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Attualità

Damante come un soldato che si piega ma pronto a riprendere la guerra

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Gela – “Sto bene, tutto sommato. Qualche dolore articolare, un poco di stanchezza ma niente di grave. Mi sento come un soldato che si piega in battaglia per un momento ma con lo spirito di chi è pronto a riprendere la guerra con più grinta e motivazioni di prima”. E’ la guerra della salvezza dei pazienti ricoverati nella terapia intensiva dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, piegata momentaneamente per il contagio del personale esposto, nonostante le precauzioni della bardatura utilizzata durante i turni. A parlare è il primario Salvatore Damante che, dopo due anni di lavoro intenso a contatto con centinaia di pazienti passati dal reparto di terapia intensiva covid, è ‘caduto’ anche lui e con lui il reparto per il momento carente di personale, ancora di più della normalità. Otto posti letto gestiti da tre rianimatori ed un primario in terapia intensiva mentre in pianta organica ne sono previsti 12; ventidue mesi di ‘trincea sanitaria’ benché con otto posti letto. Ma sempre al completo con altri pazienti nel reparto ordinario. Niente ferie spicciole, niente Natale, Capodanno o Epifania. Turni a ripetizione e qualunque fisico crolla e con esso le barriere immunitarie.  E con il contagio del primario e dei suoi collaboratori è durata da Natale a Santo Stefano la decisione della dirigenza di chiudere la terapia intensiva dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e adesso i viaggi della speranza sono indirizzati verso il capoluogo. Almeno per ora. Otto posti letto che rappresentano un baluardo di salvezza per i gelesi, descritti in taluni casi come una panacea infinita di posti per una popolazione che copre un bacino di utenza di almeno 150.000 persone se si considerano i comuni viciniori. Otto posti letto e lo slogan come un disco rotto: ‘ospedale al collasso’. Mentre i malati ordinari restano in lista di attesa e rischiano la vita…….

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Attualità

Lavori sulla statale 640, viabilità modificata

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Per circa 2 mesi a far data dal prossimo 1 febbraio, a causa di interventi per il completamento dei lavori della Strada statale 640 sulle rampe dello svincolo di Caltanissetta con l’Autostrada A19 “Palermo-Catania”, la viabilità per gli utenti della strada che da Caltanissetta raggiungeranno l’A/19 sarà modificata. Lo comunica la Sezione della Polizia Stradale di Caltanissetta.


Nello specifico, gli automobilisti provenienti dalla Strada statale 640 e diretti sull’A/19, direzione Catania, dovranno immettersi sull’autostrada in direzione Palermo e fare inversione di marcia allo svincolo “Ponte Cinque Archi”, che si trova ad una distanza di circa 5 km, con un incremento del percorso di circa 10 km.
Altro itinerario suggerito dalla Polizia Stradale per chi da Caltanissetta vuole raggiungere Catania, è quello di percorrere la Statale 626 “Caltanissetta/Gela” – intersezione Statale 122 “Capodarso” – Statale 117 Bis “Enna” – Statale 192 “Svincolo Enna A/19”.
Per gli utenti provenienti da Catania o da Palermo diretti verso Caltanissetta non ci saranno modifiche del percorso.

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Erogazione idrica in via di ripristino

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Dopo tante proteste dei cittadini sui social per l’interruzione della fornitura idrica ai serbatori di Caposoprano e Montungo per torbidità dell’acqua in uscita dal potabilizzatore, Caltaqua ha diramato un comunicato in cui non ci sono dato certi.

“Comunichiamo che Siciliacque sta gradualmente riattivando la fornitura idrica dall’impianto di potabilizzazione e al momento è stata ripristinata la distribuzione nella zona Macchitella.Seguiranno aggiornamenti”. Insomma:l’acqua arriverà.Prima o poi.

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“Comuni Ricicloni”: dimezzata in sette anni la produzione di rifiuti indifferenziati

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Una Sicilia sempre più “Riciclona”, che di anno in anno grazie all’impegno delle tante amministrazioni comunali e di milioni di cittadini siciliani sta avviando un concreto cambiamento nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Lo dimostra il numero delle realtà che, a fine 2023, hanno superato il 65% di raccolta differenziata: sono ben 303, cioè quasi l’80% dei comuni siciliani.

Cresce, inoltre, di anno in anno il numero dei Comuni Rifiuti Free, passati dai 33 del 2020 ai 98 del 2023, caratterizzati da una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 75 kg pro capite. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2024, presentato oggi a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, presso lo Spazio Mediterraneo, nell’ambito della sesta edizione di Sicilia Munnizza Free, la campagna di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti e avviarla verso l’economia circolare.

Nella classifica dei Comuni Ricicloni stilata da Legambiente Sicilia svettano quest’anno Santa Cristina di Gela, Comune Rifiuti Free assoluto con 16,6 kg RI/ab e il 90,5%, e Mirto, che con il 93,8% si conferma il Comune con la migliore percentuale di raccolta differenziata. Cresce complessivamente la raccolta differenziata nella regione, che si attesta sopra il 55% (55,7% Dati Dipartimento Regionale Rifiuti – 55,20% Dati Ispra), e diminuisce la produzione di rifiuti indifferenziati: poco meno di 950 mila tonnellate nel 2023, con un decremento del 47% rispetto al 2017.

In questa edizione del dossier, il focus è dedicato in particolare ai Comuni siciliani che producono meno rifiuti indifferenziati e che riescono, pertanto, a sfuggire alla crisi delle discariche e a contenere i costi nella tariffa a carico dei cittadini.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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