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Politica

Credito imposta ZES: Ternullo: “Si abbassi la soglia minima per non tagliare le piccole imprese del Sud”

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Roma -“Un Mezzogiorno che vuole crescere non può permettersi di escludere le piccole e medie imprese dalla partita dello sviluppo. Con l’introduzione di una soglia minima di 200.000 euro per gli investimenti agevolabili nell’ambito della Zona Economica Speciale unica, molte realtà produttive del nostro territorio, soprattutto quelle artigianali e familiari, si sono viste precluse importanti opportunità.

È una scelta che penalizza il tessuto economico reale del Sud e che va rivista al più presto”. Così la senatrice Daniela Ternullo, di Forza Italia, dopo aver depositato a Palazzo Madama l’interrogazione al Governo sul tema del credito d’imposta ZES.”In oltre un anno di applicazione delle nuove regole – conclude la Senatrice – non sono ancora disponibili dati trasparenti e disaggregati sugli effetti di questa misura. È quindi fondamentale verificare l’impatto concreto delle limitazioni introdotte e agire affinché le agevolazioni tornino accessibili anche per chi opera con investimenti di portata più contenuta, ma strategici per il territorio.

Accolgo con favore le dichiarazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy che ha aperto all’ipotesi di abbassare la soglia minima per gli investimenti incentivabili. È una prospettiva che sosterrò con forza, perché la vera spinta al Sud può arrivare solo da un sistema di incentivi che tenga conto della struttura reale del nostro tessuto imprenditoriale e lo valorizzi. Non possiamo permettere che la burocrazia o criteri troppo rigidi frenino chi vuole investire e creare valore nella nostra terra.

La crescita del Mezzogiorno passa attraverso una politica economica che premia l’iniziativa, senza lasciare indietro nessuno. È questa la battaglia che porterò avanti, in difesa delle nostre imprese e del futuro del Sud”

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Alluvione 19 ottobre:ok a declaratoria calamità naturale per Licata e il Nisseno

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Via libera dalla giunta regionale alla declaratoria di calamità naturale e al riconoscimento dell’avversità meteomarina per i territori dell’Agrigentino e del Nisseno colpiti dall’alluvione del 19 ottobre. Due proposte dell’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, che permetteranno di attivare le misure di sostegno alle imprese agricole e ittiche che hanno subito danni. 

«Il governo regionale – dice Barbagallo – ha preso atto delle conseguenze dell’ondata di maltempo sulle attività produttive ed è intervenuto per sostenere le imprese in maniera concreta: verranno ripristinate le strutture agricole danneggiate e saranno ristorate le aziende della pesca messe in difficoltà dalle avversità meteorologiche».

Nello specifico, è stata approvata la declaratoria di calamità naturale per i danni all’agricoltura nei territori a cavallo tra le province di Agrigento e di Caltanissetta che consentirà di avviare un bando della sottomisura 5.2 del Psr 2014-2022 per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo. L’esondazione del fiume Salso e dei torrenti Rizzuto e Imera meridionale ha interessato un’area di circa 60 ettari e sono stimati danni per 962 mila euro nel Comune di Licata, nell’Agrigentino, e per oltre 1,7 milioni di euro nei comuni di Butera, Mazzarino, Riesi e Sommatino, nel Nisseno. Si tratta di stradelle poderali e interpoderali, suoli agricoli per asportazione e accumulo di terreno, serre e tunnel, impianti di irrigazione, recinzioni, colture arboree, strutture portanti dei vigneti, fabbricati rurali, canali di scolo, invasi e pozzi che potranno essere ripristinati con i fondi del Psr.

In difficoltà anche le aziende della pesca nell’area di Licata. Lo straripamento del Salso, infatti, ha riversato in mare arbusti, sterpaglie e materiale ligneo che hanno impedito alle imprese della piccola pesca del territorio di continuare le attività nel tratto antistante le coste licatesi, con diversi casi di mancato recupero delle reti e delle attrezzature sovraccaricate di detriti. Per questo la giunta ha riconosciuto l’avversità meteomarina di carattere eccezionale che permetterà di attivare il fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura per 300 mila euro.

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Maggioranza bulgara ma sempre meno granitica

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La maggioranza bulgara del sindaco comincia ad essere meno granitica di quanto lasciano trasparire all’esterno. Durante la seduta ordinaria non c’erano le presenze necessarie all’autosufficienza e le due delibere da trattare sono state approvate con l’aiuto dell’opposizione.Quella sulle comunità energetiche si è salvata perchè faceva parte del programma elettorale di Grazia Cosentino.

Non passa inosservato il fatto che delle 14 mozioni inserite all’odg della seduta di lunedì 16 solo due sono dell’opposizione e di queste una è riproposta. I tre partiti di governo si sono scatenati con mozione varie alcune delle quali potevano essere proposte direttamente al loro assessore di riferimento. O forse non si fidano?

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Di Paola replica a Mancuso:”pronto a sostenere il tuo emendamento”

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Botta e risposta tra deputati sulla vicenda delle royalties. “Non so a cosa si riferisce l’on. Mancuso quando parla della posizione dei Cinquestelle sulla deroga alle royalties – dice il vice presidente dell’Ars Nuccio Di Paola- non ero in commissione trovandomi a Bruxelles ma ho chiesto notizie e mi è stato detto che non sono stati trattati emendamenti aggiuntivi.Perciò quello che dice Mancuso sulla posizione del.M5S non sta nè in cielo nè in terra”.

” Tranquillizzo il deputato forzista- sono pronto a votare il suo emendamento o quello di qualsiasi parte politica, l’importante è che si risolve il problema.La guerra di primogenitura tra PD e FI non mi interessa.L’unica cosa importante è che il governo regionale si convinca ad aiutare Gela e si raggiunge il risultato.I meriti chi vuole se li prende”

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