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Salute

E’ nata la prima bimba da utero trapiantato

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È nata all’Ospedale Cannizzaro di Catania Alessandra, figlia della donna che ha ricevuto il primo trapianto di utero realizzato in Italia. Si tratta della prima nascita di questo tipo nel nostro Paese e del sesto caso al mondo di gravidanza portata a termine con successo dopo un trapianto di utero da donatrice deceduta. 

La madre, oggi 31enne, era nata priva di utero a causa di una rata patologia congenita, la sindrome di Rokitansky. Il trapianto era stato effettuato nell’agosto 2020 in piena pandemia presso il Centro trapianti dell’Azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Catania da un’equipe multidisciplinare composta dai professori Pierfrancesco Veroux, Paolo Scollo, Massimiliano Veroux e Giuseppe Scibilia, nell’ambito di un programma sperimentale coordinato dal Centro nazionale trapianti. Successivamente la donna è stata seguita dall’equipe del prof. Paolo Scollo presso il reparto da lui diretto di Ostetricia e ginecologia dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro, unità operativa complessa clinicizzata dell’Università Kore di Enna. Al Cannizzaro la paziente e il marito hanno poi iniziato il percorso di fecondazione assistita omologa, grazie agli ovociti prelevati e conservati, prima dell’intervento, nella biobanca per la preservazione della fertilità dello stesso ospedale. Il dott. Pierfrancesco Veroux è stato insignito a Gela nel 2018 del premio ‘Per Bianca’ fondato dalla famiglia La Rosa in onore alla dott. Bianca Cannizzaro

“Il tentativo di fecondazione è andato a buon fine e la signora ha condotto una gravidanza regolare fino alla 30esima settimana – spiega il professor Scollo – quando ha contratto il Covid ed è stata pertanto ricoverata nella sezione della Ginecologia del Cannizzaro dedicata alle pazienti positive. L’infezione è stata per un certo tempo asintomatica ma, qualche giorno fa, un episodio di febbre alta e conseguenti contrazioni ci ha indotto a procedere con un taglio cesareo”. La signora ha così partorito alla 34esima settimana una bambina di 1.725 grammi, alla quale lei e il padre hanno voluto dare il nome della donatrice dell’utero, una donna di 37 anni, già madre, deceduta per arresto cardiaco improvviso e che aveva espresso in vita il proprio consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità. “Madre e figlia – continua Scollo – sono state quindi trasferite in terapia intensiva: la donna nel reparto adulti, la bambina nell’unità di terapia intensiva neonatale, dove è sottoposta a terapia antibiotica di prassi per i prematuri e ad assistenza respiratoria non invasiva. Entrambe si trovano in condizioni stabili”. 

“Si è trattato di un trapianto estremamente complesso – racconta Pierfrancesco Veroux,  professore ordinario di chirurgia vascolare e trapianti dell’Università degli studi di Catania – che ha presentato sin dall’inizio le difficoltà tecniche che ne limitano l’uso estensivo nel mondo. In questo caso l’utero, sin dal declampaggio dei vasi, ha mostrato una grande vitalità che ha poi permesso grazie a una perfusione ottimale di ‘vivere’ nella paziente e di portare a termine una gravidanza quanto mai attesa. Il Centro trapianti da me diretto ha seguito in questi due anni con cadenza settimanale la futura mamma al fine di monitorare le condizioni cliniche e modulare la terapia immunosoppressiva, soprattutto nella delicata fase finale condizionata dal Covid. L’utero trapiantato, al momento della nascita della ‘nostra’ piccola Alessandra, ha confermato la piena funzionalità, facendo ben sperare per il futuro”. 

“La nascita di questa bambina è un risultato straordinario”, commenta il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo. “Questa sperimentazione è ancora agli inizi, soprattutto per quanto riguarda gli interventi a partire da donatrici decedute, che sono solo il 20% dei già pochi trapianti di utero finora realizzati nel mondo. Una gravidanza con esito positivo a soli due anni dal primo trapianto è dal punto di vista scientifico un successo per la Rete trapiantologica italiana: innanzitutto per tutti i professionisti dell’Ospedale Cannizzaro e del Policlinico di Catania che stanno conducendo la sperimentazione e che hanno seguito fin dall’inizio il percorso della paziente, e poi per il Centro regionale siciliano e per il coordinamento nazionale che hanno lavorato al reperimento dell’organo”. Per Cardillo “la piccola Alessandra oggi rappresenta per le donne nate prive di utero una speranza concreta di poter condurre una gravidanza ed è l’ennesima testimonianza di come la medicina dei trapianti e la donazione degli organi siano un valore da promuovere sempre di più”. 

Il programma nazionale di trapianto di utero è stato autorizzato in via sperimentale dal Consiglio superiore di sanità nel 2018 ed è attivo dal 2019 presso il Centro trapianti del Policlinico di Catania. Finora sono stati realizzati con successo due interventi: il primo nell’agosto 2020 e il secondo nel gennaio 2022. 

Il protocollo sperimentale ha come obiettivo proprio il successo di una gravidanza della paziente trapiantata. Il primo passo è la riuscita del trapianto dell’organo da un punto di vista funzionale; successivamente, circa un anno dopo l’intervento, una volta stabilizzato il quadro clinico della paziente, viene avviato il percorso di procreazione medicalmente assistita. Secondo i criteri definiti dal protocollo, le potenziali candidate al trapianto sono donne con età compresa tra i 18 e i 40 anni con anamnesi negativa per patologie oncologiche, assenza di pregresse gravidanze a termine con esito positivo, affette da patologia uterina congenita (sindrome di Rokitansky) o acquisita (atonia uterina postpartum). Al momento in lista d’attesa sono arruolate 5 donne. La sperimentazione italiana prevede inoltre che le donatrici siano donne decedute tra i 18 e i 50 anni ed esclude per ora la donazione da vivente. da Trapianti

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Flash news

Unità mobile di Komen effettuerà screening senologica in tutta la Sicilia

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Un’unità mobile di Komen Italia, associazione di volontariato per la prevenzione e la diagnosi del tumore del seno, girerà per dodici mesi le nove province della Sicilia per effettuare screening oncologici. È quanto previsto dall’accordo di collaborazione tra Regione e Komen Italia firmato questa mattina a Palermo dall’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo e dalla presidente dell’associazione Daniela Andreina Terribile. 

«Un progetto molto importante – ha detto Volo alla cerimonia di presentazione dell’accordo nella Sala Onu del Teatro Massimo – che lanciamo oggi, primo ottobre, giorno in cui si apre il mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore della mammella. Un’iniziativa che ci ha visti impegnati in prima fila con il Dasoe, perché siamo certi che, estendendo le attività di prevenzione alle aree meno servite o disagiate dell’Isola, grazie alla collaborazione di Komen Italia, aumenteremo la percentuale di adesione delle donne siciliane agli screening con conseguenti aumenti nelle percentuali di guarigione».


La campagna nazionale di Komen Italia “La prevenzione è il nostro capolavoro” è partita proprio dalla Sicilia: da Palermo, dove questa mattina è stata inaugurata l’unità mobile di piazza Verdi, che effettuerà dal primo al 3 ottobre visite senologiche, ginecologiche e nutrizionali; e, nelle stesse date, da Catania, in Piazza Federico di Svevia – Castello Ursino, con prestazioni di senologia.

«Questa collaborazione si basa su una soluzione innovativa che inaugura una non scontata sinergia tra istituzioni e associazioni – ha aggiunto la presidente di Komen Italia Terribile -. Un primo passo importante di una collaborazione che siamo certi proseguirà perché è pensata per le donne siciliane, con l’obiettivo di raggiungere quelle sacche più restie che si trovano nelle aree periferiche delle grandi città o nelle zone più disagiate dell’Isola dal punto di vista geografico».

Per agevolare le iniziative di prevenzione previste dall’accordo, garantendo che esse vengano realizzate in pieno coordinamento con le singole aziende sanitarie provinciali, sia sul piano del calendario delle attività sia sul piano della condivisione degli esiti degli screening e la eventuale prosecuzione delle cure presso le strutture del Ssr, è stata istituita anche una cabina di regia composta da un rappresentante del Dasoe, da tre rappresentanti di Komen Italia e dai nove responsabili dei Centri gestionali screening delle Asp.

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Approvata erogazione servizi per autistici

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Era stato sospeso due mesi fa suscitando la protesta dei genitori dei soggetto affetti da autismo di età compresa dai 6 anni a quella adulta. Ora l’Asp 2 ha approvato l’erogazione del servizio che prevede interventi terapeutici abilitativi/riabilitativi comportamentali e cognitivo-comportamentali, secondo la necessità assistenziale definita dal Piano terapeutico Individualizzato, in tutto il territorio nisseno comprensivo dell’area nord e sud della provincia.


A tale affidamento seguirà la sottoscrizione delle convenzioni che definiranno il perfezionamento della procedura per l’erogazione del servizio, a conforto degli utenti destinatari.

L’ASP di Caltanissetta si ritiene soddisfatta del percorso fatto al fine di garantire l’erogazione delle “𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑒 𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑟𝑒𝑐𝑢𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑎𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑜𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑓𝑖𝑠𝑖𝑐ℎ𝑒, 𝑝𝑠𝑖𝑐ℎ𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖” secondo le previsioni normative vigenti.

“È in questo percorso che un riconoscimento va al contributo dato dalle Associazioni, Organizzazioni di volontariato ed Enti del Terzo Settore in genere che, quotidianamente, sono impegnati nelle attività di concertazione con la nostra Azienda per intervenire in modo puntuale e tempestivo alle necessità dei soggetti fragili” – fa sapere l’Asp

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“La Fisioterapia in tutti i luoghi di vita”

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Caltanissetta – L’Ordine interprovinciale dei Fisioterapisti di Caltanissetta Agrigento ed Enna presieduto dal Dott. Domenico Contino in collaborazione con tutti Ordini Territoriali di Fisioterapia della Sicilia (OFI) e con l’Associazione Italiana di Fisioterapia (A.I.FI.), società scientifica riconosciuta dal Ministero della Salute in occasione della commemorazione della giornata mondiale della fisioterapia, ha organizzato il primo di una serie di eventi informativi e celebrativi, programmati su tutto il territorio regionale, che si è tenuto il 23 settembre 2023 presso la piazza Falcone e Borsellino a Caltanissetta dal titolo

“La Fisioterapia in tutti i luoghi di vita”.

L’evento ha avuto l’obiettivo di informare i cittadini del fondamentale contributo che la Fisioterapia e il Fisioterapista forniscono per consentire alle persone con limitazioni temporanee o permanenti delle funzioni motorie di migliorare il loro livello di partecipazione nei differenti contesti di vita, con un focus specifico su alcune aree specialistiche di intervento riabilitativo (nelle patologie cardio-respiratorie, nell’invecchiamento, nelle neuroscienze, nelle amputazioni, nell’età evolutiva, nel pavimento pelvico, nella linfologia). L’ Ordine si propone di rilanciare in Sicilia anche la crescente importanza della fisioterapia nell’ambito della cronicità, della fragilità, della non autosufficienza e della disabilità, e la centralità della fisioterapia in ogni momento e luogo della vita dall’età scolare ed evolutiva, alla terza età, per le donne , per gli sportivi, nella fase post –operatoria, ponendo l’attenzione su una disciplina sanitaria che oggi più che mai ha una notevole rilevanza sociale.

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