Botta e risposta tra l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano e il sindaco Greco sulle variazioni di bilancio.
“Apprendo dalle parole del Sindaco, adornate dalla sua irrinunciabile verve tutt’altro che inaspettata ma che ha il merito di avermi strappato un sorriso-esordisce Di Stefano- che lo stesso ha già pensato ad investire se stesso e la Giunta della competenza in merito alle variazioni di bilancio da votare in Giunta come consentito dalla normativa regionale di riferimento e di conseguenza ha già pensato , evidentemente, di votarle e ricoprire quindi un ruolo da protagonista sul punto e non già di mero spettatore chiedendo a 24 consiglieri di farlo al posto suo. Ma lo sapeva solo lui però, diversamente non si spiegherebbero i consigli comunali fino ad ora celebrati che avevano ad oggetto proprio la richiesta ai 24 consiglieri di votare le variazioni di bilancio con parere negativo , così come non si spiegherebbero i suoi interventi in consiglio con richiesta esplicita ai 24 consiglieri di votare le variazioni di bilancio né le diverse capigruppo all’interno delle quali non è mai stata manifestata la volontà di votarle in Giunta né mai per superare l’empasse si è discusso della normativa che consentirebbe , proprio all’amministrazione , di fare quel che lo stesso Sindaco chiede ai 24 consiglieri”
“Diciamo che fino a qualche ora fa – continua- i 24 consiglieri comunali erano chiamati a votare, solo loro, le variazioni di bilancio. Oggi invece dopo la scoperta dell’acqua calda , scopriamo che il Sindaco stava valutando questa ipotesi nel silenzio della sua stanza.Acqua calda o doccia fredda ?”
“Devo ritenere – aggiunge- per seguire il filo narrativo della sua risposta da Istituzione stizzita che è stato folgorato sulla Via di Damasco proprio dalla scoperta dell’acqua calda e me ne compiaccio se questo servirà a fare approvare le variazioni in Giunta onde evitare un grave danno alla Città rispetto alla possibilità di perdere finanziamenti per un ammontare di circa 29 milioni di euro. La definisce un’opzione da valutare ma non si tratta di una opzione si tratta di una modalità intanto consentita dalla legge regionale n. 13 del 2021 nonché dalla nota esplicativa della stessa che , qualora scelta avrebbe il vantaggio di velocizzare l’iter e di portare gli atti approvati in Consiglio solo per la ratifica per cui faccio fatica a comprendere la dichiarazione velatamente attendista secondo la quale attenderebbe il conforto da parte del collegio dei revisori. Infatti non volendosi ovviamente negare, da parte mia , il ruolo centrale del collegio dei revisori, è bene però individuarlo senza travalicarne i confini di competenza .
Diverso sarebbe stato se il sindaco avesse chiesto un parere alla Corte dei Conti che è l’organo deputato naturalmente a confortarlo in questa scelta che è chiamato a compiere . Ebbene , se lo avesse fatto ,oggi saprebbe che secondo la sezione regionale di controllo del Molide della Corte dei Conti , parere del 2 maggio 2023 e secondo consolidata Giurisprudenza della stessa Corte dei Conti ,nei casi di variazioni di bilancio per la procedura speciale e per quella ex art 175 comma 4 del Dlgs n.267 del 2000 , il parere dell’organo di revisione deve essere richiesto, di regola e salva diversa e specifica previsione regolamentare, non a corredo della proposta di deliberazione della Giunta ma bensì in funzione della successiva ratifica consiliare.Stando a questo tipo di conforto peraltro proveniente dall’Organo più alto, nulla più osta al sindaco, stante anche la sua volontà manifestata ieri pubblicamente, di approvare le variazioni in Giunta”.