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Cronaca

Divieto di avvicinamento per un tunisino

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Modica – Il Commissariato di Polizia di Modica, coadiuvato dal Commissariato di Vittoria, ha eseguito la misura cautelare di divieto di avvicinamento alla persona ed apposizione di braccialetto elettronico a carico di un uomo di 37 anni.

Il provvedimento cautelare si è reso necessario a seguito della denuncia sporta poco tempo fa da una giovane donna italiana, già convivente dello straniero.

La donna aveva deciso di interrompere la suddetta relazione a causa delle reiterate attenzioni ossessive dell’uomo che ne controllava ogni movimento, generando nella stessa un senso di insicurezza ed oppressione.

I pedinamenti e le attenzioni morbose, nonché le chiamate ad ogni ora del giorno, sono continuate nonostante il venir meno del rapporto di convivenza ed il rientro a Modica della ragazza.

Questa infatti era stata puntualmente raggiunta nei luoghi frequentati con amici e parenti e fatta oggetto di offese e richieste compulsive di riappacificazione che hanno costretto la donna a cambiare ulteriormente le proprie abitudini di vita, rinunciando persino ad uscire di casa per motivi non attinenti al lavoro.

Come previsto dalla normativa vigente, dopo la querela presentata dalla donna si è attivato immediatamente il cosiddetto codice Rosso ed in pochi giorni sono stati escussi a sommarie informazioni, oltre la persona offesa, anche i familiari della stessa ed altre persone a conoscenza degli atteggiamenti persecutori dell’uomo.

Gli elementi raccolti dagli Agenti del Commissariato di Modica hanno consentito alla Procura della Repubblica di Ragusa di chiedere ed ottenere al G.I.P. un provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento, al fine di evitare la continuazione delle condotte di stalking.

All’uomo sarà applicato il braccialetto elettronico onde monitorare i movimenti dello stesso, specie ove si avvicinasse al di sotto dei 500 metri dalla denunciante, essendo previsto in tali casi l’arresto in flagranza differita per la violazione accertata della misura.

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Cronaca

Rapicavoli coordinatore del gruppo gelese del M5s

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Viene dal mondo dello sport ed è militante da molto tempo nel movimento Cinquestelle: stamattina al termine delle elezioni svoltesi nella sede di via Niscemi Filippo Rapicavoli ( nella foto con il capogruppo in consiglio Francesco Castellana) è stato eletto coordinatore del gruppo territoriale del M5s.

Una cinquantina gli aventi diritto al voto, Rapicavoli ha ottenuto 16 preferenze spuntandola su altri 4 aspiranti cioè Simona Culora, Gaetano Sansone, Lorenzo Raniolo e Nicola Nuzzi.Subentra a Simone Mor gana. Il neo coordinatore si insedia alla vigilia della nomina dell’assessore Morselli collegata al consigliere cinquestelle Vincenzo Tomasi

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Fucile e munizioni fuorilegge, un arresto a Butera

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Un uomo di 76 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Butera per detenzione illegale di armi alterate e munizioni. Nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio, i militari dell’Arma, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno eseguito una perquisizione in un terreno di proprietà del soggetto, in contrada Fontana, e hanno rinvenuto, all’interno di un pollaio, un tubo di plastica contenente un fucile a canne mozze, risultato provento di un furto avvenuto nel Nord Italia e 63 cartucce calibro 12, in ottimo stato di conservazione.

L’arma e il munizionamento, perfettamente funzionanti, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Gela. L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela disponeva gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico

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Cronaca

Abbandono di rifiuti, speciali e pericolosi: 20 indagati a Niscemi

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La Polizia di Niscemi, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Gela, una corposa informativa di reato a carico di 20 persone, responsabili di abbandono di rifiuti, anche speciali e pericolosi.

La sensibilità della Polizia di Stato verso la protezione dell’ambiente dall’indiscriminato ed illegale inquinamento, negli scorsi mesi ha determinato i poliziotti del Commissariato, d’intesa con la Procura della Repubblica di Gela, a monitorare un sito niscemese particolarmente afflitto dal fenomeno dell’abbandono dei rifiuti ad opera di ignoti che, in spregio alle norme giuridiche e della civile convivenza, erano abituati a perpetrare le condotte. Gli agenti della Polizia hanno monitorato la strada provinciale 194, in contrada “Costa Fredda”, nota all’intera cittadinanza per il deprecabile fenomeno. Le indagini hanno permesso di individuare circa una ventina di soggetti che conferivano illecitamente nel sito spazzatura, pneumatici, materiale di risulta, vasche in eternit, utilizzando un’autovettura, una motoape o anche un camion. Le immagini registrate dagli investigatori della Polizia hanno permesso di identificare dei soggetti, più volte individuati, che sono stati deferiti alla Procura di Gela per i reati ambientali. Le investigazioni hanno subito una battuta d’arresto dopo il clamore suscitato da una discussione in sede di Consiglio Comunale, che ha mediaticamente evidenziato il fenomeno.

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