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Domenica in musica alle Mura federiciane

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L’associazione ‘Amici della musica’ presieduta dal maestro Ciuzzo Ragona ha annunciato che da oggi tutti i ragazzi che si sono distinti con il massimo dei voti durante il concorso nazionale Ghelas Music VI edizione, suoneranno durante tutta la stagione concertistica. Il primo ad inaugurare la stagione che valorizza i giovanissimi è il pianista Davide Lucchese vincitore assoluto della categoria A3 scuole medie ad indirizzo musicale.

Domenica 26 giugno 2022 ore 21,15 è in programma il concerto del trio Antonella Liotta (mezzosoprano) ,Salvo Di Salvo (baritono) ed Annalisa Mangano (pianoforte). Il concerto si terrà stasera alle Mura Federiciane .

Questo è il programma:

G. VERDI: Credo in un Dio crudel, dall’opera Otello  

G. ROSSINI: Di tanti palpiti, dall’opera Tancredi

G. VERDI: Cortigiani, vil razza dannata, dall’opera Rigoletto

G. DONIZETTI: Il segreto per essere felici, dall’opera Lucrezia Borgia

Intermezzo Strumentale

G. ROSSINI: Dunque io son, Duetto dall’opera Barbiere di Siviglia

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LOUIGUY: La vie en rose

F. P. TOSTI: Ricordati di me

C. VELASQUEZ: Besame mucho

F. P. TOSTI: Voi dormite, Signora!

F. LOEWE: I could have danced all night, dal musical My fair lady

L. DENZA: Ricordo di Quisisana

Intermezzo strumentale

G. VERDI: Oh, che muso, che figura, Duetto dall’opera L’Italiana in Algeri

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Crisi idrica, il sindaco Comparato: “La Regione affonda e i cittadini pagano”

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La crisi idrica produce i suoi effetti e il nervosismo corre sul filo. Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco di San Cataldo, Gioacchino Comparato.

“Se fosse un film, sarebbe una tragicommedia. Ma non c’è niente da ridere. L’interruzione dell’acqua ai comuni di San Cataldo e Caltanissetta, orchestrata dai sindaci dell’ennese è solo l’ultimo capitolo di una storia che va avanti da mesi.

Da una parte, chi ha scelto di agire con metodi poco ortodossi si ritrova a comandare il gioco. Chi invece ha rispettato le regole si scopre tradito da un sistema che avrebbe dovuto tutelarlo. Un paradosso che alimenta tensioni e divisioni all’interno delle comunità locali, dove i cittadini sono senza acqua, senza risposte, e con la rabbia che sale sempre più.Il blitz dei sindaci dell’ennese è la cronaca di un fallimento annunciato.

Ieri la dimostrazione palese di un governo regionale paralizzato. L’interruzione della fornitura su San Cataldo e Caltanissetta premia chi ha scelto la strada dell’azione di forza, mettendo in ginocchio chi si è affidato al rispetto delle regole. Un messaggio inquietante per chi ancora crede che legalità e istituzioni vadano di pari passo.A sei mesi dall’esplosione della crisi, la presidenza della Regione e tutto l’apparato burocratico regionale brillano per inerzia. Non un piano, non un intervento risolutivo, nemmeno una parvenza di strategia. Solo chiacchiere, rinvii e il solito scaricabarile.

Risultato? I sindaci si ritrovano con il cerino in mano, costretti a fare scelte disperate per non lasciare che i propri comuni muoiano di sete.Siciliacque, l’ente che dovrebbe garantire l’approvvigionamento dai pozzi, è il simbolo di questa catastrofe. Opere promesse e non ancora realizzate, scaricando le responsabilità sulle spalle dei più deboli. Chi paga il conto? Sempre loro, i cittadini.

Un’intera comunità che si sente presa in giro e abbandonata.Le proteste sono ormai inevitabili.Non mi fermerò finché non avrò risposte concrete. Intanto non posso escludere di denunciare l’interruzione di pubblico servizio provocata, un atto simbolico ma necessario per dire basta.Questa crisi non è solo una storia di tubi rotti e cisterne vuote. È lo specchio di un sistema che ha smesso di funzionare. Quando le istituzioni si fermano, i cittadini soffrono.

Ma la crisi idrica di San Cataldo e Caltanissetta ci insegna una lezione più amara: chi dovrebbe governare si ritrova sempre dalla parte sbagliata, mentre a rimetterci sono sempre gli stessi. Siamo al collasso e il minimo che possiamo fare è provare rabbia e una profonda indignazione”.

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Cucina

Lo chef Totò Catania propone: Canederli alla seppia e speck in brodo dashi ai porcini

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Oggi vi porto nel mio mondo, quello della cucina gourmet e delle ricette che propongo direttamente al mio ristorante. Vi presento un piatto fusion che lega la cucina locale a quella tirolese, passando per il Giappone, come niente fosse. Per prima cosa puliamo le seppie, spelliamo, evisceriamo, e tritiamo finemente la parte bianca. Per questa ricetta non useremo il nero, che magari potrete usare in uno spaghettino a parte.

In padella rosoliamo della cipolla a piccoli cubetti e appena inizia a colorare aggiungiamo lo speck a cubetti e la seppia tritata. Non più di due minuti di fiamma vivace e togliamo dal fuoco, lasciando intiepidire. Solo una leggerissima salata e pepata per insaporire le seppie. Fate ammorbidire abbondante pane raffermo nel latte, strizzatelo e sbriciolatelo. Unite il composto di cipolle, speck e seppia, aggiungete un paio di uova sbattute, un trito di prezzemolo ed erba cipollina, ed aggiustate di sale e di pepe.

Lasciate riposare il composto una mezz’ora, poi con le mani formate i canederli, delle sfere dalla grandezza di una palla di ping pong che dovrete passare nella farina. Per il brodo dashi mettete in acqua fredda un’alga kombu, una manciata di katsuobushi (fiocchi di tonno essiccati), dei funghi porcini secchi e qualche cucchiaio di salsa di soia. Fate sobbollire almeno una mezz’ora, meglio ancora per un’ora. Filtrate il brodo, riportate a bollore e tuffate i canederli per qualche minuto, saranno cotti quando saliranno a galla. Serviteli fumanti accompagnati dal brodo dashi ai porcini. Un vero viaggio tra i sapori di mare e di terra, un connubio originale dal sapore coinvolgente e allo stesso tempo confortante.

Chef Totò Catania

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Spettacolo

“Mi chiamano Mimì”, al teatro Eschilo il recital dell’associazione culturale Casamatta

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In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, i club servives della città hanno promosso la realizzazione dello spettacolo prodotto “Mi chiamano Mimì”, portato in scena dall’associazione culturale Casamatta. Un recital al teatro Eschilo per la regia di Massimo Leggio, sul palco insieme ad Alida Di Raimondo, Alessia Gurrieri e Francesca Morselli.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Gela e sostenuto da Inner wheel, Lega navale, Soroptimist, Unitre, Leo club del golfo, Lions Atc, Lions host, Lions Butera e Terre federiciane, Rotary, Kiwanis e Fidapa. La toccante dedica, a fine spettacolo, è stata per la giovane Nicoleta Gallo prematuramente scomparsa lo scorso agosto. 

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