PALERMO – “Il ciclone giudiziario che si è abbattuto sull’Ast era ampiamente prevedibile. A più riprese i deputati regionali del gruppo M5S avevano denunciato, con tanto di atti parlamentari, note all’assessorato e audizioni le anomalie che hanno contrassegnato la vita di questa partecipata con bilanci sempre in rosso, nonostante i grossi contributi di ‘mamma’ Regione. Preoccupano, e non poco, le voci di un presunto coinvolgimento della politica in questa incresciosa vicenda. In questo senso auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto dagli organi inquirenti”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Nuccio Di Paola. Quello di Ast – sottolinea Il deputato Luigi Sunseri, che sulle partecipate ha condotto uno studio accurato – è un sistema marcio che abbiamo sempre denunciato, dimostrando la mancanza di trasparenza negli appalti banditi dalla società. Proprio con l’ultima nota, del 4 Febbraio, chiedevo risposte sulla legittimità della nomina a direttore generale del dottor Ugo Fiduccia, oggi arrestato. L’Ast, in questi anni si è comportata come una società pubblica quando pretendeva i contributi e come una ditta privata quando doveva assumere figure professionali. Ho sempre segnalato il ricorso abusivo alla somministrazione di lavoro, comune anche ad altre società regionali, in quanto le assunzioni sono state influenzate più da logiche di natura politica che dalle effettive necessità dell’azienda stessa. Ricordo che a fine 2018, AST su un totale di 40 autisti assunti, 10 di loro provenivano dal Comune di Marineo, lo stesso del direttore generale”. “Nel luglio del 2019 – afferma la deputata Stefania Campo – avevamo già denunciato con un atto parlamentare il ricorso indiscriminato da parte di AST ad agenzie interinali per la ricerca delle figure mancanti nel proprio organico. Il dubbio, che si sta rivelando essere più che fondato, era proprio che tali agenzie avessero ricevuto segnalazioni da parte di dirigenti della stessa AST, e che le assunzioni siano state fatte esclusivamente sulla base delle segnalazioni dei vertici dell’Azienda. Ci dispiace adesso constatare che probabilmente ci avevamo visto giusto, ma il problema a monte è sempre il medesimo: fin tanto che la politica nominerà gli amministratori allo scopo di controllare ed occupare le postazioni di potere, il merito, le competenze, la dignità e la parità dei diritti dei lavoratori resteranno sempre e soltanto belle parole mai concretamente attuate”. “Anche nella relazione sul caso Montante, preparata dalla commissione Antimafia, cui appartengo – dichiara la deputata Roberta Schillaci – c’è un capitolo dedicato all’Ast. Nel 2010, sotto il governo Lombardo, si voleva fondere l’azienda regionale, in una difficile posizione debitoria, con la Jonica Trasporti di Montante, ma il vero obiettivo era acquisire il patrimonio immobiliare di Ast, del valore di oltre 50 milioni di euro. L’operazione fallì ma questo dimostra come la partecipata abbia sempre fatto gola ai privati, mentre dovrebbe essere una casa di vetro, trasparente e impermeabile alla distribuzione clientelare di incarichi e appalti”.
“Ancora una volta dal governo Musumeci arrivano solo brutte notizie. Questa volta è il turno dell’Ast che, messa a soqquadro da un’indagine per corruzione e truffa, racconta l’ennesima pagina nera di un governo regionale sempre più inadeguato ad amministrare la nostra isola. È vergognoso leggere di dubbi coinvolgimenti della politica regionale su questioni che riguardano una partecipata che dovrebbe offrire servizi ai siciliani e invece fa acqua da tutte le parti”, incalza Cancelleri.
Il mondo della scuola siciliana si mobilita in occasione della Giornata della Memoria per rinnovare il ricordo delle vittime della Shoah.
Gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado delle nove province della Sicilia promuovono dibattiti, momenti di riflessione, incontri, letture, proiezioni di film, canti e spettacoli teatrali con l’intento non solo di ricordare, ma anche di sensibilizzare i giovani sull’importanza della memoria e su temi importanti quali la pace, la fratellanza, il rispetto tra i popoli.
In questo panorama di ricordo storico, culturale ed etico, il Liceo Scientifico Elio Vittorini di Gela diretto dalla Prof. Ina Ciotta, fa strike con una manifestazione che copre l’arco di tre giorni e che annovera la testimonianza di una sopravvissuta al genocidio, puntando sul tema della violenza sulle donne che in quel frangente è stata senza eguali.
Gli appuntamenti sono iniziati ieri con l’ incontro online importante e significativo con Edit Bruck sopravvissuta all’ Olocausto che ha presentoto il suo libro ‘’ I frutti delle memoria, la mia testimonianza a scuola ‘’ scritto da Eugenio Murrali, giornalista e e scrittore.
Oggi un altro incontro online organizzato dalla Fondazione museo della shoah di Roma, con Sami Modiano, presso teatro Argentina di Roma. Presenta il suo libro ‘’ Così siamo diventati fratelli ‘’.Ha condiviso la sua toccante testimonianza di sopravvissuto alla shoah.
Anche quest’anno il liceo scientifico Elio Vittorini in occasione della memoria presenta una serie di iniziative che confluiscono in un progetto dal nome ‘’ La donna nella shoah’’ presentato dalla professoressa di storia e filosofia Enza Rinella che come ogni anno è molto attenta alla tematica.
Gli studenti hanno realizzato attraverso l’ausilio dell’intelligenza artificiale un dialogo simbolico e multimediale con alcune sopravvissute : Bucci, Segre, heyman , Arendis , Springer , Breuk, hanno esposto le loro ricerche di apprendimento del campo femminile di Ravensbruk con esperimenti fisici,chimici , scientifici. A ciò si aggiunge la scrittura di alcune poesie canti e musiche ebraiche ricercate.
Successivamente l’inaugurazione della mostra ‘’ Punti luce la donna nella shoah ‘’ fornita a noi dall’ istituto Yad Vashem e dall‘associazione figli della shoah di Milano. Siamo onorati di essere stati scelti come scuola,unica in tutta la Sicilia. Si compone di 30 tele che raccontano le donne nella shoah. La mostra di grande prestigio e importanza ha attirato presso ilMuseo ebraico di Gerusalemme milioni di visitatori.
Il 27 gennaio, Giornata della memoria verrà inaugurata la sagra del dolce ebraico realizzata dagli alunni del liceo, le cui ricette saranno raccontate con tradizioni storiche ebraiche.
“Durante gli anni dell’orrore – ha detto la prof.ssa Rinella nella sua presentazione – le donne, spesso trascurate nella narrazione della storia, hanno vissuto esperienze devastanti che meritano di essere esplorate e riconosciute, vittime di un sistema di oppressione, umiliazioni e violenze di genere. Subirono persecuzioni fisiche, morali e psicologiche mirante ad annientare la loro dignità”.
Ecco chi è Edith Bruck:
Edith Steinschreiber, sposata Bruck , nacque a Tiszabercel, e cresce a Tiszakarád, un piccolo villaggio ungherese ai confini con la Slovacchia. Fu l’ultima dei sei figli di una povera famiglia ebraica. Conosce, fin dall’infanzia, l’ostilità e le discriminazioni che nel suo Paese, come nel resto d’Europa, investono gli ebrei. Nella primavera del 1944, a tredici anni, dal ghetto di Sátoraljaújhely viene deportata ad Auschwitz e poi in altri campi tedeschi: Kaufering, Landsberg, Dachau, Christianstadt e, infine, Bergen-Belsen, dove verrà liberata, insieme alla sorella, nell’aprile del 1945.
Non faranno ritorno la madre, il padre, un fratello e altri familiari. Dopo la liberazione da parte degli anglo-americani tenta il rientro in Ungheria, nella sua casa; ben presto scopre però che la fine della guerra non significa pace né accoglienza, ma nuove difficoltà e, soprattutto, nuove peregrinazioni alla ricerca di un posto nel mondo dove poter vivere. Nel 1946 raggiunge in Cecoslovacchia una delle sue sorelle maggiori, salvate da Perlasca a Budapest, ma il tentativo di ricongiungimento fallisce.
Nel settembre del 1948 raggiunge Israele, a ridosso della nascita del nuovo Stato. Qui – per evitare il servizio militare – si sposa e prende il cognome che ancora oggi porta: Bruck. Nel 1954, spinta dall’impossibilità di inserirsi e di riconoscersi nel Paese immaginato “di latte e miele”, non riuscendo ad accettare la realtà segnata da conflitti e tensioni, giunge in Italia e si stabilisce a Roma, dove ancora oggi risiede,
Un tempo come componente e segretario del comitato di quartiere di San Giacomo era lui che sui social denunciava disservizi e sollecitava l’intervento dell’amministrazione. Oggi Massimiliano Giorrannello è consigliere comunale di maggioranza e le risposte alle denunce e alle sollecitazioni deve darle lui che sta dall’altra parte della barricata. Dal quartiere San Giacomo arrivano segnali di malumore.
” Posso riferire lo stato di ciò di cui mi sono occupato personalmente con gli assessori competenti- dice Giorrannello- a breve saranno manutenzione la via San Giacomo e la via Pignatelli nel tratto in cui è disastrato.È stato effettuato anche il sopralluogo per la segnaletica mancante nella parte alta del quartiere ed anche lì qualche fondo per intervenire c è.Il mese prossimo saranno posizionati gli arredi del bando di Democrazia partecipata.Alla villa comunale si stanno rimuovendo i rami che potrebbero creare pericolo e lunedì dovrebbe riaprire. Non c’è personale e questo è un serio problema”
Ogni delibera con incarichi affidati dall’amministrazione comunale per lavori da avviare con i finanziamenti esterni crea polemiche a non finire negli ambienti politici. Non si è spenta l’eco delle polemiche per l’incarico della direzione dei lavori del secondo tratto del lungomare all’arch. Virginia Farruggia fino a giugno consigliere comunale del m5s ed una degli esponenti del gruppo gelese. Subito ne spunta un’altra che stavolta va a toccare gli ambienti dell’opposizione.
Si tratta dell’incarico di 50 mila euro per coordinare la sicurezza nei lavori della palestra dello stadio Presti finanziati con il programma Qualità Abitare che è stato affidato tramite Mepa (come nel caso della Farruggia) all’ing. Marco Biundo parente del vice presidente del consiglio, il forzista Antonino Biundo, unico rappresentante degli azzurri in aula. Così le chat politiche sono diventate subito bollenti.
Ed infine sempre riguardo ai lavori del Lungomare il coordinamento è stato affidato all’ing. Stefano Sammartino. Nel suo caso il chiacchiericcio non riguarda appartenenze e parentele politiche ma il fatto che ha avuto di recente anche un altro incarico cioè il monitoraggio complessivo di tutti i progetti finanziati con i fondi del programma “Qualità abitare”. Polemiche a parte, si aspetta l’apertura dei cantieri.