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Dall'Italia e dal Mondo

Dall’oncologia alle neuroscienze fino all’oftalmologia: il futuro della ricerca

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Milano – Il futuro della ricerca italiana è in ottime mani. La rassicurazione arriva dai risultati dei bandi di gara proposti da Roche Italia e Fondazione Roche nel 2023 e che hanno visto vincere 30 progetti nei più svariati campi della medicina: dall’oncologia alle neuroscienze fino all’oftalmologia, passando per le malattie ereditarie e quelle del sangue.


Ai Dazi Milano, in una sala gremita, i primi a essere premiati sono stati otto ricercatori under 40, che sono saliti uno a uno sul palco per ritirare il riconoscimento del loro lavoro. Il bando a cui hanno aderito è quello per la ricerca indipendente, a cui Fondazione Roche ha destinato un finanziamento complessivo di 400mila Euro. La selezione dei vincitori è stata affidata a Springer Nature in qualità di partner esterno e indipendente.

Gli enti di riferimento dei premiati rappresentano trasversalmente tutta l’Italia, a dimostrazione che, malgrado le difficoltà che oggi il Servizio Sanitario Nazionale si trova ad affrontare, le eccellenze non mancano in nessuna macro area del Paese. Di più: la ricerca italiana attira anche talenti dall’estero, come nel caso della dottoressa Tizibt Ashine Bogale, che dall’Etiopia porta ora avanti la sua opera di ricerca all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Brescia, o ancora del collega Andrew Smith, che ha vinto con un progetto nell’ambito dell’oncologia lavorando all’università di Milano Bicocca.

Il secondo bando, “Roche per la ricerca clinica – A supporto delle figure di Data Manager e Infermieri di Ricerca”, ha premiato dieci professionisti a cui andrà un finanziamento totale di 300mila Euro. Li ha selezionati Fondazione GIMBE secondo i criteri che il presidente Nino Cartabellotta ha ricordato anche sul palco: “Quella che pesa di più, al 90%, è la qualità del progetto presentato. La qualità a sua volta si basa sulla rilevanza del quesito di ricerca, sul rigore metodologico e sul possibile impatto sulla salute e sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Il secondo criterio riguarda invece l’attività scientifica, misurata dall’impatto delle pubblicazioni dei suoi ricercatori”. Al centro di questo bando, come da titolo, c’è la promozione del lavoro dei data manager e degli infermieri di ricerca. “Sostenendo queste figure”, ha aggiunto Cartabellotta, “si offre l’opportunità di migliorare la gestione degli studi clinici e di rendere la ricerca sanitaria un motore di sviluppo per il nostro Paese”.

Il terzo e ultimo bando, destinato al supporto di soluzioni innovative per la sclerosi multipla, ha premiato dodici ricercatori scelti dalla Fondazione Sodalitas. A loro andrà una somma complessiva di 240mila Euro che finanzierà i progetti proposti. Sulla scia di Cartabellotta, Alessandro Beda, Consigliere delegato della Fondazione, ha sottolineato che a prevalere sono stati i progetti caratterizzati da un’idea efficace e rilevante, senza tralasciare l’importanza dell’innovazione che ha come obiettivo il miglioramento degli standard di qualità dei percorsi diagnostico-terapeutici per i pazienti affetti da sclerosi multipla. A lui si è unita Paola Zaratin, Direttrice Ricerca Scientifica di AISM – Associazione italiana Sclerosi multipla e FISM – Fondazione Italiana Sclerosi Multipla: “C’è necessità di un unico ecosistema tra ricerca e cura. Lavoriamo insieme per un mondo libero da questa patologia, per una piena inclusione e qualità della vita dei pazienti”.

Hanno consegnato i premi Anna Maria Porrini, Direttore Medical Affairs & Clinical Operations di Roche Italia, e Mariapia Garavaglia, Presidente di Fondazione Roche. Entrambe hanno espresso grande soddisfazione ed entusiasmo per la quantità e la qualità di progetti arrivati sulla scrivania delle tre giurie. “La ricerca scientifica in Italia è da sempre al centro delle attività della nostra Fondazione”, ha dichiarato la dottoressa Garavaglia, “perché siamo certi che tenerla viva sia un investimento per tutto il sistema Paese. Con il bando ‘Fondazione Roche per la ricerca indipendente’, in particolare, ormai alla sua ottava edizione e che negli anni ha visto oltre 2300 candidature, confermiamo il nostro impegno sostenendo i giovani talenti che intraprendono nuove strade per arrivare a traguardi che spesso si traducono in progresso per la scienza e quindi per la salute di tutti noi”. “La nostra missione è lavorare oggi su ciò di cui i pazienti avranno bisogno domani”, ha commentato a sua volta la dottoressa Porrini. “In queste parole c’è l’essenza del nostro impegno quotidiano: i bandi promossi sono uno dei modi che abbiamo per renderlo concreto”.

A ulteriore dimostrazione di ciò, alla fine delle premiazione Roche Italia e Fondazione Roche hanno lanciato la prossima edizione dei bandi in ricerca clinica e ricerca indipendente per il 2024 (per un investimento complessivo di oltre 550mila Euro): è la conferma che, per raccogliere i frutti del domani, bisogna iniziare a seminare oggi.

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Lago Soprano: da 25 anni si attende la tabellazione perimetrale dell’area

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Palermo – Domani 2 febbraio ricorre la Giornata mondiale delle zone umide (World Wetlands Day) che celebra la firma, avvenuta nel 1971, della Convenzione internazionale di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale, ed ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grande importanza delle zone umide, preziosi ecosistemi che – oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati – garantiscono ingenti risorse di acqua e cibo e svolgono una funzione fondamentale di mitigazione dai cambiamenti climatici.

“Proteggere le zone umide per il nostro futuro comune” è il tema della Giornata scelto per il 2025, a sottolineare il legame tra la conservazione delle zone umide e un futuro sostenibile, evidenziando l’importanza di questi delicati ecosistemi nel mantenimento dell’equilibrio ecologico e nel sostegno della biodiversità.

In occasione di questo importante evento internazionale, il WWF Sicilia Centrale ha acceso un focus sulla Riserva Naturale “Lago Soprano” di Serradifalco (CL), istituita dalla Regione Siciliana nel 2000 ed affidata in gestione alla ex Provincia Regionale di Caltanissetta, oggi Libero Consorzio Comunale. Con una nota inviata all’Assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente, Giusi Savarino, ed alla Dirigente del Dipartimento dell’Ambiente, Patrizia Valenti, il presidente dell’associazione ambientalista, Ennio Bonfanti, ha richiamato l’attenzione della Regione sulla riserva che ricade anche nel sito “Natura 2000” con codice ITA050003, istituito ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, riconosciuto come “Zona Speciale di Conservazione” a livello europeo.

Nella nota, il WWF stigmatizza come “da ben 25 anni (!!) si attende ancora la prescritta tabellazione perimetrale dell’area (fondamentale per dare reale riconoscibilità della riserva ed effettiva ufficialità ai regimi di vincolo); la realizzazione di sentieri o altre strutture necessarie ai fini della fruizione pubblica; l’attivazione dei minimi servizi di vigilanza, tutela, studio e conservazione degli habitat. Ad oggi il Piano di sistemazione della Riserva non è mai stato posto in essere, in violazione dell’art. 8 del Decreto istitutivo; nemmeno sono state acquisite le aree di proprietà privata che costituiscono il nucleo centrale e di maggior pregio ambientale del lago “per il conseguimento delle finalità della riserva”, così come imponeva la stessa disposizione assessoriale”.

L’assenza di Guardiaparco addette alla vigilanza della riserva ha consentito, nel corso degli anni, azioni di danneggiamento del bene pubblico naturalistico; in particolare, molto gravi sono stati gli incendi che hanno semidistrutto la ricca vegetazione del lago, come avvenuto nell’estate 2023.In questi mesi, inoltre, anche il lago Soprano è stato duramente colpito dalla crisi climatica: dalla primavera 2024 il lago è completamente in secca e solo le recentissime piogge hanno creato degli sparuti acquitrini nelle aree più depresse del bacino. Lo scorso anno un’intera stagione riproduttiva dell’ornitofauna, quindi, è stata completamente cancellata così come l’assenza di acqua ha impedito l’annuale svernamento dei contingenti migratori nella corrente stagione invernale; se dovesse proseguire l’attuale asciutta, anche la prossima stagione riproduttiva verrà irrimediabilmente compromessa…Il WWF, quindi, lancia un sos: “Di fronte a tale allarmante crisi ed alla necessità – espressamente richiamata nel decreto istitutivo – di “interventi definitivi per il mantenimento del regime idrico del lago”, la Riserva rischia la definitiva scomparsa se non verranno immediatamente messe in campo urgenti e straordinarie azioni di gestione ed interventi di tutela degli habitat”.

Quindi il presidente Bonfanti ha esortato l’Assessore Savarino “ad individuare le più opportune azioni e provvedimenti per una nuova e più efficace gestione integrale dell’area protetta”, confermando la disponibilità del WWF e delle sue Guardie ambientali volontarie ad offrire la più ampia collaborazione.

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Pietro Salini, AD Webuild: ‘il ponte sullo Stretto per essere connessi”

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Milano – “La scelta di realizzare o no il Ponte sullo Stretto di Messina è politica e non tecnica, quello che possiamo affermare è che come Gruppo con la filiera abbiamo tutte le competenze tecniche e le tecnologie per realizzarlo bene, senza rischi, e nel massimo rispetto della legalità, come dimostriamo ogni giorno in Italia e nel mondo progettando, realizzando e consegnando opere complesse”. È quanto ha dichiarato Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild, ospite di ReSart su Rai 3

Questo progetto si inserisce in un piano di investimenti infrastrutturali molto più ampio portato avanti dal Governo Meloni e dal Ministro Salvini. Realizzare quest’opera significa dare ai 5 milioni di cittadini siciliani l’opportunità di essere connessi al Paese come tutti gli altri, con gli stessi diritti. Significa concretizzare un piano articolato di infrastrutture facendo sì che l’alta velocità ferroviaria su cui abbiamo già investito in Italia oltre 100 miliardi di euro raggiunga la Sicilia, dove forse mai come in questo momento si stanno realizzando ingenti investimenti in infrastrutture”.

Prosegue Salini: “Dobbiamo immaginare un ampio piano di sviluppo infrastrutturale per la Sicilia nell’ambito del quale abbiamo lavorato ad un piano in grado di affrontare e risolvere in due anni il grave problema dell’acqua e della siccità con intervento di mercato di investitori interessati, rispondendo a quanto richiesto dalla Regione Siciliana. Come dimostriamo ogni giorno con gli impianti realizzati in Medio Oriente, con il nostro piano possiamo metter fine una volta per tutte all’emergenza idrica di cui soffrono oltre 2,3 milioni di siciliani in aree critiche, soggette a razionamento dell’acqua e aggravate dal precario stato di conservazione delle reti acquedottistiche e del sistema dei bacini di accumulo”, ha proseguito Salini.

“Con il progetto del Ponte l’Italia si proietta sulla scena mondiale con un’opera incredibile dal punto di vista ingegneristico e trasportistico. Il progetto comprende anche importanti opere di collegamento sui versanti Sicilia e Calabria funzionali al Ponte, opere non funzionali al Ponte e opere di mitigazione ambientale, perché unite, Reggio Calabria e Messina danno luogo ad una grande metropoli. In Sicilia, infatti saranno realizzate tre fermate ferroviarie in sotterraneo che, unite alle stazioni di Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Messina, daranno concretezza al sistema metropolitano interregionale per l’area dello Stretto, una metropolitana al servizio dei suoi oltre 400mila abitanti. In Calabria, tra le altre cose, sarà realizzato un centro direzionale multifunzionale”.

Il Progetto del Ponte “è stato assegnato al consorzio Eurolink a seguito di una gara internazionale, e oggi Webuild è al lavoro con gli spagnoli di Sacyr, con cui abbiamo già realizzato la straordinaria opera dell’ampliamento del Canale di Panama, e i giapponesi di IHI, specializzati nel settore ponti e cavi. Con queste competenze il Ponte si può fare”.

Per quanto riguarda il tema delle faglie, Salini ricorda che è necessario far chiarezza su cosa sia una faglia. “Di faglie inattive ce ne sono infinite e ovunque nella crosta terrestre, anche in zone non soggette a rischio sismico, come, ad esempio, sotto il centro di Milano. Solo le faglie attive e capaci vanno tenute in considerazione nella progettazione delle opere. La faglia di cui si è parlato tanto in questi giorni non è definibile attiva e tantomeno capace, vale a dire non è in grado di tagliare la superficie e quindi di interagire con le fondazioni degli edifici che vi si trovano sopra. Guardiamo ai grandi ponti sospesi costruiti in aree fortemente sismiche come il Ponte di Akashi Kaikyō in Giappone, che ha resistito al devastante sisma di Kobe del 1995, e il Ponte di Çanakkale in Turchia, che attraversa lo stretto dei Dardanelli con una campata centrale di 2023 metri, e che è stato costruito proprio sulla base del modello di impalcato elaborato per il Ponte sullo stretto di Messina. Questi esempi dimostrano che è possibile realizzare strutture sicure e durature anche in zone ad alta pericolosità sismica e contesti geologicamente complessi. Che il Ponte si possa fare è un fatto, che è sicuro è un altro fatto, se si vuole fare o meno è una scelta per l’Italia”, ha concluso Salini.

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Riconfermato il Presidente della Federazione dei medici Filippo Anelli

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Le elezioni per il rinnovo dei vertici della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma, hanno portato alla riconferma del Presidente Nazionale Filippo Anelli, del Vicepresidente Giovanni Leoni e del Segretario Roberto Monaco, accanto a loro ci sarà anche il nuovo Tesoriere Brunello Pollifrone. Eletti anche i componenti del Comitato Centrale e della Commissione Albo Odontoiatri nazionale, guidata dal nuovo Presidente Andrea Senna. 

“Plaudiamo alla riconferma del Presidente Filippo Anelli alla guida della FNOMCeO- esclama il Presidente dell’OMCeO provinciale Giovanni D’Ippolito, parlando anche a nome dell’intero Consiglio Direttivo- Il lavoro svolto in questi anni è stato apprezzato dalla comunità medica su tutto il territorio nazionale. Siamo certi che la Federazione, con il Presidente Anelli, continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nella promozione dell’eccellenza della pratica medica, nella difesa dei valori etici e deontologici e nella garanzia di un sistema sanitario sempre più efficiente e vicino alle esigenze dei pazienti. Complimenti- quindi prosegue- ai componenti dell’Esecutivo, a tutto il Comitato Centrale e al neo eletto Presidente CAO nazionale Andrea Senna per questo incarico che li vedrà impegnati per il prossimo quadriennio”. 

La Sicilia verrà rappresentata all’interno del Comitato Centrale attraverso la presenza di ben due componenti, il Presidente dell’OMCeO di Palermo Toti Amato e del Presidente della CAO palermitana Mario Marrone. 

“Siamo felici del prestigioso incarico che è stato loro affidato. Siamo certi- conclude il Presidente nisseno D’Ippolito- che sapranno rappresentare al meglio le istanze di tutti i colleghi siciliani, garantendo il loro impegno a favore della tutela della professione medica e della salute dei cittadini della nostra Regione”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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