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Due Minuti Due di Maria Concetta Goldini. Un sit in di parte

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Lilt: la prevenzione prevede anche corretti stili di vita

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Caltanissetta – Con l’arrivo della primavera si attende uno dei principali appuntamenti della LILT: la Campagna della “Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica”  per diffondere la cultura della prevenzione e l’importanza di corretti e sani stili di vita, come non fumare, non bere alcolici, alimentarsi adeguatamente nella giusta stagionalità, fare attività fisica per combattere la sedentarietà e tutte le malattie ad essa correlate, riposare, effettuare controlli periodici per la diagnosi precoce, tutte norme fondamentali per la lotta al cancro.

Il simbolo della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica è, da sempre, l’olio extravergine di oliva 100% italiano, re della dieta mediterranea, eccellenza della tradizione enogastronomica italiana e un amico della nostra salute, in grado di proteggerci da diversi tipi di tumore.

La Campagna promuove inoltre l’importanza delle sane abitudini alimentari, accompagnate dall’attività fisica e dai controlli di prevenzione periodici.

LILT Caltanissetta, con le campagne di prevenzione, vuole dare un contributo determinante per diagnosticare il cancro sempre più precocemente.

“Oggi – dichiara il presidente Aldo Amico – grazie alla prevenzione la percentuale di tumori guaribili ha superato il 65% e possiamo affermare che il cancro non fa più paura, trattandosi di una patologia da considerare sempre più cronica.

Infatti, a fronte di un costante annuale aumento dell’incidenza dei casi di cancro (oltre 1.000 al giorno nel nostro Paese), si registra una seppur più lenta ma continua e progressiva diminuzione della mortalità. Questo è un segnale positivo e conferma che la prevenzione, in particolare quella legata a stili di vita sani, può fare la differenza”.

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Demolizione ex pontile: il PLI punta l’indice su amministrazione e deputati e chiama a raccolta la città

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La Regione Siciliana, dopo l’assegnazione di un finanziamento per oltre € 6.000.000,00 di cui era stata data a suo tempo notizia, ha espresso la volontà di procedere alla completa demolizione dell’ex Pontile Sbarcatoio, con la sostituzione del RUP incaricato di seguire le procedure di gara per l’affidamento dei relativi lavori.

Il partito liberale con i suoi esponenti Gianni Incardona e Giuseppe D’alto esprime sdegno per l’oggettiva incapacità dell’amministrazione comunale a preservare quello che nella coscienza cittadina costituisce un importante simbolo della storia e della tradizione marinara della città di Gela, oltre che elemento della testimonianza storica degli eventi bellici del 2^ conflitto mondiale e, allo stato, unico esempio storico per l’intera nazione di opera marittima in cemento armato.

I liberali accusano l’ignavia dell’amministrazione nel non reagire alla decisione della Regione, avanzano proposte su come salvare il pontile e chiamano a raccolta le associazioni per creare un movimento civico a difesa del monumento storico.


“Rammentiamo ai nostri amministratori – dicono Incardona e D’Aleo ‘ che fonti documentali indicano nell’ex Pontile Sbarcatoio di Gela la prima importante infrastruttura marittima capace di creare ricchezza per l’intera fascia sud mediterranea dell’isola, costituendo all’epoca della sua realizzazione l’unico terminale marittimo per il commercio dei prodotti agricoli e artigianali dell’intero entroterra siciliano (cotone grezzo, manufatti con palma nana e canapa, spugne marine, prodotti tessili, frumento e legumi) verso i lontani porti dell’isola di Malta, della Tunisia, dell’Africa orientale e del Mar Rosso, facendo al contempo della città di Gela l’epicentro di una intensa fase di sviluppo destinata a renderla una delle prime in Sicilia a vantare una sua flotta commerciale di oltre 250 tra bastimenti e velieri e sicuramente la prima della zona mediterranea in grado di aprirsi alle moderne iniziative imprenditoriali nell’era post unitaria del primo 900”


” Il pontile sbarcatoio – aggiungono- è stato sempre additato dalla memoria collettiva come luogo di celebrazione di riti religiosi legati al culto del “Santu Patri”, tanto cari alla vecchia marineria gelese e alle stesse antiche tradizioni gelesi legate all’uso del mare.Le stesse documentazioni fotografiche dei più importanti reporter di guerra al seguito dell’esercito alleato del secondo conflitto mondiale e i documenti storici degli Archivi di stato americani indicano nel pontile sbarcatoio di Gela il primo approdo sul continente europeo delle forze di liberazione dalla tirannide nazifascista, consentendovi, nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943, lo sbarco della VII Armata statunitense che, muovendo da Gela (prima città liberata), ebbe poi modo di segnare l’inizio della “campagna d’Italia”, destinata da lì a poco a favorire la caduta del fascismo e la liberazione del resto d’Italia”
I liberali puntano l’indice sull’ amministrazione comunale e la stessa deputazione regionale che “dimostrando di non conoscere la storia e la memoria cittadina, non ha avuto finora alcuna volontà di reagire contro il progetto della Regione di demolire un opera storica, piuttosto che preservarla”.


“L’ex Pontile Sbarcatoio merita di essere considerato un opera di importanza storica cui è legata la stessa identità culturale, economica e paesaggistica della città di Gela, in quanto struttura di primario valore caratterizzante la sua stessa dimensione urbana di prima città novecentesca tra quelle dell’intera fascia sud della Sicilia, di importante centro marittimo del primo novecento e luogo in cui è ancora vivo il ricordo dei sanguinosi eventi bellici della II Guerra Mondiale che, partendo dall’operazione Husky e passando dalla violenta “Battaglia di Gela”, diedero inizio alla Campagna d’Italia, con la liberazione di Gela e poi della Sicilia dalla tirannide nazifascista”.


“Ricordiamo ai nostri amministratori che la stessa Regione Siciliana, con sue leggi, si è già proposta come soggetto pubblico obbligato alla valorizzazione e conservazione dei siti e delle strutture esistenti nel territorio regionale che abbiano avuto una loro importanza in occasione degli eventi bellici del primo e del secondo conflitto mondiale, preservando la memoria di tali eventi attraverso la conservazione e la valorizzazione di tali siti e strutture.
Chiediamo al Sindaco di Stefano e ai nostri Deputati Regionali e Onorevoli di farsi ognuno garanti del rispetto di tali norme, imponendo alla Regione Siciliana di impiegare i fondi di cui alla L. Regionale 20.03.2015 n. 5 per assicurare il mantenimento dell’ex pontile sbarcatoio, la sua tutela e la sua giusta valorizzazione quale bene monumentale e storico, oltre che importante simbolo del patrimonio storico-culturale della seconda guerra mondiale in quanto tale meritevole di essere valorizzato anche in chiave di opera commemorativa del primo sbarco delle forze alleate sul continente europeo e della sanguinosa battaglia di Gela, tuttora esistente, all’uopo mediante i più appropriati strumenti di valorizzazione turistica e culturale.Rivendichiamo la giusta considerazione degli organi della Regione siciliana nei confronti della città di Gela, contestando sin da ora la decisione di procedere alla demolizione di un suo luogo simbolo e di viva testimonianza della sua identità storica oltre che elemento urbano caratterizzante l’intero suo fronte mare e importante testimonianza strocia di uno tra i più importanti eventi del secondo conflitto mondiale.Saremo fermi e irremovibili nel difendere la memoria e l’identità storica della cittadinanza gelese, contro l’incapacità, l’indifferenza, l’ignavia e la pessima qualità dell’attuale rappresentanza politica del territorio nel difendere la sua storia e i suoi monumenti.
Chiamiamo a raccolta le Associazioni, i Club Service e tutte le forze sane del territorio ad essere vigili e attenti alle iniziative che l’amministrazione comunale intenderà proporre per il mantenimento e la conservazione dell’ex pontile sbarcatoio, appellandoci al senso civico di ognuno per la creazione di un comitato a difesa dell’opera e per le opportune iniziative da intraprendere a tutela del diritto dei gelesi a veder garantita l’appropriata conservazione dei monumenti cittadini, della loro identità e della loro memoria storica”

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Arriva l’App per segnalare chi parcheggia male

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Ci sono tanti modi per praticare l’educazione civica e stradale, chi chiama i vigili urbani e chi sposa da sé motocicli, visto che con le auto è più difficile. A Gela, poi, sarà tanto utile se si pensa che si parcheggia dappertutto tranne che nei parcheggi regolamentari.

Adesso arriva l’App per segnalare chi pratica il parcheggio selvaggio.

Si tratta di una vera rivoluzione, che si basa su un criterio molto semplice: premiare gli automobilisti più diligenti e osservanti, penalizzando e punendo chi invece non ha alcuna cura del senso civico comune. L’idea arriva dal Nord Europa, precisamente dalla Svezia, dove è in corso un cambiamento sostanziale.

L’applicazione si chiama Scoutpark ed è scaricabile sia per i devices Apple che per quelli Android. Il claim dell’app parla già chiarissimo: “Do good, get paid”. Tradotto: “Fai del bene, vieni ripagato”. Un sillogismo sulla quale si basa l’intero progetto della start up scandinava, che combatterà così i maleducati del parcheggio.

Come funziona Scoutpark? In maniera molto semplice e intuitiva: ci imbattiamo in una vettura parcheggiata male e contro le regole vigenti, si scatta una foto, si segnala la targa e la posizione, poi si invia tutto sull’App per allertare le autorità ad un controllo. Nella foto devono essere ben visibili le infrazioni commesse, senza lasciare alcun spazio a dubbi.

Il problema del parcheggio selvaggio è una frustrazione comune per molti automobilisti di tutto il mondo. In Svezia, un’idea innovativa ha preso piede per affrontare questo problema, combinando tecnologia e senso civico in un’unica soluzione. L’app ScoutPark non solo consente agli utenti di segnalare parcheggi irregolari, ma prevede una ricompensa economica.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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