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Cronaca

Due progetti ammessi al finanziamento per 30 mln, ma la strada è lunga

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Un’altra conferenza stampa su progetti. Quelli sulla carta. Quelli che non si sa se vedranno mai la luce. Questa volta si tratta di progetti importanti, sempre se verranno realizzati . Gela ha ottenuto l’ammissione al finanziamento per due fra i 271 progetti selezionati nel Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims), con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale. Sul territorio figura anche un progetto che riguarda il Comune di Enna. Stamattina la conferenza stampa al Comune di Gela aperta dall’assessore allo sviluppo economico Di Stefano che annuncia la vittoria anche se la strada è lunga.

I fondi destinati originariamente al PinQua erano pari a 400 milioni di euro. Successivamente, vista la qualità del Programma e dei progetti ricevuti, si è scelto di aggiungere 2,8 miliardi del Fondo complementare al Pnrr, per finanziare molte più proposte di quelle finanziabili con i fondi ordinari per una somma finanziata, complessivamente, pari a 3,2 miliardi di euro.

“Quando la politica, a prescindere dai colori, si mette assieme , produce ottimi risultati – dice il senatore Pietro Lorefice. Ora la sfida reale è presentare i progetti nei tempi giusti che sono 240 giorni dal momento in cui il Ministero dà le direttive. Non si parla di meri progetti ma di idee , dobbiamo riuscire a ricucire i rapporti fra i vari quartieri con il concetto di rigenerazione territoriale, per andare oltre il progetto singolo. Nel passato abbiamo ottenuto progetti singoli e alla fine il prodotto non è stato affidato e quindi vandalizzato con il relativo spreco di denaro pubblico. Questo dovrà diventare il volano con trenta milioni di euro, per un reale sviluppo dove il cittadino è al centro dell’attenzione della politica”.

La prima proposta approvata, per una somma pari a 14.996.193,58€, sarà “Abitare in qualità a Gela”. Questa prevede degli interventi di riqualificazione e rigenerazione del tessuto socioeconomico, nonché interventi che incrementano l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorando la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, secondo il modello urbano della “Smart City”.

 La seconda proposta approvata, a cui verrà destinata una cifra pari a a 14.996.205,63€, avrà come titolo “Gela tra arte, cultura e mare”. Questa interviene sugli spazi ed aree pubbliche di immobili destinati a edilizia residenziale sociale, al fine di migliorarne l’accessibilità, la sicurezza, la dotazione infrastrutturale e dei servizi e innalzare la qualità dell’abitare. Inoltre interviene potenziando la dotazione infrastrutturale e dei servizi per la collettività, seguendo un modello di coesione e inclusione sociale ispirato ai concetti di “mixitè funzionali”, studiando soluzioni urbane integrate, accoglienti e di qualità. L’obiettivo è creare una rete di relazioni e suggestioni a vantaggio della qualità urbana, in cui coesistono l’organizzazione del tempo libero, una ricca offerta culturale e creativa, le infrastrutture di collegamento e la componente storica identitaria.

 Per Enna, con un finanziamento di 14.999.779,58€, il progetto ammesso è invece uno: il suo scopo è ridurre i fenomeni di marginalizzazione e disagio abitativo dell’area Monte/Tribunale/Corso Sicilia del Comune, attraverso interventi di riqualificazione ed incremento del patrimonio destinato a ERS.

L’Alta Commissione istituita del Mims per la redazione della graduatoria ha  valutato la superficie residenziale che viene recuperata dal progetto, sia della maggiore inclusività sociale che esso genera. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati alcuni degli altri parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione.

“Quando si raggiunge l’amalgama della politica e dei tecnici si raggiunge il risultato sperato – dice il sindaco – sono stati ammessi due progetti su tre che si ispirano alle linee direttive del Governo centrale. Questa amministrazione ha intrattenuto rapporti con tutti i rappresentanti politici senza guarda ai colori. Ha tenuto un modus operandi tale da raggiungere l’obiettivo sperato. Mi auguro che questa collaborazione possa continuare in maniera fattiva e propositiva nell’accompagnare l’amministrazione in questo periodo di guerra che stiamo vivendo, nonostante quanti non perdono occasione per attaccare l’amministrazione. Ma oggi non voglio fare polemica perché questo è un momento di gioia. Lavoriamo assieme per migliorare la qualità dell’abitare e la vita della città che vive la difficoltà del momento”.

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Cronaca

Autocisterna contro suv sulla SS 115: un ferito

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File chilometriche in due direzioni a causa di un incidente che ha bloccato la strada statale 115 per Licata.

Nei pressi della curva a gomito che si trova all’uscita del comune agrigentino, un’autocisterna che trasporta liquidi si è scontrata con un Suv sul quale viaggiavano due persone.

A finire all’ ospedale di Licata il passeggero del Suv che accusava dolori al petto.

Sul posto sono arrivati i Carabinieri per i rilievi sull’incidente. La sede stradale è stata occupata a lungo ed il traffico paralizzato.

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Denunciato per detenzione di munizioni

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Riesi – Nei giorni scorsi, nel corso di un servizio di controllo del territorio eseguito a Riesi, la locale Stazione Carabinieri, coadiuvata dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” e con il supporto specialistico del Nucleo Cinofili di Palermo, ha denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela un 51enne del luogo, per il reato di detenzione abusiva di munizionamento.

Dopo la perquisizione eseguita nell’abitazione dell’uomo sono state rinvenute munizioni di diverso calibro per armi da fuoco comuni e da guerra, sottoposte a sequestro.

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Mancata precedenza e scatta l’inseguimento per speronarli, paura per due fidanzati

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Volanti della Polizia sono intervenute a Gela a seguito della segnalazione di una giovane donna che, mentre si trovava a bordo di un’auto con il fidanzato, segnalava due autovetture e un motociclo che tentavano di inseguirli per speronarli. In particolare, giungeva una richiesta di aiuto al numero di emergenza, da parte della ragazza la quale riferiva all’agente della sala operativa del Commissariato di essere inseguita da più auto e un motociclo. La zona indicata era la periferia nord della città e, immediatamente, le pattuglie si recavano nelle vie indicate all’operatore di Polizia e lì intercettavano i veicoli coinvolti.

Le fasi concitate dell’inseguimento duravano oltre cinque minuti, come veniva ricostruito anche dalla visione di un video che la ragazza registrava durante i concitati momenti. In base alla ricostruzione dei fatti, tutto sembrava aver avuto inizio a causa di una mancata precedenza su strada per cui, uno degli indagati, “offeso dal gesto” si dava all’inseguimento dell’auto della vittima, tentando più volte di bloccargli la strada; ad un certo punto riusciva nell’intento e il giovane alla guida della vettura che inseguiva scendeva dall’auto e si avvicinava minaccioso alla vittima, la quale però, riusciva, con una manovra repentina, a darsi ancora una volta alla fuga. In seguito, sia le due auto sia il motorino che si erano messi alla “caccia” dell’auto della vittima, tentavano ancora più volte di chiudere, come in una morsa, i due giovani e si susseguivano diversi tentativi di bloccare la coppia di fidanzati; più volte, infatti, durante le fasi dell’inseguimento, almeno sei da quanto si vede nel video, riuscivano a tamponare l’auto per costringerla a fermarsi, ma ogni volta la vittima riusciva a trovare una via di fuga. L’inseguimento veniva interrotto solamente grazie all’intervento della pattuglia della Polizia che intercettava i richiedenti, i quali finalmente, sentendosi al sicuro, arrestavano la loro corsa. Contemporaneamente, l’altra volante riusciva a fermare e identificare alcuni degli inseguitori. In particolar modo quelli a bordo di una delle due auto; dalla visione del video poi si riuscivano ad individuare altri tre dei partecipanti all’inseguimento, i conducenti delle due autovetture e del motociclo, per un totale di sette persone. Gli accertamenti successivi permettevano di identificare i tre conducenti, tutti del 2003, alcuni dei quali gravati da precedenti penali, che sono stati denunciati per violenza privata aggravata dalla partecipazione di più di cinque persone.

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