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Damante e Raffa presentano la poposta di legge pro donne in maternità

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Messina- Presentata oggi al Comune di Messina la proposta di legge “Modifica al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 e al decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 in materia di proroga del termine dei contratti di lavoro a tempo determinato a sostegno della maternita’ e della paternità” (in allegato) dalla deputata Angela Raffa e dalla senatrice Ketty Damante, rispettivamente prime firmatarie alla Camera ed al Senato.

Questa proposta tutta isolana nasce da segnalazioni ricevute, dalla verifiche di effettivi comportamenti discriminatori che purtroppo si verificano e dal contributo di numerosi professionisti tutti siciliani. Un problema nazionale e moderno, ma acuito nella nostra terra dove il precariato la fa da padrone ed il lavoro manca. Da qui la scelta inusuale di illustrarla ai cittadini dalla Città dello Stretto, invece che dalle sale stampa del Parlamento.

Parte dalla Sicilia il primo passo di una battaglia a favore del diritto al lavoro ed alla carriera per le giovani madri. 

“Questa proposta di legge – così la deputata Angela raffa – vuole aiutare le donne con contratti di lavoro precario a programmare una gravidanza senza essere penalizzate per il rinnovo contrattuale. Noi vogliamo permettere loro di lavorare effettivamente tutte le mensilità previste originariamente dal proprio contratto precario, recuperando i mesi passati in maternità. Così la giovane madre, dopo il parto, avrà la possibilità di reinserirsi pienamente nel circuito del mondo del lavoro e riprendere il suo contratto dove lo aveva interrotto. Oggi nel mondo del lavoro restare incinta è un problema. Spesso si aspetta di riuscire a firmare un contratto a tempo indeterminato prima di fare figli. Così si mettono al mondo bambini in età sempre più avanzata. Con tutte le conseguenze del caso a cominciare dai più alti costi a carico del servizio sanitario per i controlli e le complicazioni dovute ad una età media della gravidanza che continua ad alzarsi. O peggio, la donna è costretta a scegliere tra carriera e famiglia. Così i dati mostrano una natalità sempre in calo. Questa proposta di legge vuole segnare il primo passo verso un cambio di direzione”.

“La proposta prevede anche – continua la senatrice Ketty Damante – una agevolazione per le piccole imprese. Con questa proposta il datore di lavoro non subisce nessun aggravio, rispetto a quanto aveva già previsto nel momento in cui ha deciso di assumere e stipulare quel contratto (ricordiamo che i mesi di maternità sono a carico dell’INPS). Anzi può usufruire di uno sgravio contributivo del 50% qualora decidesse di rinnovare il contratto alla lavoratrice o di trasformarlo in uno a tempo indeterminato. Interveniamo per evitare che i mesi di proroga costituiscano un aggravio per le imprese dal punto di vista dello sforamento dei limiti previsti dall’attuale normativa per il ricorso da parte dei datori a forme di lavoro precario. Insomma pieno riconoscimento del diritto alla carriera per le donne, ma senza che questo comporti nuovi costi per le imprese. La maternità non può essere vista dalle imprese come un fastidio, un costo, ma lo Stato deve fare in modo che diventi un vantaggio. Questa legge è una prima pietra che vogliamo posare in questa direzione

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Tempo di rimpastino in Giunta? Sembra di sì

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Rimpastino in vista nella Giunta Di Stefano? Potrebbe essere. Qualcosa bolle in pentola. La voce è tornata a circolare in questi giorni e non solo negli ambienti politici. C’entra invece la mancata organizzazione da parte dell’Assessorato alla cultura di un evento per le scuole dedicato alla Giornata del Ricordo che cade il 10 febbraio. Come per la Giornata della Memoria, anche per il ricordo del massacro delle foibe era in corso l’organizzazione di un incontro in collaborazione con il mondo dell’associazionismo. Ma l’iter non è andato avanti perchè – questa la voce circolata- potrebbero esserci novità nella Giunta che coinvolgerebbero l’assessore alla cultura Viviana Altamore. Dinissioni? Revoca delle deleghe? Non si sa. Tutto è nella sfera delle voci che circolano. La voce tornata in auge del rimpastino, non sorprende perché il sindaco ha fatto patti in campagna elettorale con vari gruppi politici, ha preso impegni che sono noti a tutti e che intende rispettare.Ma è lui che vuole dettare i tempi delle modifiche in Giunta. Voci insistenti dicono che sia imminente il tempo del rimpastino.

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Schifani parla dei rifiuti in Commissione Ecomafie e il sen.Lorefice dice che l’isola imploderà

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Partiamo da un antefatto da non sottovalutare: il Presidente Schifani ha rifiutato più volte l’invito a comparire in Commissione Ecomafie, ostacolandone i lavori, a causa di ‘singolari’ impossibilità oggettive che, però, sembravano sparire selettivamente quando si trattava di presenziare ad altri eventi anche in giro per l’Italia quali Assisi, Roma, etc.. Oggi, finalmente, ha concesso l’onore di una sua interazione con noi, ma solo da remoto.

Mi sembra chiaro che, di fronte a una Sicilia devastata dai crimini ambientali, Schifani non ritenga prioritario o necessario un confronto reale con le Istituzioni competenti. La sua assenza fisica non è solo indice di un evidente e irrispettoso menefreghismo istituzionale, ma solleva dubbi sul suo reale interesse e impegno nei confronti di una questione così delicata e dolorosa per i siciliani e non solo.

Nel corso di questa ‘concessione’, Schifani non si è fatto sfuggire l’occasione di un panegirico a Invitalia, esaltandola come fosse l’ente salvifico della Sicilia. Eppure, neanche una settimana fa chiedevo al Mimit se non fosse proprio Invitalia la causa della stasi delle aree di crisi industriale complesse, una situazione che notoriamente ormai lascia senza parole. La verità è che, senza un’adeguata e sinceramente interessata governance, senza enti di controllo realmente operativi, e senza una reale collaborazione tra Schifani le istituzioni competenti, la Regione Sicilia non si rialzerà. In tutto questo fumo, letteralmente, una sola cosa è chiara: l’emergenza rifiuti verrà gestita da Schifani con gli inceneritori che nella più ottimistica previsione avremo tra 4, 5 anni. E nel frattempo? La Sicilia aspetta e implode”.

Lo ha affermato Pietro Lorefice, Senatore M5S, Segretario di Presidenza del Senato e capogruppo M5S in Commissione bicamerale Ecomafie.

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“Per l’Utin una ‘battaglia’”: l’on. Burtone ed il Pd tracciano la linea sulla sanità: “Accelerare sul progetto del nuovo ospedale”

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L’attivazione dell’Utin, la definizione del progetto del nuovo ospedale, la “battaglia” per evitare la «sperequazione» di servizi tra nord e sud della provincia da parte di Asp, come ad esempio in merito alla mancata realizzazione dell’emodinamica al “Vittorio Emanuele”. In vista del consiglio comunale monotematico di lunedì prossimo sulla situazione sanitaria locale, il Pd gelese fa quadrato intorno al problema insieme all’on. Giovanni Burtone, esponente Dem e membro della commissione sanità dell’Ars, presente questa mattina a Palazzo di Città.

Burtone ha incontrato i vertici dell’amministrazione, c’erano il sindaco Terenziano Di Stefano ed il vicesindaco Viviana Altamore, ma anche tutti i rappresentati del Pd locale: dal commissario cittadino Giuseppe Arancio ai membri della struttura commissariale Franco Di Dio e Giovanni Ferro, dagli assessori Giuseppe Fava e Peppe Di Cristina fino ai consiglieri Gaetano Orlando, Maria Grazia Fasciana, Lorena Alabiso, Giovanni Moscato.

«Abbiamo iniziato la nostra battaglia con la vicenda dell’Utin – ha detto l’on. Burtone -, indispensabile dove ci sono reparti di ostetricia e ginecologia e sale parto. Ma bisogna anche accelerare sulla progettazione del nuovo ospedale», i cui fondi Fsc (130 milioni) esistono già ma manca il progetto.

Di Stefano ha invece sottolineato la necessità di un tavolo di raccordo tra Regione e Eni per la definizione della cessione dei terreni per il nuovo ospedale nell’area di Ponte Olivo, istanza presentata proprio al parlamentare Ars. Lunedì i consiglieri Pd consegneranno al management di Asp una relazione dettagliata di svariate pagine in cui sono elencati i vari disservizi sanitari che insistono sul territorio. 

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