“Complimenti e buon lavoro al neo presidente, Renato Schifani. Noi faremo corretta, ma fiera e intransigente opposizione”.Lo afferma Nuccio Di Paola, M5S
“Il MoVimento 5 Stelle – continua Di Paola – è l’unico argine in Sicilia al centrodestra. Otteniamo un grandissimo risultato con circa il 27 per cento a livello nazionale, il centro-destra non fa il cappotto in Sicilia, e portiamo a casa due uninominali, risultato dato come impossibile alla vigilia. Anche a livello regionale il Movimento 5 Stelle ottiene, almeno per i numeri che attualmente sono a disposizione, un discreto risultato, con numeri a doppia cifra”
“Continueremo a portare avanti la nostra agenda progressista e punteremo a eliminare tutte quelle disuguaglianze che ci sono in Sicilia, cercando di mettere al centro gli ultimi e quelle persone che vivono ai margini della società. Ringrazio i siciliani per la fiducia che ci hanno accordato e non la tradiremo, portando all’interno delle istituzioni le istanze che ci hanno affidato col loro voto”- conclude.
Butera. Andrà avanti con la stessa determinazione e finché ci saranno le condizioni per farlo ma ci tiene a precisare che lui gli impegni presi in campagna elettorale li ha rispettati; il sindaco di Butera Giovanni Zuccalà respinge le accuse rivoltegli dal presidente del consiglio Emilio Tallarita di aver lasciato lui e il suo gruppo ai margini del processo politico durante la fase di azzeramento e ricomposizione della Giunta.
” L’accordo in campagna elettorale – dice il sindaco – riguardava la presidenza del consiglio ed è stato rispettato. La consigliera Chimera ed il suo gruppo hanno l’assessore di riferimento nella dott. Donzella ed anche questo è un accordo rispettato. Ma Tallarita ha preteso oltre cioè un assessorato per Cristina Chimera e mentre pretende un posto in giunta diffonde però documenti in cui attacca me e il Pd.Questo non si può accettare”.
Con il ritiro dell’appoggio da parte di Tallarita e Chimera, il sindaco non ha più maggioranza numerica in aula e questo rende più difficoltosa la sua azione amministrativa.
Butera – “I migliori auguri alla nostra neo assessore al Comune di Butera Giorgia Maniaci, nominata in giunta dal sindaco Giovanni Zuccalà che conferma nel suo rinnovato esecutivo, la presenza del Movimento 5 Stelle. Ringraziamo Lorenzo Puci per il lavoro portato avanti fino ad oggi in maniera meritoria da assessore ed al gruppo M5S di Butera”.
Lo dichiarano la senatrice del Movimento 5 Stelle Ketty Damante, il deputato regionale e coordinatore sicilano del M5S Nuccio Di Paola, unitamente al senatore Pietro Lorefice, a proposito dell’ingresso nella giunta comunale di Butera di Giorgia Maniaci, in quota Movimento 5 Stelle, che subentra dopo l’azzeramento dell’esecutivo buterese da parte del sindaco Giovanni Zuccalà.
“Il Movimento 5 Stelle – continuano gli esponenti M5S – offre il massimo supporto e vicinanza a tutti i comuni siciliani. In particolare, alla nuova giunta Comunale di Butera che supporterà il primo cittadino Giovanni Zuccalà in questo prosieguo di sindacatura, giungano i nostri migliori auguri di buon lavoro”.
L’11 gennaio per Butera è un giorno storico, assai significativo, non solo sul piano della fede ma anche per le sorti della città. Infatti, in quel giorno, nell’anno 1693, la Sicilia venne devastata da un grande terremoto che sconquassò l’isola, distruggendo 14 città della Val di Noto, tra cui Siracusa e Augusta; la Noto odierna è stata ricostruita in un sito differente da quello anteriore al 1693. La terrificante onda sismica distrusse, inoltre, la Val Demone provocando la morte di 60.000 persone e ripercuotendosi perfino in Val di Mazara.
Si narra: All’unnici di jnnaru a vintun’ura, si vitti e nun si vitti Terranova e si nun era pi Maria, la Gran Signura, sutta li petri fussi Terranova. Sulu Vutera nun appi paura ca c’era santi Roccu cu la bannera. Si tratta del primo miracolo di san Rocco, che difese la città dalla violenta ondata sismica che seminò distruzione e morte in tutte le altre parti dell’isola, mentre Butera ne usciva incolume e salva. Subito, il popolo attribuì il prodigioso portento al santo taumaturgo, proclamato protettore della città appena dieci anni prima e precisamente il 18 aprile 1683, domenica di Pasqua.
La ventunesima ora corrisponderebbe alle ore 15, cioè le ore 3 del pomeriggio, ora IX presso i Romani, poiché dal Medioevo in poi prevalse l’uso ebraico e dei popoli orientali (con calendari lunari o lunisolari) di considerare la durata del giorno dal tramonto del sole al tramonto successivo. Solo all’inizio dell’Ottocento sarà ripristinato anche nel nostro paese il metodo romano di contare le ore partendo dalla mezzanotte.
Nella suddetta ora, infatti, sono stati suonati trenta rintocchi di campane a mortorio e sono state sparate delle bombe a salve per ricordare quell’ora funesta a tutti i cittadini, ovunque essi si trovassero, sospendendo ogni cosa per fermarsi in piedi in un profondo e religioso silenzio.
Pertanto, dall’11 gennaio 1693 ad oggi, ogni anno, in questo giorno, i buteresi festeggiano una terza volta il santo patrono, ricordiamo che Butera celebra l’ottava della festa il 23 agosto. Stamane, 11 gennaio 2025, dopo la santa messa, il parroco don Emiliano Di Menza, ha esposto il Santissimo Sacramento con turni di adorazione fino alla solenne Concelebrazione Eucaristica vespertina, presieduta dal nostro vescovo, mons. Rosario Gisana, con la presenza di tutto il clero cittadino, delle Autorità Civili e militari, della Deputazione di San Rocco, di tutte le associazioni, di tutti i comitati-festa, della Confraternita del Glorioso Patriarca San Giuseppe e con massiccia partecipazione dei buteresi. Nell’omelia, il vescovo ha esortato i presenti non solo ad attingere alla fraterna intercessione di san Rocco e dei nostri cari defunti, anche se non sono innalzati agli onori degli altari, ma ad essere nello stesso tempo intercessori ed intercedenti a favore degli altri. Al termine della celebrazione, è stato intonato il Te Deum ed è stata impartita la benedizione eucaristica con la distribuzione del pane. Inoltre, sono stati ammessi a far parte della deputazione tre persone, di cui un adulto, un ragazzo e un fanciullo. Il tutto si è svolto presso la Chiesa di San Francesco, essendo il Santuario San Rocco chiuso per il protrarsi dei lavori di restauro. È stato un giorno di ringraziamento, di riconoscenza e di gratitudine a Cristo Signore, ma anche di profonda meditazione. È questo, quindi, un avvenimento storico impresso indelebilmente nella coscienza del popolo buterese. Infatti, gli anziani, i nonni e i genitori raccontano di generazione in generazione, ai ragazzi, ai nipoti e ai figli il terribile episodio e come il santo protesse la città.