIRU) Sicilia Centro Orientale, per l’attuazione delle politiche territoriali della Regione Siciliana nel periodo di programmazione 2021/2027. Il Sindaco Salvatore Sardella, che rappresenterà il Comune nella Giunta dell’Unione, aveva formalizzato l’adesione lo scorso novembre, con la deliberazione da parte del Consiglio Comunale che ne aveva approvato l’atto costitutivo e lo schema di statuto.

Durante la seduta consiliare del 27 dicembre 2024, il Consiglio Comunale di Riesi ha proceduto con l’elezione dei propri rappresentanti all’interno del Consiglio dell’Unione, che comprende anche i Comuni di Aidone, Barrafranca, Grotte, Mazzarino, Palma di Montechiaro, Piazza Armerina e Pietraperzia, per un totale di 25 consiglieri.

La composizione del Consiglio dell’Unione segna l’inizio dei lavori per la realizzazione dei progetti a favore dello sviluppo territoriale.Per la maggioranza, sono stati eletti i consiglieri Salvatore Lombardo, Presidente della Commissione Bilancio e Vicepresidente del Consiglio nella scorsa legislatura, e Rosy Altovino, Presidente della Commissione Lavori Pubblici. A rappresentare i gruppi di opposizione, è stato invece eletto il Consigliere Gianfranco Capizzi, ex Consigliere Provinciale e componente della II Commissione Sviluppo Economico.”Ringraziamo il Consiglio Comunale per la fiducia riposta in noi”, affermano i Consiglieri.

“Passione, dedizione e impegno non mancheranno per l’importante ruolo che siamo chiamati a ricoprire. Anzi, saranno determinanti nella conduzione del nostro mandato, che dopo anni di costante impegno, fungerà da monito per affrontare una nuova sfida a beneficio della comunità, mirando allo sviluppo del nostro territorio.”Con l’avvio di questo progetto intercomunale, l’Amministrazione comunale di Riesi si prepara ad affrontare nuove sfide e a partecipare attivamente alla valorizzazione e al rilancio del territorio attraverso il SIRU, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’intera area.

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Concorso “Vetrine e dimore di Natale”, giovedì la premiazione

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Si terrà giovedì 16 gennaio alle 17 in aula consiliare la premiazione del primo concorso “Vetrine e dimore di Natale”, promosso dal Lions club Gela Ambiente territorio cultura presieduto dal dott. Santo Figura. Un progetto che rientra nell’area “Miti e tradizioni popolari, conoscenza ed opportunità” del distretto Lions Sicilia.

Sono previsti, nel dettaglio, tre premi per la categoria bar, tre per la categoria ristoranti e tre per la categoria negozi. Ci saranno inoltre due menzioni speciali ed un riconoscimento speciale per chi ha curato l’allestimento delle vetrine vincitrici.

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L’assurda storia della paventata demolizione del parco “Gela in miniatura”

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Una storia paradossale: il parco Gela in miniatura dovrebbe essere demolito, secondo un’ordinanza del Comune per abusivismo edilizio. I monumenti di Gela in miniatura in polistirolo e qualche tettoia sarebbero stati realizzati contro legge. Questo è indicato nell’ordinanza a firma della segretaria generale Carolina Ferro.

Il parco, realizzato su terreni propri e con fondi propri dal geometra.Giuseppe Cannizzaro, a piano Notaro, è oggetto ogni anno di visite di scolaresche di tutta la Sicilia e di gruppi di studenti.

Il proprietario ha contestato l’ordinanza del Comune che chiede la demolizione generica delle opere senza indicare quali e considera abusive opere in polistirolo e strutture facilmente rimovibili. Inoltre l’iter del Comune si è svolto senza contraddittorio.Di qui la richiesta al Comune di revoca in autotutela dell’ordinanza. Domani un incontro nella stanza del sindaco per decidere. Nella città dall’abusivismo edilizio pesante di cui non si è demolito neanche un gradino, sarebbe paradossale dover demolire opere non amovibili e soprattutto cancellare un parco che dà lustro alla città.

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Ieri il 322esimo anniversario del primo miracolo attribuito a San Rocco

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L’11 gennaio per Butera è un giorno storico, assai significativo, non solo sul piano della fede ma anche per le sorti della città. Infatti, in quel giorno, nell’anno 1693, la Sicilia venne devastata da un grande terremoto che sconquassò l’isola, distruggendo 14 città della Val di Noto, tra cui Siracusa e Augusta; la Noto odierna è stata ricostruita in un sito differente da quello anteriore al 1693. La terrificante onda sismica distrusse, inoltre, la Val Demone provocando la morte di 60.000 persone e ripercuotendosi perfino in Val di Mazara.

Si narra: All’unnici di jnnaru a vintun’ura,
si vitti e nun si vitti Terranova
e si nun era pi Maria, la Gran Signura,
sutta li petri fussi Terranova.
Sulu Vutera nun appi paura
ca c’era santi Roccu cu la bannera.
Si tratta del primo miracolo di san Rocco, che difese la città dalla violenta ondata sismica che seminò distruzione e morte in tutte le altre parti dell’isola, mentre Butera ne usciva incolume e salva. Subito, il popolo attribuì il prodigioso portento al santo taumaturgo, proclamato protettore della città appena dieci anni prima e precisamente il 18 aprile 1683, domenica di Pasqua.


La ventunesima ora corrisponderebbe alle ore 15, cioè le ore 3 del pomeriggio, ora IX presso i Romani, poiché dal Medioevo in poi prevalse l’uso ebraico e dei popoli orientali (con calendari lunari o lunisolari) di considerare la durata del giorno dal tramonto del sole al tramonto successivo. Solo all’inizio dell’Ottocento sarà ripristinato anche nel nostro paese il metodo romano di contare le ore partendo dalla mezzanotte.


Nella suddetta ora, infatti, sono stati suonati trenta rintocchi di campane a mortorio e sono state sparate delle bombe a salve per ricordare quell’ora funesta a tutti i cittadini, ovunque essi si trovassero, sospendendo ogni cosa per fermarsi in piedi in un profondo e religioso silenzio.


Pertanto, dall’11 gennaio 1693 ad oggi, ogni anno, in questo giorno, i buteresi festeggiano una terza volta il santo patrono, ricordiamo che Butera celebra l’ottava della festa il 23 agosto. Stamane, 11 gennaio 2025, dopo la santa messa, il parroco don Emiliano Di Menza, ha esposto il Santissimo Sacramento con turni di adorazione fino alla solenne Concelebrazione Eucaristica vespertina, presieduta dal nostro vescovo, mons. Rosario Gisana, con la presenza di tutto il clero cittadino, delle Autorità Civili e militari, della Deputazione di San Rocco, di tutte le associazioni, di tutti i comitati-festa, della Confraternita del Glorioso Patriarca San Giuseppe e con massiccia partecipazione dei buteresi. Nell’omelia, il vescovo ha esortato i presenti non solo ad attingere alla fraterna intercessione di san Rocco e dei nostri cari defunti, anche se non sono innalzati agli onori degli altari, ma ad essere nello stesso tempo intercessori ed intercedenti a favore degli altri. Al termine della celebrazione, è stato intonato il Te Deum ed è stata impartita la benedizione eucaristica con la distribuzione del pane. Inoltre, sono stati ammessi a far parte della deputazione tre persone, di cui un adulto, un ragazzo e un fanciullo. Il tutto si è svolto presso la Chiesa di San Francesco, essendo il Santuario San Rocco chiuso per il protrarsi dei lavori di restauro.
È stato un giorno di ringraziamento, di riconoscenza e di gratitudine a Cristo Signore, ma anche di profonda meditazione. È questo, quindi, un avvenimento storico impresso indelebilmente nella coscienza del popolo buterese. Infatti, gli anziani, i nonni e i genitori raccontano di generazione in generazione, ai ragazzi, ai nipoti e ai figli il terribile episodio e come il santo protesse la città.

Giuseppe Felici

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